La “Chiesa sinodale” tra percorsi storici ed incertezze attuali
Entri in qualsiasi libreria cattolica ed è impossibile non essere inondato da una pletora di libri che evidenziano, discutono, ed esaminano la “sinodalità” della chiesa cattolica. Ma che cos’è esattamente la “Chiesa sinodale”? Che cos’è la “sinodalità”? È a queste domande che “Libri per Roma”, un’iniziativa dell’Istituto di cultura evangelica e documentazione di Roma giunta al suo sesto anno di attività, ha cercato di dare risposta. “Libri per Roma” è uno spazio per dialogare intorno a libri e per contribuire alla riforma evangelica della cultura. Per approfondire il tema della “Chiesa sinodale”, “Libri per Roma” ha avuto come ospite Carlo Fantappiè, ordinario di Diritto canonico presso l’Università di Roma Tre. È stato presentato e discusso il suo ultimo libro Metamorfosi della sinodalità: Dal Vaticano II a papa Francesco, Venezia, Marcianum Press 2023.
Oggi è impossibile parlare della chiesa cattolica senza parlare anche della "sinodalità" della chiesa. La "Chiesa sinodale" è la nuova ermeneutica per capire la chiesa cattolica. Non è possibile capire dove sta andando la chiesa cattolica senza un approfondimento della "sinodalità" della chiesa. Come dice Fantappiè nella premessa del suo libro, "negli ultimi due o tre anni si è verificato un'esplosione di interesse bibliografico sul tema della 'sinodalità'" (p. 7).
Perché tutto questo interesse nella "sinodalità"? Sempre nella premessa del libro leggiamo che l'interesse "è in gran parte dipeso dall'annuncio, nel 2021, della convocazione da parte di papa Francesco del sinodo dei vescovi dell'ottobre 2023 sul tema "Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione”, la cui preparazione vede il coinvolgimento dell'intera Chiesa mediante diverse fasi" (p.7). Il 4 ottobre è iniziata una fase molto importante che si terrà quasi tutto il mese. Il documento che uscirà alla conclusione del sinodo dei vescovi sarà molto significativo e importante per la chiesa cattolica. Fantappiè sottolinea l’importanza della “sinodalità” quando scrive: "Merita riconoscere che, dal Vaticano II ad oggi, non avevamo avuto dal papato una proposta altrettanto suggestiva e rilevante" (p.5). La “Chiesa sinodale” spera di eliminare l’ostacolo maggiore della chiesa in questi anni, cioè il clericalismo della chiesa, a cui tanti abusi della chiesa cattolica sono dovuti. Eliminando questa malattia, e con un decentramento dei poteri della chiesa, la “Chiesa sinodale” può incamminarsi in una via di riforma, secondo l’accezione che papa Francesco ha di “riforma”.
Ma a prescindere dalla sua importanza, è ancora difficile capire che cosa sia esattamente la “Chiesa sinodale”. Anche se la “sinodalità” ha a che fare con la comunione, la partecipazione e la missione, e anche se la Chiesa dice che la “sinodalità” è un camminare insieme che coinvolge tutta la chiesa; ancora sfuggente è una definizione chiara e definitiva della “sinodalità”. Rimane un concetto un po’ vago. È chiaro che la “Chiesa sinodale” ha ancora tanti limiti che devono essere chiariti e superati. Fantappiè afferma questo quando dice che “un…rischio da rifuggire credo sia la visione plastica, generica e indeterminata, della ‘sinodalità’. Si deve purtroppo osservare che, nella dottrina e nella divulgazione, tale concetto risulta svuotato di contenuti effettivi, essendo stato applicato indifferentemente ai vari ambiti della Chiesa…(quindi) ‘sinodalità’ rischia di divenire…uno slogan (un termine improprio ed abusato per indicare il rinnovamento della Chiesa), un refrain (un ritornello cui si ricorre in ogni occasione, quasi per moda) o un mantra (un’invocazione miracolosa capace di sanare tutti i mali presenti nella Chiesa)” (p. 84). Sarà molto interessante vedere cosa viene prodotta dalla fase attuale della “Chiesa sinodale”.
Anche gli evangelici devono seguire attentamente gli sviluppi della “sinodalità”. Già ci sono segni preoccupanti di essa. Anche se si trova spesso la parola “vangelo” nei libri, documenti e articoli sulla sinodalità, come per quanto riguarda la “sinodalità”, anche il “vangelo” non viene ben definito. Non viene accompagnato da parole chiavi che descrivono il vangelo biblico. La “Chiesa sinodale” parla pochissimo del peccato e del ravvedimento. Non ci può essere il vangelo biblico senza il peccato ed il ravvedimento. La croce di Cristo non ha senso se non viene accompagnata da queste parole. La “Chiesa sinodale” vuole essere una chiesa di ascolto e di inclusione. Dice che vuole cercare la volontà di Dio ed essere guidata dallo Spirito Santo. Ma se è un vangelo diverso da quello biblico, e se non considera la parola di Dio quale fonte suprema di autorità che guida il cammino della “Chiesa sinodale”, si può aspettare una vera riforma della chiesa cattolica?
Nel suo libro Fantappiè osserva che “Nel complesso, i documenti preparatori del sinodo sulla sinodalità presentano un linguaggio che ondeggia fra il sociologico, lo psicologico, il pastorale, lo spirituale e il teologico. Anche le fonti cui attingono sono costituite, in gran parte, dal magistero di papa Francesco e dai documenti del Vaticano II” (p. 92).
La “Chiesa sinodale” vuole rispecchiare sia il Concilio di Trento, sia il Vaticano II. Vuole mantenere la forma gerarchica e aggiungere quella partecipativa. Vuole essere sia teologica, sia sociologica. Vuole essere sia magisteriale, sia inclusiva e in ascolto a tutti. La sinodalità sembra essere l’ultima frontiera dell’et-et cattolico: essere tutto e il suo contrario allo stesso tempo. Queste sono le sfide che una chiesa che non si sottomette all’autorità della parola di Dio soltanto deve affrontare. Se è così, una vera riforma della chiesa non è possibile. Ecco perché i cinque “sola/solus” della Riforma (Solo Cristo, Sola Scrittura, Sola grazia, Sola fede, al solo Dio la gloria) sono così importanti per la fede evangelica. Lo Spirito Santo crea la sinodalità secondo l’insegnamento della Parola di Dio. Se non ci si sottomette alla Parola, la parola “sinodalità” è un “wishful thinking”.
Prossimo appuntamento di “Libri per Roma”:
Sabato 2 dicembre 2023: Luca Cifoni e Diodato Pirone, La trappola delle culle. Perché non fare figli è un problema per l’Italia e come uscirne, Soveria Mannelli (CZ), Rubbettino 2022. Incontro con Luca Cifoni, autore e caporedattore de Il Messaggero. Introduce Chiara Lamberti (Redazione Loci Communes).