Natale con Turrettini II. Senza teologia dell’incarnazione niente festa

 
 

Abbiamo pensato ai regali, al pranzo, agli inviti, alcuni al presepe … ma abbiamo una teologia biblica dell’incarnazione per fare vera festa? Senza quest’ultima, il natale è una scatola vuota, una mera convenzione sociale.

Francesco Turrettini (1623-1687), teologo dell’ortodossia riformata, offre una prospettiva ampia a queste domande nella sua opera principale: l’Istituzione della teologia persuasiva, in corso di pubblicazione a cura di Pietro Bolognesi per BE edizioni di Firenze. Al tempo di Turrettini, la pratica del presepe era molto diffusa, come oggi si direbbe. Molti curavano il presepe, ma avevano una teologia dell’incarnazione distorta. Nella quaestio III del locus “Sulla persona di Cristo”, Turrettini ricorda che tutti i presepi, le devozioni, le formule e le preghiere, che spesso sono state le risposte alla scoperta di questo evento eccezionale, non servono a nulla se non c’è una relazione profonda con Dio ripristinata grazie a Gesù Cristo. Questo Gesù è il “bambino” il cui nome significa “Dio salva”. In lui la gloria di Dio si è manifestata appieno.

Nella sua incarnazione c’è molto di più di un richiamo alla povertà, c’è la necessità di compiere un’opera di redenzione completa e definitiva, in gradi di soddisfare la perfetta giustizia di Dio. “Dati i presupposti del peccato e il decreto di Dio concernente la Redenzione degli uomini, non era solo appropriato, ma anche necessario che il Figlio di Dio dovesse incarnarsi allo scopo di compiere tale Opera” …. “non c'era né vi sarebbe potuto essere altro modo più conveniente per risanare la nostra miseria”.

In altre parole, per acquistarci e applicarci la salvezza, era necessario che Gesù Cristo, il Figlio di Dio, fosse totalmente uomo per ricevere su di sé il giudizio (“L’anima che avrà peccato, quella morrà”, Ez 17,4) e nello stesso tempo totalmente Dio per riconciliarci con Lui, soddisfacendo la giustizia divina, abolendo il peccato e apportando una giustizia eterna che nessun altro mortale avrebbe potuto altrimenti produrre.

Era necessario che il Figlio si incarnasse per adempiere completamente la legge che l’uomo non poteva adempiere. Era necessario che il Figlio si incarnasse per essere il nostro perfetto sostituto alla croce. Era necessario che il Figlio si incarnasse per essere il perfetto Mediatore tra Dio e l’uomo. Era necessario che il Figlio si incarnasse affinché simpatizzasse con le nostre emozioni, le nostre gioie, le nostre debolezze e le nostre sofferenze.

Era necessario che fosse “uomo per ricevere la punizione meritata, Dio capace di bere il calice della Sofferenza fino in fondo; uomo per acquistare salvezza per noi tramite la morte, Dio per applicarla noi vincendola; uomo lo scopo di divenire come noi, assumendo la carne, Dio per renderci simili a lui tramite la dispensazione dello spirito. Uomo di sofferenza, Dio vincitore.”

L’infanzia e la crescita di Gesù certificano che nella sua natura umana è stato uguale a noi in ogni cosa, ma senza essere toccato dal peccato. Dio Padre ha mandato suo Figlio, il Signore Gesù, per immedesimarsi nella nostra vergogna, sperimentare la nostra nudità, condividere il nostro sentirci calpestati e impotenti. Grazie alla sua incarnazione il Figlio di Dio è diventato come uno di noi; grazie alla sua morte sulla croce e seppellimento, Gesù ci ha dato nuove vesti e quella dignità che era stata storpiata dal peccato; grazie alla sua resurrezione, ci ha fatti rientrare nella comunità del popolo di Dio, senza più doverci vergognare. 

Di fronte a tutto ciò perde di valore e di significato il dover preoccuparsi di affannarsi per inventare nuovi modelli di presepi pensando che ciò possa colmare quel senso di appagamento spirituale che può essere realizzato solo nella riconciliazione con Dio mediante l’incarnazione, la morte, la resurrezione e l’ascensione di Cristo nella gloria e la Sua intercessione per coloro che credono in Lui. 

(continua) 

Della stessa serie:
Natale con Turrettini (I). Era necessario che il Figlio di Dio si incarnasse?” (18/12/2023)