Il discepolato secondo Spurgeon. Spunti da Libri per Roma
“Non puoi avere Cristo se non vuoi servirlo. Se prendi Cristo, devi prenderlo in tutte le Sue qualità”. Detto altrimenti: o Cristo lo segui interamente e alle sue condizioni o non lo segui per niente. Questa è una delle frasi spiritualmente taglienti di Charles Haddon Spurgeon (1834-1892) che aprono una finestra sulla sua visione del discepolato cristiano e che sono contenute nel libro di recente pubblicazione, Seguire Cristo. Perdere la propria vita per amore di Gesù, Roma, ADI Media 2024.
A parlare del discepolato e del libro di Spurgeon è stato Eliseo Fragnito, pastore delle Assemblee di Dio in Italia a Latina e direttore del Dipartimento delle missioni estere delle stesse chiese in occasione di “Libri per Roma” tenutasi l’8 febbraio 2025, l’iniziativa periodica dell’ICED per la promozione della cultura evangelica tramite la discussione intorno a libri.
Spurgeon non ha quasi bisogno di presentazione anche per il pubblico italiano. Sin dalla fine dell’Ottocento, i suoi sermoni sono stati tradotti e raccolti in svariati libri. Esistono molti volumi anche in italiano di sermoni. Nell’immaginario evangelico, Spurgeon è giustamente associato alla predicazione evangelica nella Londra della seconda metà dell’Ottocento e all’esperienza della chiesa battista Metropolitan Tabernacle. Spurgeon è una delle punte di eccellenza della spiritualità evangelica di ogni tempo e per questo conosciuto come “il principe dei predicatori”.
L’ultimo libro pubblicato da ADI Media parla del discepolato. Al cuore dei suoi diciassette capitoli (testi di altrettanti sermoni pubblicati originariamente nel 1897) sta l’ordine di Gesù: “Seguimi” che risuona nel corso di tutti i vangeli. E’ anche l’invito che ogni credente ha ricevuto dal Signore e che costituisce non solo l’inizio, ma anche la costante di tutta la vita cristiana. Seguire il Signore è la caratteristica del discepolo, non solo del neofita.
Al netto della diversità di contesto spirituale e culturale, il messaggio di Spurgeon conserva una rilevanza di stringente attualità, non tanto e non solo per il “genio” del predicatore inglese, ma soprattutto perché dà voce all’insegnamento biblico che vale sempre e comunque.
Nel presentare i contenuti del libro, il pastore Fragnito si è soffermato su alcune frasi ad effetto che sono contenute nei vari sermoni. Eccone un campione rappresentativo:
“Non siamo salvati poiché Lo serviamo, ma siamo salvati per servirlo”.
“Il riposo non va inteso come un qualcosa di distinto dal servizio, perché è proprio il servizio stesso a diventare riposo per la nostra anima”.
“Se rifiutiamo di essere Suoi servitori, allora non siamo salvati, poiché è evidente che siamo tuttora servi del nostro ego e di Satana”.
“Non viviamo per il nostro onore. Viviamo per servire Dio”.
“L’amore per Cristo deve essere il motore di ogni azione”.
In questa visione del discepolato, non c’è spazio per l’indifferenza verso l’opera del Signore, l’apatia spirituale e la dissociazione tra la vita cristiana e il vissuto quotidiano, tra le parole e le azioni, tra la crescita personale e la testimonianza agli altri. Siamo in presenza di un cristianesimo che o è confessante (quindi integrale) o è nominale (quindi non è). Il vangelo blando, intermittente, diluito, della domenica è una contraffazione del vangelo biblico. Di questo sedicente vangelo, Dio non sa che farsene perché, alla fine, vale poco e non serve a nessuno.
Spurgeon lo ha insegnato alla sua chiesa e alla sua generazione. Tramite libri come Seguire Cristo, il “principe dei predicatori” lo ricorda a tutta la chiesa del nostro tempo.
Prossimo appuntamento di “Libri per Roma”:
Sabato 5 aprile 2025, “Fede e cibo”, Studi di teologia – Suppl. N. 21 (2023). Ne parla Clay Kannard, pastore della chiesa Breccia di Roma, direttore della comunicazione della Reformanda Initiative e incaricato di corsi al programma internazionale Living&Learning.