Speranza per l’Europa. Le Dichiarazioni evangeliche II ad Ariccia
C’è speranza per l’Europa? Cosa dicono di evangelici nel contesto europeo attuale? Queste e altre domande sono state al centro della presentazione del volume Dichiarazioni evangeliche II, a cura di Pietro Bolognesi, Bologna, EDB 2018, tenuta il 19 giugno nella città di Ariccia (centro storico della regione dei Castelli Romani). Dopo la preghiera e l’apertura del pastore Marcelo Torrez (Chiesa Ministero Peniel Italia), Liberato Vitale ha introdotto il volume che raccoglie molte dichiarazioni evangeliche internazionali dell’ultimo ventennio su temi quali l’identità evangelica in un mondo globale, la missione, la cura dell’ambiente, l’eredità della Riforma protestante cinquecento anni dopo e molti altri. In tempi in cui la testimonianza evangelica è soggetta a tante pressioni interne ed esterne (il vangelo della prosperità, il gender, l’ecumenismo al di fuori dei criteri della Parola di Dio), queste Dichiarazioni sono un utile strumento per conoscere il pensiero evangelico che non segue le mode del momento, ma affronta le questioni contemporanee cercando di essere fedele a tutto il consiglio di Dio.
Tra le tante dichiarazioni presenti, una in particolare è stata esaminata più in profondità: Speranza per l’Europa. Un’agenda di Budapest (2002). Essa parla della speranza del vecchio continente nel passaggio al nuovo terzo millennio e dei compiti che la chiesa evangelica dovrà affrontare in questo tempo.
Prima di presentare queste sfide, la dichiarazione riconosce un elenco di peccati che hanno perdurato per secoli e hanno limitato l’operare della chiesa nel settore pubblico come nella vita personale dei cittadini. Alcuni di questi peccati sono: il materialismo egoistico, il razzismo intrinseco, il nazionalismo idolatrico, l’arrogante atteggiamento di giudizio, l’orgoglio euro-centrico, la mancanza di unità, l’elitismo settario, l’indifferenza insensibile alla sofferenza, la scarsa conoscenza della Scrittura.
Le sfide per la chiesa possono essere affrontate focalizzando alcuni punti cruciali. Eccoli:
Il culto: Cercare il Dio trino, la Sua Presenza in maniera personale e comunitaria. Impegnarci pienamente in preghiera affinché la Sua volontà sia fatta in terra, dare solo a Lui la lode e adorazione (Giovanni 4,23-24).
L’evangelizzazione: Opportunità di ascoltare e rispondere all’evangelo di Gesù Cristo, senza limiti di età, sesso, nazionalità, istruzione, capacità, ecc. Sostegno a coloro che sono impegnati nella missione (Matteo 28,18-20; Marco 16,15)
Le chiese locali: Incoraggiare e rinforzare le chiese di seguire Gesù Cristo, ricordando che la missione è un elemento primario della loro identità (Atti 1:8).
La rilevanza culturale: Sostegno a coloro che ci aiutano a comprendere meglio e a rispondere alle ideologie contemporanee, che fanno evangelizzazione, discepolato e fondazione di chiese (1 Tessalonicesi 5,12-13; 1 Timoteo 5,17).
L’alfabetizzazione biblica: Investire nella conoscenza della Bibbia, sapendo che, insieme allo Spirito Santo, ci condurrà a una chiesa rinnovata. Incoraggiare anche la ricerca teologica (2 Timoteo 3,16-17).
La preghiera: Richiamare i cristiani a seguire l’esempio di Gesù: che non sia un dovere ma il nostro modo di vivere (Isaia 62,6-7).
L’unità: Stare insieme come popolo di Dio in Europa, abbracciare anche la diversità culturale e contribuire a creare nuove alleanze per promuovere la volontà di Dio fra le chiese (Matteo 18,19-20).
L’educazione: Formazione permanente sulla vita cristiana in tutti gli aspetti della vita, mediante eminari per le persone di tutte le età e nella nostra comunità (Giacomo 1,22).
La pace e la giustizia: Responsabilità dei cristiani di svolgere un ruolo pieno e attivo nella vita politica d’Europa, cercando il messaggio della Bibbia nella società. Dobbiamo essere Operatori di pace (Ebrei 12,14).
La riduzione dell’ineguaglianza: Cercare la giustizia economica per tutti, aiutare con le nostre risorse i poveri, favorendo un nuovo spirito di generosità in mezzo a noi (Matteo 25,40).
Le professioni: Partecipare attivamente nelle scienze, nei media, nell’istruzione e nella cura della salute affinché promuovano il benessere di tutti e garantiscano ai futuri cittadini di crescere in società sicure, sane e libere (Matteo 5,13-16).
Le arti: Incoraggiare ai cristiani a partecipare nelle arti, cogliendo le opportunità dei dei doni che Dio ha dato a ogni persona (1 Corinzi 12,4-6; 1 Pietro 4,10-11).
Il pieno coinvolgimento delle donne: Promuovere il ruolo e la responsabilità delle donne all’interno della chiesa e in società. Che tutte le donne abbiano l’opportunità di utilizzare pienamente i doni e capacità per servire Dio (Tito 2,3-4).
Il coinvolgimento dei bambini e dei giovani: Finanziare ed investire nell’educazione dei bambini e dei giovani, sia all’interno della chiesa che nella società. Piantare un seme, investire tempo, pazienza e risorse per garantire la sua sana crescita, così diventerà un albero forte che porterà frutti ad altri (Proverbi 1,8; Proverbi 3,1).
Responsabilità etica e politica: Pregare per l’Europa affinché possa trovare il suo ruolo appropriato nel mondo e per rapporti internazionali giusti con le altre nazioni. Esortiamo i nostri politici in quanto alle leggi che dovranno emanare (es.: aborto, libertà religiosa, ecc.; Romani 13,1; 1 Timoteo 2,1-2; Tito 3,1).
Per una chiesa evangelica una delle attività più importanti e vitali è quella di ricordare e fare memoria della storia del popolo di Dio. In primo luogo, ricordare aiuta a consolidare la consapevolezza di essere il popolo di Dio. La grande schiera di testimoni che al Signore è piaciuto scegliersi, non è altro che un popolo ricevitore di una fede che non nasce dal nulla, ma che viene tramandata in generazione in generazione. Ricordare di essere parte di una storia più grande protegge da ogni tentazione di autonomia e autoreferenzialità e preserva dalla trappola della solitudine e dell'isolamento.
In secondo luogo, ricordare attraverso le Dichiarazioni evangeliche aiuta a custodire l'identità del popolo evangelico al di fuori di localismi e particolarismi. Nel corso del tempo Dio ha protetto la sua chiesa a sostegno della verità, permettendo al popolo che si è scelto di avere una identità precisa contro ogni tentativo di manipolazione.