Il cristianesimo progressista prospetta un abbandono della fede storica, asserendo che la comprensione storica del cristianesimo sia ormai superata
La realtà è che i ragazzi sono posti ogni giorno di fronte ai complessi dilemmi etici della vita e ciò non riguarda solo le grandi questioni globali, ma anche le loro esperienze quotidiane e troppo spesso non hanno persone e risorse al loro fianco per affrontarli.
Se uno prende in mano la Bibbia, da dove inizia? E come inizia? Parte da una tabula rasa o ha già un insieme di pensieri che ne guideranno la lettura? Sono tutte domande legittime che si ripresentano tutte le volte che apriamo la Bibbia, soprattutto le prime volte.
Secondo le statistiche del 2024, gli italiani hanno poca familiarità col libro. Solo il 5% della popolazione è composta da cosiddetti lettori “forti”: coloro che leggono 10-15 libri all’anno.
La mortificazione non è meritoria e non è “eroica”: è la disciplina della santificazione per diventare cristiani maturi e plasmati da Dio.
Dio è sessista? La domanda suona stonata e fuori luogo; eppure, nella sensibilità contemporanea, sempre più spesso, non solo viene posta, ma risulta avere anche una risposta positiva.
Nell’affrontare figli e studenti nella tempesta, non riuscendo a dare un senso all’esperienza vissuta, genitori ed insegnanti hanno creato degli idoli per avere l’illusione di governarla: l’idolo della felicità, quello della legge, della performance, del positivo o del successo.
Pur credendo di andare in profondità, in realtà ha solo scalfito un altro strato superficiale. L’intervento educativo è teso di fatto a intervenire sulla neuroplasticità cerebrale e a scalfire il cervello educabile, seppure per mezzo di una relazione empatica.
Se il metro di misura della storia siamo noi, che la storia la creiamo e la raccontiamo, non rischiamo di farne e dirne ciò che vogliamo?
Se in passato, per placare questa rabbia bastava ridistribuire più equamente i benefici materiali dell'economia globalizzata, oggi non è più così.
La chiamata al pastorato deve fare i conti con i bisogni della chiesa locale.
La Roma della grande bellezza sembra quindi infettata da un’epidemia che ha anche risvolti criminali importanti.
Siamo sicuri che il cambiamento culturale, soprattutto in Italia, non abbia bisogno di una riforma più profonda: una riforma spirituale che non è ancora avvenuta, una riforma del cuore secondo l’evangelo
Solo l’etica cristiana può promuovere una visione più ampia del lavoro.
Ma allora come spiegare l’anelito del peccatore non convertito nei confronti del Dio che non conosce?
Ma quante vie di salvezza ci sono? Una, due, tre?
Molta acqua è passata sotto i ponti dell’educazione italiana: è cambiata la scuola, è cambiata la società, è cambiato il mondo.
La ricetta umanista promossa da Pappalardo tocca l’ambito delle motivazioni personali e della relazioni sul lavoro, ma non si incarica di ripensare l’universo del lavoro in modo più completo e profondo.
Viene da chiedersi se le fughe queer e le continue critiche al sistema “Chiesa” dell’autrice sarda non siano frutto speculari dell’ecclesiologia cattolica.
Prima ancora di una unione sessuale legittima, il matrimonio è un'unione di amicizia, suggellata da un patto di fedeltà tra i coniugi.
C’era un tempo in cui il pastore predicava, curava le anime, scriveva, studiava, partecipava alle vicissitudini della chiesa allargata, organizzava la vita della comunità, difendeva la fede in contesti pubblici.
Nei capitoli finali, Machen si impegna ad affrontare le maggiori critiche mosse dai liberali contro la dottrina della salvezza. Tra le questioni in ballo, salta all’occhio quella legata all’esclusività della redenzione.
La distinzione tra Creatore e creatura è quindi foriera anche del nostro riposo. Noi possiamo dormire perché Dio non dorme.
Se invece si confida, così come è chiaramente illustrato nella Parola, in un Dio personale e nell’esistenza di un ordine creato, allora non si farà fatica a credere che il Signore dell’universo governa sia il naturale con la sua provvidenza sia il soprannaturale agendo con le sue opere creazionali, quindi miracolose (p. 104).
La “cattolicità” di Papa Francesco piace alla cultura post-marxista che, da essere anti-religiosa e atea, è ora diventata agnostica, magari indifferente al discorso su Dio, ma ancora appassionata agli ideali di umanità.
Littlejohn e Castaldo hanno scritto un libro convincente che invita i protestanti perplessi a guardare meglio alle ricchezze della fede evangelica e a non convertirsi al cattolicesimo romano. Dalla padella si troverebbero nella brace.
La fiducia nell’ispirazione plenaria nella Parola di Dio porterà vita e libertà, ma la scelta arbitraria dipendente dall’uomo non farà altro che portare morte e oppressione.
Per il sesto anno consecutivo, sta per partire la stagione di “Libri per Roma 2023-2024”, l’iniziativa dell’Istituto di Cultura Evangelica e Documentazione di Roma che promuove eventi intorno ai libri, incontri con l’autore e dibattiti per la riforma della cultura.
Le Giornate teologiche sono un esercizio di scolarità evangelica. Una prerogativa importante del convegno è infatti la volontà di confrontarsi con libri che affrontano il tema per imparare a sviluppare un pensiero evangelico capace di interagire in modo fedele e critico. Una finestra sul mangiare e digiunare l’hanno aperta Isabella Savino, Clay Kannard e Damaris Marletta che durante la trentacinquesima edizione delle Giornate Teologiche dell’IFED sul tema “Fede e cibo” hanno animato una rassegna sul cibo e sul digiuno a partire da tre libri.
La chiamata all’integrità cambia notevolmente il nostro modo di vivere la fede. La nostra teologia, la nostra liturgia, la nostra programmazione tutto deve essere vissuto ai piedi della croce, con coraggio e con umiltà.