Evangelici contro il razzismo (I): "Una sola razza" (Berlino 1966)
Con i recenti omicidi di George Floyd e di altre persone di colore negli USA, il tema del razzismo è giustamente riesploso. Il movimento “Black lives matter” (le vite dei neri sono importanti) si è diffuso in tutto il mondo. Tutti ci rendiamo conto che il cancro del razzismo è ancora presente e lontano dall’essere debellato in tutte le sue forme evidenti e subdole, pubbliche e pensate, incistite nel linguaggio e nella vita pubblica.
In questa serie di articoli, qui inaugurata, verranno presi in considerazione alcuni documenti evangelici contemporanei in cui è affrontato il tema del razzismo. Dal secondo dopoguerra in poi, esso è stato toccato in vario modo in convegni e conferenze evangeliche che hanno trattato argomenti quali la missione, la responsabilità sociale, l’etica, i cambiamenti culturali in corso. La speranza è di documentare l’attenzione (e anche le lacune) nel pensiero evangelico contemporaneo sul razzismo. Le fonti per questa serie saranno i volumi di Dichiarazioni evangeliche I (1997) e Dichiarazioni evangeliche II (2017), entrambi curati da Pietro Bolognesi e pubblicati dalle Edizioni Dehoniane di Bologna.
Il primo documento da citare è la “Dichiarazione di Berlino” del 1966 (DE I, pp. 3-6). Convocata da Billy Graham e dalla rivista Christianity Today nella città simbolo della guerra fredda ma anche del nazismo da poco sconfitto, il congresso volle essere un incoraggiamento agli evangelici di rilanciare la missione intorno a tre assi portanti: “Una razza, un solo evangelo, un compito”. Il primo asse è proprio “una razza”. Ecco alcuni estratti dalla “Dichiarazione” seguiti da un breve commento:
Oltre al dramma della mancata denuncia delle aberrazioni naziste e fasciste sulla razza da parte di molti cristiani, sullo sfondo di questa ammissione c’è il movimento per i diritti e il superamento della segregazione razziale capeggiato da Martin Luther King negli USA. Luther King sarebbe stato ucciso nel 1968. Il tema non riguarda solo il nazi-fascismo, ma anche il razzismo nelle società “libere”.
Tutti gli uomini sono uniti nell’umanità che Dio ha creato. Sono uniti nel bisogno comune della divina redenzione e a tutti viene offerta la salvezza in Cristo. Tutti si trovano sotto la condanna divina e tutti devono trovare la giustificazione davanti a Dio nello stesso modo: attraverso la fede in Cristo Signore e Salvatore di tutti coloro che credono. Tutti coloro che credono sono ‘in Cristo’ non riconoscono più divisioni basate sul colore e sulla razza e limitazioni basate sull’orgoglio umano e sul pregiudizio, sia verso coloro che hanno creduto, sia per quanto riguarda l’evangelizzazione degli uomini ovunque si trovino.
Secondo la “Dichiarazione” l’unità del genere umano è iscritta nella creazione di Dio. Non esistono “razze”, ma siamo tutti parte della famiglia umana. Da non dimenticare è la denuncia contro i pregiudizi razziali contenuta nella celebre relazione all’Unesco del 1949 dell’antropologo francese Claude Lévi-Strauss intitolata “Razza e storia” (C. Lévi-Strauss, Razza e storia e altri studi di antropologia, Torino, Einaudi 1967, pp. 99-144) in cui veniva negata ogni pretesa scientifica alla credenza nelle “razze”. Esiste una sola razza umana. Berlino va oltre e dice che, perché siamo una sola razza creata da Dio, siamo tutti peccatori contro Dio e tutti bisognosi della salvezza in Cristo tramite l’evangelo.
Rigettiamo l’idea secondo la quale gli uomini sarebbero divisi da barriere di razza e di colore. Nel nome della Scrittura e di Cristo condanniamo il razzismo ovunque si presenti. Chiediamo il perdono di Dio per i peccati del passato, quando non abbiamo riconosciuto il chiaro comandamento di Dio di amare ogni essere umano a prescindere dalle barriere e dai pregiudizi umani.
A Berlino la condanna del razzismo nella chiesa e nella società è ferma, così come la richiesta di perdono per non aver vigilato a sufficienza sul cancro del pregiudizio razziale e sulle sue nefaste conseguenze. Il razzismo è contro la creazione di Dio e contro l’evangelo biblico. Questo è il messaggio di Berlino.
(continua)