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Il Triathlon e la filosofia delle uova

Tutti gli sport sono belli per chi li pratica. Tutti gli sport sono faticosi per chi non è allenato. Tutti gli sport sono enigmatici se non si conoscono. E poi c’è il Triathlon, terribile per chi lo pratica, un’agonia per chi è allenato ed enigmatico per chi lo conosce ed è forse proprio per questa stranezza che non si può fare a meno di rimanerne affascinati. 

Il Triathlon è uno sport giovane, multidisciplinare ed individuale. L’atleta o il temerario praticante si trova a dover affrontare tre prove: nuoto, ciclismo e corsa in rapida successione. Può essere praticato a qualsiasi età, ma ciò che rende questo sport così attraente sono le distanze delle prove. Si parte dalla categoria base (Super Sprint) con 400m di nuoto, 10km di bici e 2,5Km di corsa, dove tutto viene effettuato in esplosività, fino ad arrivare al famigerato Ironman. Con 3,8 Km di nuoto (700m in più dello stretto di Messina), 180 Km in Bici (Roma – Viterbo A/R) e 42,195Km di corsa (un’intera maratona) in sole 8-10h, l’Ironman è il sogno di tutti i triatleti. Solo i migliori posso affrontare una sfida di queste dimensioni, solo i più allenati e determinati potranno raggiungere l’arrivo per ascoltare lo speaker dire il loro nome e la tanto famosa frase: “you are an Ironman”.

Sebbene tanti atleti da ogni parte del mondo, Italia inclusa, abbiano lasciato il loro segno in queste competizioni, la Nazionale norvegese di triathlon sta facendo la differenza. I Norvegesi, infatti, hanno tra le loro fila due dei più grandi atleti che questo sport abbia mai conosciuto: Gustav Iden e Kristian Blummenfelt. Gustav Iden (classe 96), campione del mondo di Ironman 2022 , ha siglato il nuovo record nel percorso di 7h 40m e 24 secondi e Kristian Blummenfelt (classe 94), medaglia d'oro alle olimpiadi di Tokio è stato campione del mondo dell'Ironman nel 2021 e del mezzo Ironman nel 2022. In due, questi ragazzi hanno fatto più strada di un treno regionale. Un palmares difficile da eguagliare e sono solo all’inizio della loro carriera.

Ma come è possibile tutto questo? In una loro intervista del 2022 sul “Rich Roll Podcast” i due atleti hanno raccontato che il segreto non sta solo nella loro dedizione, ma anche negli immensi carichi di lavoro ai quali la squadra norvegese sottopone i suoi atleti. Per andare forte non c’è magia, non c’è trucco magico ma solo sopportazione e tanto lavoro. È la filosofia delle Uova, la “Eggs Philosophy” dei norvegesi. Nel provare ad entrare nella nazionale, gli aspiranti vengono provati come un cestino di uova lanciato contro il muro, quelle che rimangono intatte diventano i loro atleti, per l’appunto una “Eggs Philosophy”.  

Anche la vita cristiana è una sfida alla resistenza. Chi ha creduto in Gesù Cristo, infatti, dopo essere stato ammesso nella squadra della chiesa, corre la gara del vangelo. I cristiani sono stati chiamati dal Salvatore ad un Triathlon della fede dove nuotiamo instancabilmente in una società che si oppone al vangelo (2 Tim 2,24-26), dove pedaliamo sulle salite del combattimento contro la nostra vecchia natura peccaminosa (Rm 7,18) e dove corriamo con fiducia “la gara che ci è posta davanti, tenendo gli occhi su Gesù” (Eb 12).

A differenza della squadra norvegese siamo stati ammessi a questa meravigliosa gara senza una “Eggs Philosophy”. Nessuno, infatti, avrebbe mai potuto resistere al muro della giustizia di Dio. Tutti noi, esplodendo come uova fragili contro il muro della nostra ingiustizia, avremmo mostrato l’effetto delle crepe che il peccato aveva inesorabilmente lasciato nel nostro cuore. Ma grazie al Figlio di Dio, come dice l’Apostolo Paolo in Efesini 2,8-10: “è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio. Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti; infatti siamo opera sua, essendo stati creati in Cristo Gesù per fare le opere buone, che Dio ha precedentemente preparate affinché le pratichiamo”.

Gesù Cristo è stato l’uovo lanciato sul muro del giudizio affinché chiunque creda in Lui non perisca nel peccato, ma viva della vita eterna. Gesù non ha solo mantenuto l’urto del colpo ma ha sconfitto la morte per farsi rappresentante di chi crede in lui davanti alla santità di Dio. Gesù ci ha resi pronti a gareggiare in questa vita con la potenza dello Spirito Santo, nel triathlon della fede, nella certezza della Sua vittoria per un’eternità di gioia alla Gloria di Dio. E tu sei pronto?


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