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La migliore breccia possibile. A 152 anni da quella di Porta Pia

Il 20 settembre ricorre l’anniversario di un’importante breccia: quella di Porta Pia a Roma, aperta dai bersaglieri nelle Mura Aureliane nel 1870 per entrare in città. Fino a quel momento le Mura erano state la protezione di una Chiesa cattolica romana che era anche Stato e che non accettava la nuova nazione italiana, né il pluralismo religioso. Quella breccia in un tratto delle mura pose fine al potere temporale del papato e fu l’avvio dei primi timidi passi verso la libertà religiosa in città.

Quella piccola Breccia va celebrata non tanto con la nostalgia delle glorie risorgimentali, ma come un momento importante dell’avanzamento della testimonianza evangelica nel nostro Paese. In questo famoso evento, infatti si inserisce una storia meno raccontata, ma sicuramente più rilevante. Ad entrare dopo l’esercito tra le mura, ci furono i colportori accompagnati da cani che trascinavano carretti pieni di Bibbie in lingua italiana. La Bibbia, messa all’Indice dalla chiesa romana, poteva adesso essere accessibile alla popolazione per la prima volta dopo secoli di censure, roghi e persecuzioni.

152 anni dopo quell’evento, proprio in coincidenza di quest’anniversario una nuova breccia è stata aperta a Roma. Domenica 18 settembre, infatti, la chiesa evangelica Breccia di Roma Prati ha celebrato il suo primo culto pubblico proprio all’ombra del cupolone. Una nuova chiesa evangelica che muove i primi passi in un quartiere adiacente al Vaticano è il modo migliore per ricordare quella breccia ottocentesca e per rilanciare la vera breccia di cui Roma ha bisogno: quella dell’evangelo. 

Il nome della chiesa, come quello delle chiese sorelle Breccia di Roma, e Breccia di Roma San Paolo, richiama proprio quella prima breccia di un secolo e mezzo fa. Non per la volontà di combattere una guerra di religione, ma perché la città ha ancora bisogno che il Vangelo sia proclamato contro i principati le potestà e i dominatori di questo mondo (Efesini 6). La nuova breccia di Prati vuole essere un’apertura per la buona notizia del Vangelo in un quartiere caratterizzato dal suo prestigio e ricchezza. Vuole essere una voce profetica tra le numerose voci che annunciano altri vangeli proprio dagli studi radiofonici e televisivi della RAI che sono situati nelle sue vie. Vuole essere una voce regale per amministrare e proclamare la giusta giustizia di Dio, quando i numerosi tribunali presenti a Prati falliscono e si corrompono. Vuole essere una voce sacerdotale lì dove la mediazione sacerdotale è da secoli associata all’istituzione della Chiesa Cattolica affinché sia la Parola di Dio a fare breccia nei cuori delle persone per trasformare profondamente la realtà della città.

Preparata dall’agape delle Chiese evangeliche riformate battiste in Italia del 25 aprile, con una marcia di preghiera e di testimonianza in luoghi significativi di Prati, la chiesa Breccia di Roma Prati ha dato avvio alle sue attività pubbliche. Una breccia del Vangelo tra le spesse mura di una cultura decadente è il segno della grazia di Dio. È la possibilità di irrompere con una buona notizia lì dove le narrazioni prevalenti sono distorte dal peccato, è la possibilità di vedere il Regno di Dio avanzare dove diverso vissuti di umanità sono piegati e regressivi.

Per la breccia dell’evangelo non servono i cannoni potenti o le strategie raffinate: quello che serve è l’opera di Gesù Cristo alla croce e alla resurrezione che ha già fatto breccia nella coltre oscura del peccato e per la potenza dello Spirito Santo. Una nuova testimonianza dell’evangelo può sorgere lì dove solo un secolo fa la lettura della Scrittura era proibita alla maggioranza della popolazione e dove un potere religioso ha preteso di essere l’unico accesso a Dio. Come brecce viventi del Vangelo la chiamata ad avanzare in un territorio difficile può essere vissuta con fede e speranza con la certezza che la vittoria è già assicurata in Cristo e che un giorno avrà il suo pieno compimento.

Non c’è miglior modo di ricordare la breccia che fu con la breccia aperta dall’evangelo. Quella breccia del 1870 fu rapidamente chiusa mentre la breccia dell’evangelo, pur incontrando difficoltà varie, non potrà essere stoppata. Quello che Dio Padre ha iniziato in Cristo per la potenza dello Spirito Santo, quello porterà a compimento, anche all’ombra del cupolone.


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