L'arte che conta non solo l'8 marzo
Perché l’arte conta è il titolo di un bellissimo libro dell’artista, insegnante di arte e cofondatore di Morphe Arts, Alastair Gordon. Nel libro Gordon dice “l’arte conta perché la gente conta e l’arte è la voce dello spirito umano”.
Infatti, sono questi concetti che avevo in mente quando ho avuto il privilegio di incontrare l’artista Maria Ginzburg, per caso dopo lavoro, mentre stava iniziando un’opera che fa parte di un progetto di cinque murales per testimoniare resistenza e resilienza dell’arte contro la violenza sulle donne all’entrata dell’Università Sapienza, San Lorenzo. Ginzburg, un’artista di strada giovane, illustratrice e studentessa di pittura e grafica d’arte presso l’accademia di belle arti di Roma, ha realizzato una gamma di opere a Roma ed in Italia che sono molto significative per la nostra società.
In effetti, per la festa della donna l’8 Marzo, Ginzburg sta per inaugurare un altro murales importante ‘Occhio alla prevenzione’ per Komen Italia su Via Vittor Pisano a pochi passi dal Vaticano, in cui la Komen offrirà esami diagnostici per le donne in condizione di fragilità sociale. Conoscendo Maria come artista in questi mesi ho capito che la sensibilità e la compassione verso l’altro fanno parte del suo percorso di ricerca nel rapporto con il diverso e lo straniero.
Questo servizio attraverso l’uso dei doni creativi nella comunità dove viviamo mi ha fatto anche ricordare le parole di Sinclair Ferguson nel suo libro Maturità dove parla di “rotazione esterna”. Questa espressione è spesso usata nella danza classica, ma Ferguson la impiega per commentare la bellezza e l’opportunità che abbiamo quando serviamo gli altri nel servizio del Signore e per la Sua gloria. Sicuramente una rotazione di questo genere è difficile da rinvenire in un mondo incurvato sulla tecnologia ed è sempre più distante dal rapporto personale, viso a viso. Però la street art offre un nuovo dialogo attraverso le sue opere. Con tutte le contraddizioni di cui anche l’arte è portatrice, esse pongono domande e sollecitano i nostri pensieri mentre attraversiamo i quartieri della nostra città.
Per chiudere con le parole di Gordon: “La bellezza della creazione ci fa ricordare che abbiamo bellezza e valore negli occhi di Dio”. Ginzburg in questi progetti recenti riesce a farci ricordare quanto la nostra vita è fragile davanti alle sfide ed alle sofferenze. Come credenti sappiamo che nella rottura della vita causata dal peccato, c’è una risposta a tutto questo e c’è una grande speranza. Dio ci chiede di usare la nostra vocazione per benedire gli altri. Egli certamente si rallegra quando lo facciamo.