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“Caro premier, facci sposare”. Se vuoi anche domani

“Caro premier, facci sposare”. Queste sono le parole di Pamela e Valerio, una coppia fidanzata che dopo cinque anni di fidanzamento vuole sposarsi e di cui parla un articolo del Corriere di Claudio Voltattorni (10 maggio 2021). Causa blocco delle cerimonie e delle restrizioni Covid ancora in vigore, devono continuare a rinviare la data delle nozze. Dovevano sposarsi a maggio 2020. Avevano già scelto la chiesa e il luogo del ricevimento, ma poi hanno dovuto rinviare a giugno 2021, essendo sicuri che la pandemia sarebbe già passata. Avevano scelto luoghi all’aperto per poter rispettare le regole, ma ancora la data per lo sblocco delle cerimonie non è stata fissata. Dovranno rinviare le nozze ancora una volta? “Bisogna andare avanti”, dice Pamela. “Non siamo incoscienti né superficiali, sappiamo che il virus c’è e dovremo conviverci ancora, ma facendo le cose in sicurezza, noi e tante altre coppie potremmo finalmente sposarci. Quanto dovrò aspettare ancora? Noi siamo prontissimi a sposarci anche domani”. 

Da un lato si può simpatizzare con Pamela e Valerio. Hanno speso tanti soldi per le prenotazioni, molti dei quali non sono stati restituiti. Inoltre, perché le manifestazioni sportive con spettatori presenti sono state autorizzate mentre piccoli gruppi di familiari e amici, facilmente monitorabili, sono penalizzati come potenziali untori? Queste disparità non hanno molto senso. 

D’altro lato, però, il caso di Pamela e Valerio evidenzia in maniera lampante un concetto di matrimonio andato totalmente storto. È così storto che dobbiamo fermarci un attimo per porci una domanda molto basilare. Cioè: che cos’è esattamente il matrimonio? Se prendiamo in considerazione la storia di Pamela e Valerio (che rappresenta tanti casi simili), emerge che il matrimonio non è più che una festa. “Caro premier, facci sposare” può essere tradotto così: “Caro premier, facci festeggiare”, “facci fare la festa di nozze”. Perché devono continuare a rimandare il matrimonio? Non possono sposarsi e poi festeggiare con amici e parenti quando le cerimonie saranno permesse? Come dice Pamela: sono pronti. Perché allora non si sposano domani?

Questo perché il matrimonio per loro è stato ridotto ad una semplice festa e formalità. Festa perché quando il significato del matrimonio viene perso, l’unica cosa che rimane è la festa. Formalità perché è quello che si deve fare in Italia, sposarsi in una chiesa cattolica e poi fare un sontuoso ricevimento. Questa allora solleva di nuovo la domanda: che cos’è esattamente il matrimonio? Anzitutto il matrimonio è un patto. È un patto pubblico tra un uomo e una donna. È un patto che unisce. Genesi 2,24 lo dice bene: “perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e saranno una stessa carne”. Quella stessa carne non deve essere divisa. Il matrimonio è un patto perché il Dio della Bibbia che l’ha stabilito è un Dio di alleanza. Quando stabilisce un patto, non viene mai rotto.

È giusto festeggiare un matrimonio, ma prima è importante capire bene quello che stiamo festeggiando. La buona notizia della Bibbia ci invita a riscoprire il vero significato del matrimonio. Quando ci pentiamo dei nostri peccati e quando ci fidiamo di Gesù Cristo come Salvatore del peccato, entriamo in un patto col Signore, un patto sempre affidabile con uno sposo che non tradisce mai. “Poiché il tuo Creatore è il tuo sposo; il suo nome è: il Signore degli eserciti. Il tuo Redentore è il Santo d’Israele, che sarà chiamato Dio di tutta la terra…Anche se i monti si allontanassero e i colli fossero rimossi, l’amore mio non si allontanerà da te, né il mio patto di pace sarà rimosso», dice il Signore, che ha pietà di te” (Isaia 54,5,10). 

Il matrimonio non dipende dal blocco delle cerimonie o dalle restrizioni della pandemia. Non dipende dalla disponibilità del luogo di ricevimento. Il matrimonio non è la festa delle nozze. Non dipende nemmeno dal premier. Dipende invece dai voti pubblici (quindi coinvolgendo un ufficiale civile) fatti davanti a Dio che rappresentano l’inizio di un patto in cui un uomo si unisce a sua moglie e diventano una stessa carne. “Quanto dovrò aspettare ancora?” chiede Pamela. Secondo una prospettiva biblica sul matrimonio, non devi più aspettare, cara Pamela. Il tempo per festeggiare verrà, ma il tempo di sposarti è adesso.


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