Strano mondo il nostro (V). Tutto (o quasi) è fluido

 
 

Nel libro Strange New World. How Thinkers and Activists Redefined Identity and Sparked the Sexual Revolution (2022), Carl Trueman cerca di spiegare come l’io contemporaneo si sia ridefinito e come siamo approdati ad una rivoluzione sessuale senza precedenti. Negli articoli precedenti, abbiamo visto come il pensiero di alcuni filosofi dell’era moderna abbia aperto la scia ad una nuova concezione del sé e dell’identità sempre più incentrata sulla psicologia individuale e legata alla sessualizzazione dell’identità.

A questo punto viene spontaneo chiedersi come abbiano fatto gli scritti di pochi pensatori a traghettare l’intera cultura in un nuovo mondo. Ad accompagnare le teorie dei pensatori però, ci sono stati molti altri fattori che hanno contribuito a questo cambiamento epocale. Una parte importantissima del cambiamento è stato il passaggio da un mondo stabile e fisso, potremmo dire, ad uno fluido. 

Se pensiamo alla vita di un contadino di fine Quattrocento, possiamo dire con abbastanza accuratezza che la sua patria sarebbe rimasta la stessa per tutta la vita, che avrebbe continuato il lavoro dei suoi genitori e che non si sarebbe mai posto problemi sulla possibilità di cambiare religione. Oggigiorno praticamente per nessuno questo modo di vivere è plausibile. Si viaggia e ci sono buone probabilità di cambiare residenza anche molte volte nella vita, il lavoro è un percorso auto-determinato e c’è molta più possibilità di accedere a livelli di studio superiori rispetto a quello dei propri genitori che permettono un’ascesa sociale. Insomma, si vive in un mondo in cui nulla più è già decretato; in un certo senso le nostre vite possono essere plasmate da noi stessi. A contribuire a questo senso di fluidità, si affianca anche l’idea che tutte le vecchie istituzioni siano in qualche modo crollate. 

Le nozioni di nazione o di famiglia ad esempio stanno praticamente collassando. La famiglia è messa in discussione su ogni aspetto e l’idea di patria è fortemente criticata e rivalutata. In Occidente, dalla Riforma in poi l’appartenenza ad una chiesa non coincide più anche con l’identità nazionale e con la propria. La chiesa e la religione sono diventati una possibilità di scelta e questo ha drasticamente cambiato le dinamiche di potere tra l’istituzione religiosa e le persone. 

Istituzioni religiose, famiglia e nazione sono state fino al passato recente delle àncore esterne in cui trovare identità e rispondere al quesito “chi sono io?”. Nel mondo contemporaneo, la problematizzazione di tutte e tre queste istituzioni ha creato una nuova mancanza nella costruzione della propria identità. In questa società fluida, anche l’idea di una morale esterna e di un ordine sacro a cui fare riferimento è vista come implausibile e addirittura inaccettabile. 

La società ipotizzata da Reich si è attualizzata anche grazie all’avanzamento tecnologico. La tecnologia per sua natura ha rinforzato il focus sull’individuo e sulla soddisfazione dei singoli. Pensiamo, ad esempio, al modo di usufruire la musica: da rituale collettivo, si è trasformata in un’esperienza individuale e solitaria per lo più. 

Più nello specifico, in campo sessuale, la creazione di contraccettivi sempre più efficaci ha completamente separato l’esperienza del sesso dalla possibilità di una gravidanza e queste realtà, unita alla perdita di una moralità condivisa, hanno contribuito a rendere la sessualità un’esperienza sganciata da conseguenze e cause morali. 

La tecnologia ha influito anche sull’uso e fruizione della pornografia rendendola una pratica di uso comune che non trova nessun tipo di ostacolo. Di sicuro, un uso così su larga scala della pornografia ha contribuito a proclamare una visione del sesso strettamente correlata all’idea dell’io moderno. Se l’individualismo espressivo vede la gratificazione personale al centro del significato della vita umana, la pornografia è la massima espressione di ciò, cercando significato semplicemente nel piacere e svuotando completamente di significato l’atto sessuale.

In un mondo del genere, l’idea biblica secondo cui il sesso è uno strumento di intimità e relazione con un solo partner all’interno del vincolo matrimoniale sembra sempre meno plausibile anche perché, per la prima volta nella storia, la cultura occidentale sta vivendo una peculiarità. Le élite sono in rivolta! Se un tempo le grandi istituzioni si battevano per la propria sussistenza e veicolazione dei propri valori, adesso sembra che le élite stesse stiano mettendo in discussione sé stesse. La politica sembra guidata dall’esigenza di abbattere ogni residuo di morale sessuale, il mondo dell’istruzione, dall’università alle scuole elementari si stanno attrezzando per combattere sedicenti discriminazioni. Cinema, tv, musica, e arte in generale sono schierate nel farsi portavoce dei valori della nuova rivoluzione sessuale e il mondo del business sa di doversi confrontare e prestare il fianco alle esigenze del mondo LGBQT+.

In sintesi, le élite culturali del mondo occidentale, se una volta mantenevano l’ordine costituto, stanno dando un’accelerata ai processi della rivoluzione sessuale in atto cambiando radicalmente la società. Compito della cultura evangelica è di capire i tempi e di non essere sopraffatti dalla loro complessità, ma al contrario abitarli fedelmente e speranzosamente, in Cristo e per Cristo.

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