Allah è sovrano. Ma in che senso?

 
 

Non basta dire sovranità e attribuirla a Dio per intendere quello che la Bibbia insegna a proposito. Anche l’Islam definisce Dio come “sovrano”, ma in che senso? La parola è la stessa, ma i significati sono molto diversi. Una comprensione evangelica della sovranità la si ritrova  nella Confessione di fede di battista del 1689:  

“Dio, il buon Creatore di tutte le cose, nella sua infinita potenza e saggezza sostiene, dirige, dispone e governa tutte le creature e tutte le cose, dalla più grande alla più piccola, con la sua provvidenza assolutamente saggia e santa, in vista del fine per cui sono state create. Dio governa secondo la sua prescienza infallibile e secondo il consiglio libero ed immutabile della sua volontà, a lode della gloria della sua saggezza, potenza, giustizia, bontà infinita e misericordia” (5.1).

Questa definizione, che echeggia quella della Confessione di fede di Westminster, ricorda lo stupore affermato in Romani 11,33-34 (che infatti gli estensori della Confessione citano) che dice: “Oh, profondità della ricchezza, della sapienza e della scienza di Dio! Quanto inscrutabili sono i suoi giudizi e investigabili le sue vie! Infatti chi ha conosciuto il pensiero del Signore? O chi è stato suo consigliere?”

Anche l’Islam ha una sua concezione della sovranità. Essa viene descritta così: “Allah è uno, unico e assolutamente trascendente. Inaccessibile, è al di là di qualsiasi descrizione. È ‘il Santo’ in modo assoluto, nel senso di una separazione da tutto il creato, perché nessuno può essergli uguale né essere comparato a lui”.[1] Inoltre Sura (un capitolo del Corano) 67 che si chiama Al-Mulk (su Dio sovrano) comincia dicendo: “Benedetto colui nella cui mano è la sovranità. Egli è onnipotente”.

Di primo acchito, sembrerebbe che i nostri amici musulmani credono in un dio che è sovrano, unico e onnipotente. Ciononostante, in realtà Allah assomiglia di più al Dio di Aristotele e dei volontaristi medievali anziché al Dio della Bibbia. Allah è fondamentale diverso dal Dio della Bibbia.

Il Dio della Bibbia esercita la sua autorità nella storia e mediante un’alleanza con il suo popolo mentre è e rimane trascendente. L’Allah del Corano è così trascendente che non può neanche interagire con gli esseri umani e quindi, malgrado sia sovrano, praticamente affida la salvezza alle opere della umanità invece di dare a noi i mezzi della salvezza cioè il suo Spirito e la sua Parola. Il Dio della Bibbia è il Dio della promessa in Cristo e della grazia verso noi. Come Lutero diceva spesso è un Dio pro nobis (per noi) e agisce per conto dei peccatori. Il Dio del Corano è chiamato il “compassionevole” e il “misericordioso” in ogni Sura del Corano, ma dimostra questi attribuiti a distanza. Anche i fedeli o giusti non hanno la garanzia della salvezza perché Dio può cambiare decisione alla fine[2].

Quindi quando si parla del giudizio finale con un musulmano e gli chiedi se sarà considerato giusto e puro davanti ad Allah la risposta comune è: “Inshallah” ossia “se Dio vuole” che appare essere onesta e umile e forse è così; però manca la certezza che un cristiano può avere visto che appartiene a Dio in Gesù Cristo. Fondamentalmente il Dio uno e trino dall’eternità è sia onnipotente, onnisciente ecc. che è in relazione in sé stesso fra le tre persone della Trinità, ha tutto sotto controllo ed è conoscibile per mezzo del Signore Gesù. Egli chiama il suo popolo alla relazione con Lui.

Dunque, mentre i cristiani e i musulmani possono dire che Dio è sovrano, dobbiamo andare in più profondità e chiederci: “Sì, ma chi è questo Dio? Puoi confidare in lui per la salvezza e per le tue esigenze quotidiane con certezza?” Il Dio che si è rivelato in Cristo Gesù è Dio molto più potente e più amoroso di qualunque altro. Egli è una comunità di Persone. Egli ha un piano per la salvezza che sicuramente esegue. Egli è un Dio affidabile perché agisce nel contesto di un patto. Insomma, conoscendo Lui possiamo ripetere con gioia le parole del Salmo 24,1 e 10: “Al Signore appartiene la terra e tutto quel che è in essa, il mondo e i suoi abitanti…Chi è questo Re di gloria? È il Signore degli eserciti; egli è il Re di gloria”. Di Allah non si può dire così.

[1] Denise Masson, Le Coran I, Paris, Gallimard 1980, pp. 45-47, citato da Sita Luemba, Uno sguardo sull’Islam, Marchirolo (VA), Editrice Uomini Nuovi 2008, p. 16.

[2]  Sita Luemba, Uno sguardo sull’Islam, cit., pp 15-16.