Corso Alpha: brand globale ma a quale tasso di evangelicità?

 
 

Il “corso Alpha” è diventato parte del vocabolario del cristianesimo contemporaneo. Tutti quelli che hanno una minima dimestichezza con cosa accade nel mondo sanno di cosa sto parlando. Partito nel 1993 in una chiesa anglicana carismatica di Londra (Holy Trinity Brompton) come programma evangelistico, questo corso di avviamento alla fede cristiana è diventato molto popolare, soprattutto nei Paesi di lingua inglese, ma non solo. In sostanza si tratta di una serie di incontri in un clima informale, legati anche alla condivisione di un pasto, in cui si invitano le persone ad esplorare il mondo del vangelo. Dal mondo anglicano è stato usato in quello evangelicale, poi cattolico romano, ortodosso, anche in quello protestante liberale. Dall’Inghilterra è arrivato in quasi tutto il mondo. La sua versatilità, “semplicità” e informalità lo hanno reso uno strumento adattabile a diverse culture, lingue e tradizioni religiose.

La storia di questo corso diventato “movimento” è ora raccontata da Andrew Atherstone nel libro Repackaging Christianity. Alpha and the building of a global brand (2022). Il titolo è significativo. Alpha ha “riconfezionato” il cristianesimo riducendolo ai suoi minimi termini per adattarlo a diverse audience. In questo modo è diventato un “brand” globale e trasversale non solo alle denominazioni, ma anche alle tradizioni religiose. Il “mero cristianesimo” vagheggiato da C.S. Lewis ha trovato in Alpha uno strumento per promuovere una versione della fede apparentemente essenziale, apparentemente scevra dalle questioni dottrinali e apparentemente sganciata dalla storia: una forma di cristianesimo che va bene per tutti e che non mette in discussione nessuno. 

Non metto in dubbio il fatto che il corso Alpha possa aver fatto del bene nella vita di alcune o molte persone. Voglio semplicemente fare qualche domanda. Ad esempio: se Alpha può andar bene agli evangelici, ai cattolici, agli ortodossi, ai liberali … cosa ci dice questa sua adattabilità della sua fedeltà al messaggio evangelico nelle sue strutture portanti? Uno che fa il “corso Alpha” che parla di Gesù come unico Salvatore e poi si rivolge a Maria per avere protezione e alla chiesa per ricevere la grazia sacramentale, ha veramente creduto all’evangelo biblico? Se si presenta Gesù soltanto come Colui che salva ma non si smonta tutto l’impianto sacramentale-gerarchico del cattolicesimo, viene veramente trasmesso l’evangelo?

Nello specifico, fa un certo effetto vedere come, in Italia, il “corso Alpha” sia promosso dalla Chiesa cattolica romana. Quest’estate, ad esempio, si è tenuto un “Alpha Camp” in Molise: un campo con 400 giovani italiani organizzato dalla diocesi di Isernia, col diretto coinvolgimento del vescovo cattolico: un miscuglio di mondo cattolico (vescovo, laici dei movimenti giovanili cattolici, prete brasiliano carismatico) e mondo evangelico (Tear Fund, Hillsong). Nel programma è stato operata una miscela di "worship" (che strizza l’occhio al gergo evangelicale anglizzato) e "celebrazione" cattolica (che in realtà è una messa). I campisti sono stati anche ricevuti da papa Francesco in udienza a rinforzare il fatto che la chiesa a cui “Alpha” conduce è quella cattolica romana. Il risultato di questo campo è un boost alla vita sacramentale della chiesa cattolica sotto la gerarchia romana, nell’ottica del vissuto cattolico della fede cristiana. Certo, con una spruzzata di terminologia desunta dal linguaggio giovanilistico dell’evangelicalismo. 

In Italia, è questa mescola che il “corso Alpha” produce. Qualcosa di compatibile con la fede cattolica (perché non mette in discussione niente del suo impianto dogmatico-istituzionale), ma è qualcosa di fedele all’evangelo biblico? Alpha è diventato un brand globale, ma il suo tasso di evangelicità è ancora tutto da dimostrare. Anzi, i segnali, almeno in Italia, indicano che il deficit di evangelicità originario lo sta portando all’assorbimento nella sintesi cattolica che viene così rafforzata senza esserne evangelizzata. Se l’albero si vede dai frutti, i frutti italiani di Alpha sono il consolidamento del cattolicesimo romano.