Economia di Francesco, economia del Vangelo?
Si è conclusa ieri la tre giorni dell’evento globale della “Economia di Francesco”. Si tratta del primo incontro di persona per i giovani chiamati da papa Francesco a dare una anima all’economia, invitandoli a “rimettere la fraternità al centro dell’economia”[1], a seguito di una lettera da lui inviata nel 2019 per “chiama[re] a raccolta chi oggi si sta formando e sta iniziando a studiare e praticare un'economia diversa: giovani imprenditori, economisti, changemaker”. A conclusione di questa conferenza è stato firmato Il “Patto per l’economia” di Papa Francesco con i giovani.[2]
Il testo snello e leggero parla di “pace, cura, servizio, tutela, amicizia, alleanza, riconoscimento, dignità, condivisione, felicità”[3], e impegna i suoi sottoscrittori a far sì che “l’economia di oggi e di domani diventi una Economia del Vangelo”[4]. Ora, se da un lato adoperarsi affinché l’economia promuova la pace, prenda sul serio la cura del creato e combatta la miseria è sicuramente qualcosa di lodevole e riflette in qualche misura le esigenze dell’evangelo, tuttavia nel documento ci sono alcuni elementi essenziali dell’evangelo che sono del tutto assenti, senza i quali il modello economico proposto purtroppo non può ambire seriamente a essere definita una “economia del Vangelo”.
Nel documento infatti si nota che non c’è alcun riferimento a Dio che ha creato, sostiene e provvede il mondo di tutto ciò che serve – anche per fare economia; nemmeno al fatto che l'economia stessa è parte del mandato originario affidato all'uomo per lo sviluppo (sostenibile ovviamente) della realtà creata da Dio.
Nemmeno un riferimento al peccato, che ha inquinato tutta la realtà, economia compresa. Se abbiamo davanti agli occhi un’economia sballata, egoista e sprecona, che disonora Dio che ha dato le risorse per fare economia e per farlo in modo che sia al servizio del creato, è perché c’è il peccato e ha toccato anche l’economia. Se non si affronta la radicalità del peccato, non si avranno gli strumenti per identificare chiaramente le inevitabili distorsioni di cui ogni modello economico è vulnerabile.
Conseguentemente, nel patto non c’è quindi nemmeno un riferimento alla necessità del pentimento e del bisogno di ravvedersi davanti a Dio di tutto questo. Non c’è alcuna ammissione del fatto che il bisogno di cambiare economia è dettato dal fatto che dobbiamo pentirci della nostra mala-economia, del fatto che dobbiamo ravvederci e chiedere perdono a Dio in primis perché l’economia non è stata indirizzata più o meno consapevolmente, verso la gloria di Dio soltanto.
Infine, quando si afferma che questa economia non è un'utopia, non c’è alcun riferimento esplicito alla speranza della restaurazione di tutte le cose che soltanto Cristo può realizzare. Il patto dice che “Non è un’utopia, perché la stiamo già costruendo”. Non c’è alcun riferimento all’opera redentiva di Cristo che non solo garantisce, a chi si è ravveduto davanti a Dio del proprio peccato economico, il perdono e la possibilità di ripartire con una economia che miri a onorare Dio (e quindi di conseguenza al servizio del benessere di tutto il creato – uomo compreso), ma anche la restaurazione completa di tutte le cose in vista di nuovi cieli e nuova terra – in cui anche l’economia sarà perfettamente redenta.
Per confronto la “Dichiarazione di Oxford” del 1994(!)[5], nata in seno all’evangelismo, questi elementi (creazione, caduta, redenzione, completamento) ma anche quegli altri (giustizia sociale, cura del creato ecc.) li esplicita tutti, nella piena convinzione che senza un annuncio profetico della verità dell’evangelo completo di Cristo, la trasformazione dell’economia sarà l’ennesimo tentativo umano di porre rimedio a un problema più grande di noi. In altre parole, può una “economia evangelica” essere tale se mancano gli elementi fondamentali dell’evangelo (la creazione di Dio, la tragedia del peccato a causa dell’uomo, la redenzione di Cristo, e la restaurazione futura di tutte le cose operata da Dio)? Non c’è il rischio che sia soltanto un riferimento retorico?
[1]https://francescoeconomy.org/it/
[2]https://francescoeconomy.org/it/il-patto-per-leconomia-di-papa-francesco-con-i-giovani-2/.
[3]https://www.avvenire.it/papa/pagine/papa-francesco-ad-assisi.
[4]https://francescoeconomy.org/wp-content/uploads/2022/09/IT-PATTO-DECLARATIONofASSISI-2022-09-24-EoF.pdf.
[5] La “Dichiarazione di Oxford” si può trovare nel volume I di Dichiarazioni evangeliche. Il movimento evangelicale 1966-1996, a cura di di P. Bolognesi, Bologna, EDB 1997.