“Famiglie che educano”. Il nuovo fascicolo di Studi di teologia
N.B. E’ uscito il n. 71 di Studi di teologia dal titolo “Famiglie che educano”. Esso contiene un ampio saggio di Lucia Stelluti “Famiglie che educano. Responsabilità e sfide per un ruolo da riscoprire”, un vademecum per la relazione con la scuola e l’appello per la costituzione di un’associazione di genitori evangelici. Chiude la consueta rubrica di segnalazioni bibliografiche. Questo articolo riproduce l’introduzione al fascicolo.
L’educazione è un dossier sempre aperto nella teologia pratica. I temi e le sfide dell’istruzione appartengono anche alla riflessione teologica in quanto iscritte nella vita creata, decaduta nel peccato e redenta dall’opera di Gesù Cristo. Inoltre, esso deve fare i conti con contesti particolari (tendenze culturali, scuole pedagogiche, cornici istituzionali, legislazioni nazionali) e con soggetti specifici (studenti, famiglie, scuole, società civile) che rendono il lavorio costante e sempre sollecitato dai cambiamenti. Per il pensiero evangelico, si tratta di mettere in relazione l’orientamento della Parola di Dio che chiama le famiglie ad esercitare una responsabilità primaria nell’educazione con le specifiche situazioni storiche entro cui le sue pratiche sono istruite e con gli attori concreti che, a vario titolo e con vari ruoli, intervengono nella sua realizzazione.
Più di trent’anni fa, la nostra rivista ha fissato alcuni picchetti per delineare un perimetro iniziale della riflessione nel contesto del mondo evangelico italiano[1]. Poi ha dato voce ad alcuni sviluppi successivi avvenuti come frutto delle Giornate teologiche 1998 sul progetto educativo[2] e 2004 sulle discussioni intorno alla famiglia[3]. Molta acqua è passata sotto i ponti dell’educazione italiana: è cambiata la scuola, è cambiata la società, è cambiato il mondo. Tutte queste evoluzioni (spesso, in realtà, si tratta di involuzioni) vanno monitorate. Vi sono anche questioni lasciate in sospeso che non si sono modificate molto rispetto a trent’anni fa. Non pare che la riflessione evangelica abbia attivato una progettualità che sia andata oltre la limitazione del danno di proposte scolastiche problematiche e la stesura di cahiers de doléances sull’insegnamento della religione cattolica nella scuola statale e sui più recenti tentativi di invasione di campo nella scuola del pensiero destrutturante e dissacrante la famiglia, il genere e altri presidi simbolici e sociali della nostra società. Oltre a queste rimostranze contro il duopolio cattolico-laico, sembra che il pensiero evangelico non abbia fatto molto per far avanzare una più matura e concreta visione per il presente e per il futuro.
Per queste ragioni, tenere aperto il dossier educazione è un imperativo per non limitarsi a riprendere discorsi giusti in via di principio, ma sempre fatti da spettatori paganti di realtà intangibili e con poca incisività. A questo proposito va segnalata un’iniziativa evangelica “dal basso” che, dovesse prendere piede, potrebbe risultare in un effetto trampolino per iniziare a scrivere un paragrafo nuovo nel dossier, forse un intero capitolo aggiunto. Si tratta del seminario “Famiglie che educano” promosso dalla dott.ssa Lucia Stelluti del Comitato Insegnanti Evangelici in Italia in varie chiese e gruppi evangelici. In questo fascicolo Stelluti presenta un’esposizione ragionata dei contenuti del seminario che non mancherà di stimolare conversazioni allargate e, speriamo, l’inizio di un processo che potrà portare ad una fase nuova del dossier evangelico sull’educazione in Italia. Se la responsabilità primaria dell’educazione sta in capo alle famiglie, è dalle famiglie (in rete con altri soggetti, ovviamente) che deve venire la spinta per sognare qualcosa di diverso.
[1] Aa.Vv., “Bibbia e scuola”, Studi di teologia N. 9 (1993/1).
[2] Carta orientativa per un progetto educativo cristiano in Studi di teologia XXIX (2017/2) N. 58, pp. 131-133.
[3] “La famiglia in discussione”, Dichiarazione finale delle Giornate teologiche 2004, Studi di teologia – Suppl. N. 12 (2014) pp. 33-36.