Charlotte Mason (II). Influenze provvidenziali

 
 

Il nome di Charlotte Mason è associato alla sua Synopsis, una sorta di manifesto in 20 punti scritto nel 1904 che sintetizza il suo pensiero pedagogico e che è la chiave di lettura dei suoi scritti ed esperienze precedenti e successive.

Questo documento si può intendere come il punto di arrivo del lavoro di Mason, ma quali sono state le influenze determinanti che l’hanno condotta ad elaborare quella visione, oggi tanto apprezzata e studiata? Ci sono state nella sua vita delle eredità e delle influenze che Dio ha usato in modo provvidenziale per dare forma alla sua persona, al suo pensiero e alla sua opera. Riconoscerle ci aiuta a comprenderla e a valutarla meglio, individuando da un punto di vista evangelico i punti di forza ma anche di debolezza nel suo lavoro.

Sono almeno tre le influenze che l’hanno formata, plasmata e guidata in modo tale che oggi il suo pensiero e la sua opera siano distinguibili da altri.

La prima è un’influenza religiosa. Charlotte è nata in circostanze oltre che oscure anche inconsuete da genitori irlandesi appartenenti a due generazioni differenti e a due tradizioni religiose antitetiche. Padre quacchero (anno 1780) e madre cattolica (anno 1818), Charlotte crebbe certamente in una continua tensione religiosa che però aprì per lei l’opportunità di trovare con determinazione la sua fede personale e appartenenza. Nella prima infanzia fu educata a casa ma all’età di dieci anni, per garantirle un futuro, il padre la iscrisse alla Holy Trinity School per ragazze di Birkenhead (Liverpool) che richiedeva di frequentare con regolarità la chiesa evangelica anglicana ad essa collegata. Due anni dopo ebbe l’accesso all’apprendistato come insegnante per l’infanzia nella stessa scuola. In questo contesto fu esposta alla lettura personale della Bibbia, all’insegnamento del Catechismo, allo studio delle dottrine bibliche, e ai sermoni del Rev. Baylee contro i dogmi cattolici e le prime avvisaglie di liberalismo. Baylee era anche direttore del St Aidan’s Theological College che preparava per il ministero uomini non laureati, impiegati, commercianti e uomini d’affari, cosa che gli procurò parecchie critiche. Nonostante Charlotte non avesse scelta in merito alla sua istruzione, negli anni successivi difenderà convintamente con le sue più care amiche le sue convinzioni religiose. La sua fede biblica sarà il baluardo della sua vita e la base sulla quale fonderà la sua filosofia dell’educazione.

La seconda grande influenza fu quella pedagogica. La sua formazione come insegnante continuò a Londra, ormai orfana di entrambi i genitori, presso la Home and Colonial School Society, la quale diede grande risonanza al pensiero del Pestalozzi. Il pedagogista svizzero, educato secondo principi evangelici, ma cresciuto nella temperie culturale dell’Illuminismo riconobbe il bambino come personalità distinta e non come un adulto in miniatura. Sottolineò l’importanza del processo naturale di sviluppo al quale l’educazione doveva adeguarsi, e rivalutò il modello familiare come fondamentale per un’autentica educazione secondo natura. Affermò il ruolo centrale della madre per l’educazione del figlio, la cui cura e amore consolidano nel bambino la fiducia necessaria per i rapporti sociali (padre e fratelli prima) e con Dio ponendo l’educazione su tre piani di sviluppo integrale della persona (naturale, sociale, spirituale). Come vedremo questi temi ritornano nell’opera di Mason in modo preponderante seppur nella loro originalità.

Infine, l’ultima influenza fu quella che Charlotte sperimentò attraverso le ispezioni statali durante tutto il periodo di studio e apprendistato. L’impostazione elitaria, moralistica e competitiva molto probabilmente le impedirono di vivere con i suoi genitori che non rappresentavano un contesto domestico “approvato” per l’epoca, la sua formazione era oggetto di costante monitoraggio a causa della sua salute precaria, considerato all’epoca vero e proprio impedimento per proseguire nella carriera dell’insegnamento, senza parlare dei numerosi esami previsti in tutte le discipline elementari, compreso il disegno per raggiungere il Certificato di abilitazione. Questo ambiente scolastico altamente competitivo e selettivo fu certamente all’origine del suo disgusto per il controllo statale e dei metodi educativi nozionistici e coercitivi.

Nessuno di noi nasce nel vuoto e nessuna delle nostre opere è solo frutto della nostra autodeterminazione. Tutti noi, volenti o nolenti, siamo influenzati dal nostro ambiente, dalla nostra cultura, dalle persone e dalle idee che incontriamo sul nostro percorso. Riconoscere le influenze provvidenziali che hanno segnato indelebilmente la persona e il tragitto della vita di C. Mason ci permette di valutare alla luce della Scrittura la sua eredità, osservandone con maggiore discernimento luci ed ombre.

(continua)