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Raggiungere l’Occidente (I): un nuovo libro di Tim Keller

Come raggiungere l’Occidente di nuovo (?)  con il Vangelo è la domanda che si pone Tim Keller nel suo nuovo libro How to Reach the West Again lanciando 6 sfide per l’impegno missionario delle chiese in questa parte del mondo dove ormai regnano sovrani la secolarizzazione e il relativismo.

Il declino dell’influenza cristiana nella società è innegabile e continua inesorabile. Viviamo in un mondo post-cristiano dove, per la prima volta nella storia, l’idea che ci siano assoluti morali e una realtà trascendente è rifiutata ed avversata. Il cristianesimo non solo non viene preso in considerazione, ma addirittura è ritenuto un pensiero oscurantista ed un ostacolo per il progresso sociale.  Le chiese, per evitare semplicemente di resistere richiudendosi in sé stesse, o facendosi completamente assorbire dalla cultura esterna, hanno bisogno di formulare nuove strategie per l’evangelizzazione in una cultura post-cristiana.

Sfide vecchie e sfide nuove

Keller riconosce che le chiese, oltre alle sfide che restano immutate nei secoli, devono affrontarne altre completamente nuove e relative all’era che stiamo vivendo. Le sfide con le quali la chiesa da sempre si confronta sono quelle dell’orgoglio spirituale e del sincretismo. Mentre il popolo di Dio continua a confrontarsi con queste tentazioni deve cominciare a pensare a cambiare le sue strategie per continuare ad evangelizzare in una cultura post-cristiana dove l’idea di base è che non ci siano assoluti morali; per formare discepoli in un mondo digitalizzato dove la crescita spirituale non può essere delegata alle poche ore di incontri pubblici delle chiese dovendo competere con l’essere immersi 24/7 nei media digitali e nei messaggi anti-cristiani da essi veicolati;  e per relazionarsi con un mondo politico sempre più polarizzato in un contesto sociale fortemente frammentato dove la tentazione è di abbracciare completamente o il progressismo o il populismo senza analizzarli alla luce del Vangelo. 

Queste sfide devono essere affrontate in modo diretto e deliberato ed i leader delle chiese dovrebbero dedicare tempo e talenti per sviluppare nuove strategie missionarie in un mondo dove l’essere cristiani comporta sempre più un prezzo da pagare in termini di ostilità sociale. Questo sforzo missionario però non dovrebbe essere un cercare di sottrarsi dalla cultura in comunità senza connessione con la società, né dovrebbe prevedere l’idea di diventare politicamente rilevanti per imporre gli standard e le credenze cristiane a tutta la popolazione. L’incontro missionario con l’era post-moderna dovrebbe connettere e non sottrarsi; confrontarsi e non farsi assimilare. Le chiese dovrebbero mantenere la loro specificità servendo il prossimo ed invitando le persone al pentimento e al cambiamento. 

Raggiungere l’Occidente italiano?

Anche l’evangelicalismo italiano si trova a dover fronteggiare i nuovi paradigmi della cultura contemporanea, ma nel nostro Paese la sfida sembra essere quella di raggiungere la società con il Vangelo per la prima volta. Anche nel nostro Paese si ha la sensazione che la secolarizzazione stia spazzando via assoluti morali e l’idea di una realtà trascendente; ma quale idea di cristianesimo sta scomparendo? Quando si parla di scomparsa della fede nel nostro contesto siamo sicuri che i nostri interlocutori pensino alla fede salvifica in Cristo solo? Quando parliamo del bisogno di grazia pensano tutti al prezioso dono di Dio o ad un tesoro conservato dalla Chiesa ed amministrato attraverso i sacramenti? Quando parliamo di sacerdozio siamo sicuri che non si faccia riferimento all’idea di prendere i voti? 

Nel nostro paese per secoli la cristianità è stata rappresentata esclusivamente dal cattolicesimo romano; l’essere cristiani (cattolici) equivaleva ad essere cittadini e le minoranze religiose hanno vissuto situazioni di persecuzione e discriminazione. La secolarizzazione e l’idea di avere uno Stato laico ed indipendente dal potere della chiesa, paradossalmente è stato il processo che ha permesso alle chiese evangeliche di nascere e fiorire anche nel nostro Paese. La secolarizzazione quindi per l’evangelicalismo italiano apre nuove possibilità e sfida le chiese a non ricercare un nuovo assetto di cristianità dominante, ma a lavorare per ridefinire alla luce dell’evangelo tutto quello che viene distorto sia dal pensiero post-moderno sia da un cristianesimo prepotente. Come minoranza, sia rispetto al pensiero contemporaneo che alla religione ancora dominante, dovremmo cogliere le sfide che Keller lancia con nuovo slancio missionario ricercando nuove strategie per annunciare l’evangelo di Cristo con creatività e fedeltà.

(continua)


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