Oltre lo stato di emergenza (I). Sempre fedeli, mai soli

 
 

Il 1 aprile è decaduto lo stato di emergenza a seguito della pandemia. Stiamo finalmente arrivando alla fine di quelli che sono stati anni difficili e interessanti di molte delle nostre vite. Negli ultimi due anni, alcuni hanno iniziato nuovi lavori o li hanno persi, si sono trasferiti altrove, mentre altri hanno iniziato delle relazioni o ne hanno terminate altre; molti hanno provato a fare il pane per la prima volta mentre altri hanno cercato di navigare nella vita lavorativa e scolastica su zoom; molti hanno vissuto il lutto per la perdita di persone care; alcuni purtroppo si sono allontanati dalla fede, mentre altri sono cresciuti nella fede durante un periodo tumultuoso che ha evidenziato il bisogno spirituale che tutti noi abbiamo. 

In un certo senso, la fine dello stato di emergenza è un momento che ricorderemo. Mentre abbiamo nel cuore molte domande aperte su quello che è successo, le pietre miliari ci offrono opportunità uniche per riflettere intenzionalmente sulle aree della nostra vita che dobbiamo cambiare. Ci sono anche aspetti positivi nei momenti di stress e pressione. 

Ad esempio, se riflettiamo sulla vita di Daniele, ci troviamo di fronte ad un uomo che fu portato in esilio, sotto il regno di un re che non era il suo. Inoltre, alla fine del primo capitolo si dice che "Daniele continuò così fino al primo anno del re Ciro”. Il re Ciro era colui che sarebbe stato re fino alla fine della vita di Daniele: il che significa che Daniele rimase in esilio e rimase fedele al Signore per tutta la sua vita. 

Anche se non siamo ancora al punto di dover considerare la totalità della nostra vita sotto la pressione di una pandemia, possiamo sicuramente apprezzare il sentimento di rimanere fedeli al Signore nel mezzo di quella che è stata una prova significativa negli ultimi due anni. L'unicità della vita di Daniele fu che egli fu fedele in tutte le circostanze, ma non era solo. Senza dubbio aveva la sua fede nel Signore, ma aveva anche dei fratelli nella fede con i quali poteva pregare ed essere incoraggiato durante i tempi di prova. 

Mentre riflettiamo su quello che è accaduto e sui prossimi anni della nostra vita non dobbiamo permettere che la pandemia sia solo una parentesi in cui ci siamo ricordato di appoggiarci a fratelli e sorelle all'interno della chiesa. La pietra miliare è anche utile per crescere nel nostro amore per la chiesa mentre cerchiamo di condividere la verità dell’evangelo con altri. Il passato è stato difficile, ma lo abbiamo affrontato grazie alla fedeltà del Signore e alla compagnia della chiesa. Il futuro è incerto, questo è un dato di fatto, ma sappiamo che abbiamo un Dio che è lo stesso ieri, oggi e per sempre e ci ha donato la bellezza della sua chiesa per essere un baluardo e un rifugio durante i tempi di prova. 

Dentro lo stato di emergenza e oltre lo stato di emergenza, Dio rimane fedele e la chiesa rimane la comunità dei credenti in cui vivere la nostra vita, anche nelle sue esperienze più gravose.