Fotografia (sfuocata) dell’Italia religiosa

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Si può scattare una fotografia sull’Italia religiosa di oggi? Sulla scia delle Giornate teologiche 2019 sul tema “Dove va la fede” e della ricerca sulla spiritualità delle chiese CERBI, l'uscita di dati aggiornati sulle religioni in Italia sollecita qualche riflessione.

Ecco i dati riferiti al 2019: 

Cattolici: 69%

Impegnati:  9% (dieci anni da 11%)

Assidui: 14% (dieci anni fa 21%)

Tiepidi: 34% (dieci anni fa 39%)

Non praticanti: 12% (stabili)

Non credenti: 27% (dieci anni fa 14%) 

Altre religioni: 4%

Evangelici: 0,8% (stabili)

Ed ecco le fonti:

N. Pagnoncelli, “I credenti e il Belpaese”, Vita e Pensiero 5/2019, pp. 34-39;

Cesnur, “Dimensioni del pluralismo religioso in Italia- Stima Cesnur 2019”, https://cesnur.com/dimensioni-del-pluralismo-religioso-in-italia/

 

Senza pretese, a caldo e con molto beneficio d'inventario:

- si conferma l'erosione del cattolicesimo creduto e praticato, mentre rimane forte la presa del cattolicesimo culturale sulla società. In fondo non sorprende: è il frutto sia delle spinte secolarizzatrici, sia delle scelte del Vaticano II di volere una chiesa molto cattolica e meno romana. La nostra apologetica nei confronti del cattolicesimo deve essere meno dottrinaria (il confronto sulle singole dottrine a cui peraltro pochi credono o di cui s'interessano) e più culturale, vitale, comunitaria, confessante, complessiva (cioè mirante ad un'alternativa di vita). Al cattolicesimo romano (idolatra) dobbiamo sostituire la cattolicità dell'evangelo.

- si conferma la crescita dell'area della non credenza, dell'agnosticismo. Sappiamo che questo in Italia non significa oblio del cattolicesimo, ma aggiunta di uno strato sul cattolicesimo interiorizzato. Dobbiamo in ogni caso attrezzarci su questo versante sul piano apologetico, culturale ed ecclesiale. Le nostre chiese devono essere comunità "vive" le cui convinzioni sono dicibili ed osservabili in pratiche di vita che "parlano" allo scettico.

- gli evangelici nel loro complesso sono stabili. Non diminuiamo, ma non sfondiamo. Siamo una micro-presenza che non sembra essere animata da sussulti, ma semmai oberata ed appesantita dalla complessità del mantenimento dell'ordinario.

Una foto vale per un istante, anche se ci sono componenti stabilizzate. Cosa sogniamo per il futuro? Quale foto vorremmo scattare tra dieci anni e cosa ci rivelerebbe? 

Secondo alcuni dati riferiti al 2019 il cattolicesimo culturale resta forte mentre aumenta l’agnosticismo. Gli evangelici sono stabili. E’ questo che sogniamo per il futuro?