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Rosino Gibellini (1926-2022), mappatore della teologia contemporanea

Per i cultori della teologia in Italia, la casa editrice Queriniana di Brescia è uno dei punti di riferimento imprescindibili per orientarsi nell’universo della teologia contemporanea. Nel suo catalogo è presente un pezzo importante di teologia contemporanea. Ebbene, la Queriniana non può essere pensata senza la regia di Rosino Gibellini (1926-2022) da poco scomparso. Direttore editoriale della casa editrice, Gibellini ha fondato e diretto le storiche collane “Giornale di teologia” (dal 1966) e “Biblioteca di teologia contemporanea” (dal 1969) arrivate ad avere centinaia di volumi. Soprattutto la seconda, dal caratteristico colore verde chiaro delle inconfondibili copertine, è stata la via d’ingresso in Italia di teologi protestanti come Moltmann, Pannenberg, Jüngel e di cattolici come Küng, Ratzinger, Gutierrez, Kasper, solo per citarne alcuni. Le collane di Gibellini si sono proposte di aprire la teologia e la cultura italiana al pensiero teologico internazionale dopo il Vaticano II. 

Oltre ad essere uno scrupoloso ed infaticabile editore, Gibellini è stato autore di studi su Teilhard de Chardin, Moltmann e Pannenberg. Tra le sue più recenti pubblicazioni è da ricordare La teologia del XX secolo (1992, 20076, edizione aumentata) che è una ricchissima mappa. Inoltre, ha edito i volumi in collaborazione: Dio nella filosofia del Novecento (1993, 2004²), Prospettive teologiche per il XXI secolo (2003, 2006²), Breve storia della teologia del XX secolo (2008) e Antologia del Novecento teologico (2011).

Nella mappa teologica di Gibellini, eruditissima e particolareggiata, il protestantesimo era essenzialmente quello che la teologia evangelicale chiamerebbe liberale, neo-liberale, neo-ortodossa ed ecumenico. Molta teologia tedesca è stata tradotta grazie alla Queriniana. Qualche attenzione alla teologia vicina a quella evangelicale ha incluso il volume di D. Bosch sulla trasformazione della missione. Tuttavia, nel suo volume sulla teologia del Novecento solo un piccolo spazio è stato dedicato alla teologia evangelicale. In ciò, Gibellini, pur volendo aprire la cultura italiana alla teologia internazionale, non l’ha aperta abbastanza. Pur avendo aperto lo sguardo su molte tendenze della teologia contemporanea, quella della teologia evangelicale è stata un’area poco esplorata nella sua ricognizione.

Detto questo, Gibellini ha aperto la sua casa editrice alla pubblicazione del volumetto Il movimento evangelicale (2002) di Pietro Bolognesi e Leonardo De Chirico. Questo libro seguiva le Dichiarazioni evangeliche I (1997) curate da P. Bolognesi per le Dehoniane di Bologna e avrebbe preparato il terreno al Dizionario di teologia evangelica (EUN 2007; ristampa 2012) e alle Dichiarazioni evangeliche II (2017). Pur non dedicando molta attenzione alla teologia evangelicale, Gibellini non è stato del tutto insensibile ad essa e, pur in modo occasionale, ha favorito la crescita di consapevolezza dell’esistenza di un mondo evangelico maggioritario in Italia e nel mondo che stava teologicamente stretto rispetto ai libri “protestanti” pubblicati dalla Queriniana. 
Inoltre, nel 2007 Gibellini partecipò alle Giornate teologiche dell’IFED, dialogando con Pietro Bolognesi proprio sulle responsabilità della teologia, vedendo di prima mano la realtà di un convegno teologico affollato ed appassionato che dava voce alla teologia evangelicale.


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