Parliamo dello stesso Dio?
La recente “Giornata Internazionale della Fratellanza Umana” (4 febbraio), voluta dal Papa con lo sceicco Mohammed Bin Zayed di Abu Dhabi, dal grande imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb e dal segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha riproposto la domanda: le religioni monoteiste (cristianesimo, islam ed ebraismo) credono nello stesso Dio? Vero è che la Giornata in sé si limita a parlare di “fratellanza umana”, ma l’argomento con cui viene giustificata tale fratellanza è la comune fede in Dio, declinata in molti modi, da parte di tutti gli esseri umani. Se siamo tutti fratelli è perché abbiamo lo stesso Padre: questo è il messaggio della Giornata.
Dunque la domanda è: le religioni monoteiste parlano di Dio, ma è lo stesso Dio? Allah è il Dio della Bibbia? Un Dio che non è Uno e Trino (come nell’ebraismo) è il Dio della Bibbia? Non potrebbero essere delle divinità diverse? La stessa terminologia non deve trarci in inganno. A questo punto appare necessario fare chiarezza. Lo scopo non è di sottrarsi al confronto rispettoso, né di opporsi alla collaborazione per promuovere il bene comune come la libertà religiosa e tutelare altri diritti. Non si vuole affatto invocare nuove crociate quanto, piuttosto, cercare di capire se effettivamente tutte e tre le religioni monoteiste hanno lo stesso Dio oppure no.
La parola Islam significa sottomissione ad Allah. Questi sarebbe l’Iddio supremo per eccellenza, adorato in divinità diverse nelle tante tribù nomadi. Maometto (570-632 d.C.) è il suo profeta; questi unificò le varie divinità delle tribù nomadi in Allah, eliminò le figlie Allah dal culto, costituendo una religione monoteista. Il libro sacro dell’Islam è il Corano. In esso non mancano riferimenti al Pentateuco ebraico e al cristianesimo; la città sacra è la Mecca. Per l’Islam Gesù Cristo era un profeta e i gli apostoli sono considerati dei mistificatori del suo messaggio. Il Corano critica l’ebraismo ed il cristianesimo perché avrebbero entrambi alterato la religione di Abramo e, pertanto, ha la pretesa di correggerli. Essendo religione monoteista si oppone alla dottrina della Trinità. L’Islam è una religione semplice perché impone solo obblighi ai fedeli che, osservandoli, guadagneranno il paradiso, inteso in senso materiale. Pur osservando tutti i precetti i mussulmani non diventano figli di Allah e, per questo, non vi è la conoscenza di Allah come padre. Tutto è demandato alla devozione personale, non vi è natura umana corrotta dal peccato, né redenzione. Pur includendo riferimenti all’ebraismo e al cristianesimo la religione di Maometto ha creato un dio ed una fede religiosa che non corrisponde affatto agli altri monoteismi.
Il monoteismo ebraico si basa sull’Antico Testamento, elemento in comune sia con l’islam che con il cristianesimo. Diversamente da quest’ultimo, non riconoscendo lo sviluppo progressivo della Rivelazione di Dio in Gesù Cristo quale Messia e nel Nuovo Testamento, l’ebraismo ha una comprensione di Dio diversa dall’uno e dall’altro, ovvero parziale ed incompleta rispetto al cristianesimo. Per quanto ci siano diverse convergenze, è inconciliabile con la dottrina della Trinità, Gesù figlio di Dio incarnato e la redenzione da lui realizzata con la morte e resurrezione e lo Spirito Santo come terza persona della Trinità. La via di salvezza è anche diversa in quanto, non riconoscendo Gesù come Salvatore, prescrive l’osservanza della legge come via della redenzione.
Da questi cenni fugaci, appare chiaro che, oltre la scorza di un generico monoteismo, siamo di fronte a professioni, comprensioni, rivelazioni, vissuti di Dio così diversi da non essere assimilabili. Allah non è Padre e non ha Figlio né Spirito Santo. Il dio ebraico non è uno e trino. La parola dio è la stessa, ma la teologia è radicalmente diversa.
Facendo nostre le parole di Giovanni Calvino, riformatore del XVI secolo: “Io considero che conosciamo Dio non ammettendo semplicemente l’esistenza di qualche Dio, ma comprendendo quanto è a noi necessario sapere e giova alla sua gloria, in breve ciò che è convenevole” (Istituzione della religione cristiana, I.2). Le religioni monoteiste parlano di Dio, usando anche un medesimo linguaggio relativo all’esistenza di un essere soprannaturale di qualche tipo, ma non si tratta dello stesso Dio. E’ solo relativizzando le comprensioni di ciascuno ed eliminando gli elementi contrastanti che si potrebbe dire che sia lo stesso Dio. In realtà, non è lo stesso Dio. Sono le stesse auto-comprensioni delle religioni ad affermarlo. Solo un’ideologia pan-religiosa può appiattire le differenze inconciliabili.
Di fronte alle sirene delle unità inter-religiosa di cui la “Giornata per la Fratellanza Umana” è figlia, è meglio restare fedeli a Colui che disse “Io sono il Signore Dio tuo, non avere altri dii al di fuori di me” (Esodo 20,1-4). Questo Dio, il solo e vero Dio e Padre, si è rivelato nella Persona del Figlio incarnato, il Signore Gesù, e nell’invio dello Spirito Santo, terza Persona della Trinità. Questa è la fede una volta e per sempre tramandata ai santi (Giuda 4).