Il gender è un’ideologia? Per Sharon James sì
Il gender è ancora un tema “caldo” nella società contemporanea. Il libro di Sharon James, Ideologia del Gender. Cosa devono sapere i cristiani?, Caltanissetta, Alfa & Omega 2022, è un’utile mappa per orientarsi sulle principali questioni sollevate dalla discussione su identità sessuale e identità di genere. L’Autrice è conosciuta in Italia per aver partecipato alla edizione delle Giornate Teologiche dell’Istituto di Formazione Evangelica e Documentazione di Padova del 2006 su “Fede e femminilità” e per essere l’autrice di vari libri, tra cui quello tradotto in italiano Il piano di Dio per la donna (2014). Questo ultimo libro è di grande attualità perché affronta un tema molto sensibile.
L’A. esamina i presupposti ideologici con competenza ed acume. L’autorevolezza di questo testo si evince da come illustra con chiarezza la visione biblica dell’essere umano e della sessualità e la mette a confronto con quella dell’ideologia del gender. Risultano utili le indicazioni di altre risorse per approfondimenti poste alla fine del libro. Tra queste è segnalato il fascicolo “Genere/Gender”, Studi di teologia – Suppl. N. 13 (2015).
Il tema del gender è esposto in 7 capitoli. Senza mezzi termini, la James afferma con chiarezza che la teoria gender è una menzogna (p.52) e in vari modi motiva la sua valutazione. Essa nega l’evidenza biologica ed antropologica di base di ogni essere umano. E’ una falsa teoria perché nega il millenario dato storico che definisce l’uomo e la donna, padre e madre, maschio e femmina; perché attacca la famiglia costituita da un uomo ed una donna; perché nega la complementarietà della visione binaria dei sessi (pp.52-53); perché afferma che il cambiamento di sesso con intervento chirurgico faccia cambiare effettivamente sesso mentre, in realtà, il DNA della persona resta sempre maschile o femminile e, pertanto, la persona sarà profondamente diversa benché abbia acquisita una nuova apparenza esteriore, perché fisiologicamente e psicologicamente resta sempre quella che era in origine (p.73).
Per capire il sesso e il genere, c’è bisogno di rifarsi al buon disegno del Creatore, come indicato dalla Bibbia (p.74). L’A. ritiene che il creato intero, nonostante sia stato danneggiato dal peccato, conservi ancora i tratti indelebili dell’opera del Signore, il quale, nonostante tutto, ha provveduto alla sua redenzione e restaurazione in Gesù Cristo (pp. 76-77).
Da dove nasce questa teoria? Essa è frutto della rivoluzione sessuale e culturale che è giunta fino a noi, proseguendo nel suo scopo destabilizzante attraverso input di personaggi del passato e più moderni ben noti, quali S. Freud, W. Reich, K. Marx, A. Gramsci, per citare quelli forse più noti, (pp. 55-70), nonché il movimento femminista.
Le lobby internazionali che sostengono la teoria gender sono riuscite a condizionare molte nazioni occidentali ottenendo provvedimenti legislativi attraverso i quali si può essere condannati con l’accusa di omofobia se non ci si allinea con il pensiero gender. Il gender, ritenendo che l’orientamento sessuale sia una costruzione sociale, culturale e religiosa, negando il dato oggettivo scientifico e biblico, si fonda sui presupposti labili del soggettivismo, dell’autonomia e di un’esasperata autostima. La teoria prospetta la libertà sessuale individuale, sostenendo che con essa si possa realizzare il vero significato dell’esistenza umana. Ritenendo che Dio sia “morto”, come ha affermato F. Nietzsche, (p.82), consegue che ognuno possa fare quel che vuole senza dover dare conto ad alcuno, vivendo liberi da ogni legame, da ogni senso di peccato e di colpa. La persona è al centro ed è l’artefice della propria esistenza. A ben guardare il gender, con riferimento a quel che presume di offrire e realizzare, si presenta come un falso vangelo, in quanto falsa buona notizia.
Ben altra cosa è il Vangelo del Signore Gesù Cristo. Dunque il gender vorrebbe essere l’alternativa, la nuova rivoluzione sociale, culturale e sessuale e, per imporre il suo nuovo ordine, si rivolge alle persone adulte di qualsiasi ambiente, ma anche ai bambini, mettendo il bavaglio a coloro che la pensano diversamente da loro. Esso chiede ed ottiene la modificazione libri scolastici, delle favole, dei cartoni animati, film, nonché nuovi orientamenti della didattica. James conclude il suo libro con una domanda: “Come dovemmo rispondere?” (p.117). La risposta è: “Un richiamo al rispetto” e lo fa elaborando brevemente 10 punti: rispetto per la dignità umana, rispetto per “l’ecologia” dell’umanità, rispetto per la vocazione dei medici a non nuocere, rispetto della vulnerabilità dei bambini, rispetto dei diritti dei genitori, rispetto della privacy e della sicurezza di donne e ragazze, rispetto della libertà di parola, rispetto della testimonianza di coloro che rimpiangono la propria transizione, rispetto della verità, rispetto del nostro Dio creatore. Indubbiamente il gender è una grossa sfida per tutti e non si può far finta che non ci sia.