Dalla bucolica Kampen alla movimentata Utrecht: un altro esempio del futuro della formazione evangelica?
Mi accingo a scrivere questo articolo mentre dalla finestra guardo l’ormai vecchio edificio principale dell’Università teologica di Kampen. Ci troviamo nei Paesi Bassi, a circa un’ora e mezza di treno da Amsterdam. Kampen ha una certa fama storica per essere stata nel Medioevo parte della lega anseatica, un’alleanza di città che deteneva il monopolio dei commerci marittimi su un’importante porzione dell’Europa settentrionale. Oggi, la città sul fiume Ijssel continua ad attirare turisti locali data la ricca presenza di edifici gotici ben preservati. Quello che però si sa ancora meno, è che Kampen è sede dal 1854 dell’Università teologica delle Chiese (liberate) riformate dei Paesi Bassi.
Per più di un secolo e mezzo, il seminario di Kampen ha formato pastori e accademici della chiesa, e la sua lunga storia testimonia stretti contatti con personaggi come Abraham Kuyper (1837-1920) e rinomati insegnanti come Herman Bavinck (1854-1921) e Klaas Schilder (1890-1952). Ma ora, dopo circa 170 anni, uno dopo l’altro, gli edifici dell’Università stanno passando a nuovi proprietari: Kampen si è trasterita a Utrecht!
Già nel 1875, il sinodo aveva discusso sulla possibilità di spostare la sede dell’Università o ad Amsterdam, o a Utrecht o a Leida per dare “l’opportunità agli studenti di essere più universalmente civilizzati”[1]. Si era quindi già intravista la potenzialità di immergersi in una città più centrale e culturalmente vivace, per permettere agli studenti di accrescere la loro capacità di confrontarsi e dialogare con la cultura. Nonostante ciò, come si può testimoniare, lo spirito circoscritto e defilato della piccola cittadina prevalse sulla decisione finale. In questo senso, è emblematico leggere il commento che Bavinck, uno che, come si può ben constatare dai suoi scritti, interagì attivamente con la cultura, scrisse a un suo amico dopo essersi trasferito da Kampen alla Libera Università di Amsterdam: “La vita non è tranquilla come a Kampen, ma è più ricca di diversità e il circolo intellettuale è di livello più elevato”[2].
Kampen è un altro esempio di come la formazione evangelica stia cambiando. Così come testimoniano i ridimensionamenti e i trasferimenti in strutture più piccole e centrali dei grandi seminari evangelici americani, la formazione teologica sembra a mano a mano spostarsi nelle grandi città e adottare metodi più versatili e ibridi. In questo modo, è possibile evitare agli studenti di distanziarsi per troppi anni dalle loro chiese, permettendo loro di interagire con la cultura della città e applicare più efficacemente e prontamente gli insegnamenti acquisiti nel contesto della comunità locale.
Nel caso di Kampen, la decisione di Utrecht è sicuramente strategica, dato che è il centro di snodo ferroviario del paese, sede di una delle Università più importanti in Europa, oltreché essere a pochi chilometri di distanza dalle altre città principali dei Paesi Bassi, come Amsterdam, Leida, l’Aia e Rotterdam. Chissà se l’osservazione di questo fenomeno estero possa suscitare riflessioni non solo inerenti alla formazione teologica ma anche a future fondazioni ecclesiali. Per ora non ci resta altro che dire tot ziens Kampen en welcom Utrecht!
[1] James Eglinton, Bavinck: A Critical Biography, Baker Academic, Grand Rapids, 2020, p. 62.
[2] Eglinton, p. 223.