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Exsurge Domine: cinghiali in città, ieri e oggi

Aiuto i cinghiali in città! Il Corriere della Sera ha recentemente pubblicato un video e un articolo relativi all'evidente problema che la città di Roma sta affrontando con animali selvatici che vagano per le sue strade, mangiando dai cassonetti traboccanti di spazzatura e impaurendo la gente che porta a spasso i cani o che si trova sul loro percorso. Una scuola locale, in una zona frequentata dagli animali selvatici, ha chiesto che gli studenti fossero portati a casa 30 minuti prima del solito perché è stato notato che gli animali arrivavano ai cancelli alla stessa ora in cui gli studenti dovevano uscire. Il problema senza dubbio è sfaccettato e sicuramente non manca chi vuole rinfacciare la colpa e delegare il problema a qualcun altro. Questo nuovo episodio però ci permette di fare una riflessione e pensare ad un episodio della storia di questa città. Chiediamoci: è la prima volta che Roma ha affrontato un problema di questo tipo? Se tu fossi papa Leone X 500 anni fa diresti sicuramente di no.

Il 15 giugno 1520 Leone X promulgò la bolla Exsurge Domine (Alzati, o Signore) in cui si opponeva con veemenza a non meno di 41 proposizioni delle 95 tesi di Martin Lutero. Lo fece citando il Salmo 80,13 in cui un cinghiale è uscito dalla foresta per entrare nella vigna. Nella mente del papa, Lutero era il cinghiale nella vigna che egli era stato divinamente eletto per proteggere. Così scrive nella bolla:

Con il consiglio e il consenso di questi nostri venerabili fratelli, con matura deliberazione su ognuna delle suddette tesi, e per l'autorità di Dio onnipotente, dei beati Apostoli Pietro e Paolo, e per la nostra stessa autorità, noi condanniamo, riprovevoli, e respingiamo completamente ognuna di queste tesi o errori come eretiche, scandalose, false, offensive per le pie orecchie o seducenti per le menti semplici, e contro la verità Cattolica. Elencandoli, decretiamo e dichiariamo che tutti i fedeli di entrambi i sessi devono considerarli come condannati, riprovevoli e respinti. Noi tratteniamo tutti in virtù della santa obbedienza e sotto la pena di una automatica scomunica maggiore....

Un anno dopo, nel 1521, Lutero fu ufficialmente scomunicato dalla Chiesa Cattolica Romana. Da questo lato della storia, e avendo a disposizione la Bibbia in lingua volgare, dobbiamo chiederci se Lutero fosse veramente il cinghiale che papa Leone X diceva di essere, e quale vigna o regno il Papa stesse veramente cercando di proteggere. Gesù stesso in Marco 4 spiega chiaramente com'è il Regno di Dio: esso è come un seme piantato nel terreno che mette radici e cresce. Questa è la potenza della parola di Dio: non è per mani umane che il regno del Signore si espande ma attraverso l'opera soprannaturale di Cristo sulla croce che redime i peccatori e per la parola di Dio ascoltata dai fedeli che la condividono.

Il Regno di Dio non è mai stato un regno terreno da espandere o difendere, ma un regno spirituale in cui il prigioniero è eternamente liberato dalla schiavitù del suo peccato e dalle conseguenze eterne che ne derivano. Come credenti in Cristo, non siamo sotto la nostra autorità, non abbiamo le chiavi di un regno eterno comprato e pagato con il sangue di Cristo. Siamo semplicemente ambasciatori della speranza, della pace e della grazia offerte a tutti coloro che vogliono credere.

In Giovanni 15,1-4 Gesù dice:

Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiuolo. Ogni tralcio che in me non dà frutto, lo toglie via; e ogni tralcio che dà frutto, lo pota affinché ne dia di piú. Voi siete già puri a causa della parola che vi ho annunziata. Dimorate in me, e io dimorerò in voi. Come il tralcio non può da sé dar frutto se non rimane nella vite, cosí neppure voi, se non dimorate in me.

Mentre non è facile trovare risposte semplici al problema dei cinghiali che passeggiano nelle strade di Roma oggi, dobbiamo essere sempre vigili sul lupo travestito da pecora che cerca di usurpare l'autorità della parola di Dio sostituendola con un'autorità temporale fatta dall'uomo. La vigna del Signore non è in mano ad un uomo vestito di bianco: è protetta e curata da Colui che ha dato la sua vita affinché chi crede in Lui non muoia, ma abbia vita eterna.  


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