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Indulgenze. Vive e vegete nel cattolicesimo romano

Le indulgenze sono vive e vegete nella teologia e nella pratica della Chiesa cattolica. Questo fatto sarà ancora più pienamente visibile durante il prossimo Anno del Giubileo (2025) che la Chiesa romana celebrerà. Dire che il Giubileo è importante è un understatement. Attualmente si stima che Roma avrà circa 35 milioni di pellegrini nel 2025 (un anno medio vede tra i 6 e i 7 milioni di visitatori). 

Magari sarà utile iniziare con una definizione delle indulgenze. Nel Catechismo della Chiesa Cattolica c'è una sezione dedicata alle indulgenze. Secondo il CCC un'indulgenza:

“L'indulgenza è la remissione dinanzi a Dio della pena temporale per i peccati, già rimessi quanto alla colpa, remissione che il fedele, debitamente disposto e a determinate condizioni, acquista per intervento della Chiesa, la quale, come ministra della redenzione, autoritativamente dispensa ed applica il tesoro delle soddisfazioni di Cristo e dei santi. L'indulgenza è parziale o plenaria secondo che libera in parte o in tutto dalla pena temporale dovuta per i peccati. Ogni fedele può acquisire le indulgenze [...] per se stesso o applicarle ai defunti” (1471). 

Nell’ottica cattolica, la colpa del peccato originale viene perdonata con l'amministrazione del sacramento del battesimo. Siccome i peccati vengono commessi anche dopo il battesimo, gli effetti temporali del peccato devono essere rimossi di volta in volta. È per questo motivo che "la dottrina e la pratica delle indulgenze nella Chiesa sono strettamente legate agli effetti del sacramento della Penitenza" (CCC 1471). La Chiesa cattolica insegna quindi ai suoi fedeli che "devono sforzarsi con le opere di misericordia e di carità, come pure con la preghiera e le varie pratiche di penitenza, di spogliarsi completamente dell'"uomo vecchio" e di rivestirsi dell'"uomo nuovo"". Secondo la teologia cattolica romana, le indulgenze vengono rilasciate dal tesoro di meriti accumulato e amministrato dalla Chiesa. Spetta alla Chiesa decidere come distribuire questo tesoro di meriti e le indulgenze sono un modo per beneficiarne. Questo fa della Chiesa il "ministro della redenzione".  

Recentemente la Chiesa cattolica ha pubblicato istruzioni su come i fedeli cattolici possono ottenere indulgenze (cioè la remissione dei peccati) durante l'Anno del Giubileo e attingere al tesoro dei meriti della Chiesa. I modi per ottenere le indulgenze sono: andare in pellegrinaggio a Roma; trascorrere del tempo in preghiera in una basilica indicata dalla Chiesa; compiere un atto di misericordia; digiunare dai social media; fare una donazione a un ministero che aiuta i poveri; fare un pio pellegrinaggio a un santuario, ecc. 

Gli evangelici dovrebbero riconoscere immediatamente l'offesa che le indulgenze rappresentano per il Vangelo di Gesù Cristo. Questa offesa è evidente nei seguenti modi (anche se non solo questi):

1. L'insegnamento delle indulgenze sottolinea la visione debole del peccato nel cattolicesimo romano. Se siamo in grado di contribuire in qualche modo al perdono dei nostri peccati (cioè di compiere un atto di misericordia, ad esempio), allora abbiamo una visione troppo ottimistica della natura umana. Infatti, la teologia cattolica romana insegna che il peccato è solo una ferita alla natura umana (cfr. CCC 1849). La Scrittura, tuttavia, non permette questa visione ottimistica del peccato e della natura umana. Paolo dice che a causa del peccato l'umanità è morta nei suoi peccati e nelle sue colpe ed è per natura figlia dell'ira (Efesini 2,1-4). Non c'è nulla che possa fare per meritare la grazia di Dio e non può guadagnarsi il perdono con un atto proprio. Le indulgenze rendono piccolo il peccato e così facendo rendono piccola anche la croce di Gesù Cristo.

2. La croce di Cristo viene ulteriormente rimpicciolita quando le indulgenze rivendicano la capacità di "spogliarsi completamente dell'uomo vecchio e di rivestirsi dell'uomo nuovo". Questa offesa rivendica per l'uomo la capacità di fare (anche solo in parte) ciò che solo Cristo può fare attraverso la potenza dello Spirito Santo all'opera nel cuore del credente pentito e redento. Il "togliersi di dosso l'uomo vecchio e rivestirsi di quello nuovo" è un riferimento a Efesini 4,22. Da una prospettiva evangelica è difficile leggere queste parole nel loro contesto più ampio e capire come possano essere citate per difendere la pratica delle indulgenze. Efesini chiarisce che il "vecchio io" è morto nei suoi peccati e nelle sue trasgressioni ed è corrotto dai suoi desideri ingannevoli. Non può fare alcun movimento verso Dio. Il vecchio io può camminare in novità di vita solo attraverso la fede nella giustizia di Cristo, una giustizia che diventa nostra e fa nuove tutte le cose attraverso la fede in lui solo (2 Corinzi 5,17). 

3. Le indulgenze sono un'offesa alla dottrina della giustificazione riscoperta durante la Riforma protestante. Grazie a Riformatori come Martin Lutero e Giovanni Calvino e alla loro articolazione della giustificazione, il peccatore perduto e condannato può avere la certezza della propria salvezza, una certezza che non è concessa a che segue l’insegnamento cattolico. Per il cattolico romano la giustificazione è un processo che dura tutta la vita. Siamo costantemente convertiti e giustificati. I Riformatori hanno recuperato l'insegnamento biblico secondo cui la giustificazione è un atto dichiarativo. Cioè, attraverso la fede nella perfetta giustizia di Cristo, Dio ci dichiara innocenti e noi siamo giustificati e salvati. Poiché siamo morti nel nostro peccato, la giustizia non è una qualità intrinseca dell'uomo. In noi non c'è alcuna giustizia che possa salvare. Ma, lode a Dio, attraverso la fede in Cristo Dio mette in noi la giustizia di Cristo (imputa la giustizia) e quindi è la giustizia di Cristo che ci salva. Le indulgenze minano la certezza della salvezza. La dottrina biblica della giustificazione la corregge.

Le indulgenze sono davvero vive e vegete nella Chiesa cattolica romana. L'Anno del Giubileo si sta avvicinando rapidamente. Nella vostra chiesa o nella vostra famiglia ci sono persone che potrebbero essere attratte da un pellegrinaggio a Roma o a un santuario per ottenere qualcosa che solo Cristo può ottenere per noi? Per il bene del Vangelo, state in guardia e proclamate il Vangelo biblico, un Vangelo che respinge le indulgenze e proclama l’opera completa e sufficiente di Gesù Cristo da ricevere per fede soltanto.


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