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50 anni fa salpava la nave evangelica Logos

Per noi che eravamo bambini cresciuti nelle chiese evangeliche italiane, il nome “Logos” non era immediatamente associato al vangelo di Giovanni 1,1, ma ad una nave missionaria. Solo crescendo capimmo che Logos non era primariamente una nave, ma il Figlio di Dio, la Parola fatta carne. Quella nave – la Logos – voleva portare la Parola nei porti del mondo attraverso la distribuzione di Bibbie e libri e un equipaggio di più di un centinaio di volontari che per due o tre anni si dedicavano alla missione itinerante.

Era il 18 febbraio 1971, 50 anni fa, quando la nave Logos, da poco acquisita dalla missione evangelica “Operazione Mobilitazione” (OM), salpò da Rotterdam alla volta di Londra per il suo primo viaggio missionario. Fu l’inizio di una storia incredibile che sembra uscita da un romanzo d’altri tempi, ma che è invece una testimonianza della potenza dell’evangelo nel trasformare un “sogno” in realtà.

OM era stato fondato nel 1957 da George Verwer, un giovane americano da poco convertito avendo partecipato ad un evento evangelistico di Billy Graham. Dopo i primi viaggi missionari tra India ed Europa con piccoli gruppi di volontari, Verwer si convinse che la possibilità di visitare i porti desse opportunità inesplorate per la diffusione dell’evangelo. L’idea era bizzarra, per non dire “pazza”: perché non comprare una nave e trasformarla in una comunità viaggiante di missionari che avrebbe toccato i Paesi del mondo dal mare?

Nel 1970 la nave danese Umanak, precedentemente usata per viaggi nei mari del Nord, fu acquistata per 70.000 sterline. Era lunga 82 metri e larga 16, la stazza era di 2319 tonnellate. Bisognava trasformarla in una nave passeggeri, acquisire un know-how nautico, adattarla per trasportare libri e per esporli, formare il personale di bordo, trovare i volontari che si dedicassero alla missione, assicurare una certa stabilità finanziaria, ecc. Dopo meno di un anno di preparazione, la Logos fu pronta per salpare, battente bandiera di Singapore. Il resto è storia.

Ecco alcuni numeri: dal 1971 al 1988 hanno visitato la nave 6.500.000 persone; 320.000 persone hanno partecipato ai programmi evangelistici e formativi di bordo; più di cinque milioni di copie di Bibbie e libri cristiani venduti; 230.00 miglia nautiche navigate; 408 porti visitati di 108 Paesi in tutti i continenti.

La Logos terminò il suo servizio in circostanze drammatiche. Nel gennaio del 1988, mentre transitava nella Terra del Fuoco (tra Cile e Argentina), la nave s’incagliò per un errore umano del capitano. Tutto l’equipaggio si salvò, ma la nave andò persa. Nel frattempo, OM aveva lanciato la seconda e più grande nave missionaria – la Doulos – che avrebbe solcato i mari del mondo dal 1977 al 2009 con una missione simile alla Logos. Ancora oggi, finita l’era della Logos e della Doulos, la missione navale di OM continua con la Logos Hope (in mare dal 2009).

La Logos visitò anche alcuni porti italiani. Erano visite insolite per le città portuali che vedevano arrivare questa nave “strana” con un equipaggio internazionale di giovani volontari cristiani e una libreria a bordo in cui trovare libri internazionali (cosa che negli Anni Settanta non era così usuale). Diverse migliaia di italiani, scolaresche, turisti, sono saliti sulla Logos. Erano visite insolite anche per le chiese evangeliche italiane, poche e in genere di piccole dimensioni, che la vedevano con un misto di fierezza e stupore una nave unica al mondo, identificandosi con questa iniziativa missionaria e imparando ad alfabetizzarsi con le dinamiche del mondo evangelico internazionale. L’immaginario delle chiese evangeliche del tempo era povero, almeno nella nostra percezione: la Logos diventò un “simbolo” di cristianesimo militante e solidale, avventuroso e globale, palestra di autenticità e creatività, luogo mobile per imbastire relazioni “corte” e “lunghe”. Non a caso, in occasione della visita della nave ai porti, le chiese organizzavano torpedoni festosi per andare a visitarla, quasi fosse una trasferta per seguire la squadra di calcio del cuore. 

Chi ha visitato la Logos porta con sé un ricordo indelebile nel proprio cuore. Chi è stato sulla nave come missionario ha vissuto un’esperienza indimenticabile. Lì si vedeva il Logos: la Parola di Dio distribuita, testimoniata e vissuta.  


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