Se un'immagine vale più di mille parole, quanto valgono 600 immagini?

 
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Difficile credere che nell'arco di meno di un anno Loci Communes abbia pubblicato 200 articoli, con 600 grafiche uniche, coinvolgendo più di venti scrittori e grafici. È il risultato di molte ore di lavoro che ci ha permesso di continuare a pubblicare nuovi articoli ogni settimana. Vogliamo ringraziare coloro che continuano a leggere, condividere e sostenere il web magazine come risorsa per promuovere la cultura evangelica in Italia e oltre.

Loci Communes non è solo parole, ma anche immagini. Una certa cura viene prestata all’elaborazione di grafiche che accompagnino gli articoli. Per ogni articolo ci sono tre grafiche che ne sostengono la diffusione sul sito e sui social media. Con Loci Communes cerchiamo di sperimentare una feconda relazione tra parole e immagini. 

Perché dedichiamo tanta attenzione alle immagini? Un sondaggio pubblicato quasi 6 anni fa ha rivelato che una persona media scatta 5 foto al giorno sul proprio telefono: quel numero è sicuramente aumentato oggi con la tecnologia sempre più avanzata dei telefoni cellulari più recenti. Sì certo, viviamo nella società dell’immagine e per fare cultura (anche evangelica) non possiamo rimuovere la responsabilità di dire qualcosa con le nostre immagini e di immaginare qualcosa con le nostre parole. 

Oltre a constatare l’ovvio, c’è una ragione più profonda. L'uso di immagini è proprio della nostra umanità creata. Essere umani significa anche immaginare, creare immagini, comunicare con immagini, .. Dio ci ha fatti così e sarebbe disumano disconoscerlo. Ci sono due rischi speculari legati al nostro essere creature immaginifiche. Uno è di elevare l’immagine a idolo della nostra vita, fondere la realtà con l’immagine, annegare il mondo nella rappresentazione che diamo di esso, ridurre tutto ad un’immagine. Questo rischio è affrontato dal secondo comandamento che vieta di farsi immagini e sculture e di prostrarsi ad esse (Esodo 20,4-5). Quando eleviamo l’immagine ad assoluto, cadiamo nell’idolatria. La vita non è solo immagine. 

L’altro rischio è di voler negare l’immagine, pensare di vivere in modo a-conico o iconoclasta, senza coltivare la nostra immaginazione in modo disciplinato, negando la nostra creaturalità di essere fatti ad immagine di Dio. La vita non è senzaimmagini. 

Con Loci Communes (con molti limiti e ampi margini di miglioramento) cerchiamo di sposare le parole e le immagini in modo redento. Le prime sono illustrate, evocate, accompagnate dalle seconde. Le seconde rafforzano, fissano, attirano l’attenzione sulle prime. Certo, un’immagine può avere un impatto forte, ma senza parole non c’è un aggancio adeguato a mantenere il suo universo di senso. Le nostre immagini non vogliono sovrapporsi alle parole, né prendere tutta la scena togliendola agli articoli: vogliono servire gli articoli e veicolare attenzione su di essi. In una cultura ebbra di immagini, vogliamo che le immagini di Loci Communes svolgano un ruolo ministeriale rispetto alle parole degli articoli. 

Nell’arrivare alla soglia di 600 immagini create per gli articoli del web magazine, continueremo ad utilizzare le immagini al servizio di una cultura evangelica italiana (ma in una rete internazionale) che vuole essere fedele alla Parola di Dio, attenta alle dinamiche del mondo, desiderosa di contribuire a dare voce ad una visione biblica del mondo. 

Alcune grafiche sono più riuscite di altre e cercheremo di migliorare sempre. Mentre ringraziamo Dio per i primi 200 articoli e le prime 600 immagini di Loci Communes, vogliamo fare tutto questo per onorare “il vangelo della gloria di Cristo, che è l’immagine di Dio” (2 Corinzi 4,4). E’ Gesù Cristo l’immagine perfetta a cui ci ispireremo per poter farlo conoscere anche attraverso il servizio del nostro magazine. Per le prossime 600 immagini che publicheremo, il nostro augurio è che le vedremo come stimolo per leggere e, in fondo, per essere indirizzati all’Immagine per eccellenza: il Signore Gesù a cui tutto appartiene e alla cui causa siamo dedicati.