Invecchiare bene. Tre consigli da Jim Packer

 
 

Il decennio 2020-2030 per l'Organizzazione mondiale della sanità è dedicato all’invecchiamento in salute. Lo scopo è quello di "cambiare il modo in cui pensiamo all’invecchiamento, promuovere la capacità di autonomia delle persone anziane, fornire assistenza integrata centrata sulla persona, fornire agli anziani che ne hanno bisogno l’accesso d una assistenza di qualità a lungo termine". Si parla di invecchiamento attivo che superi l’approccio assistenzialista in cui "gli anziani non sono una zavorra ma, se invecchiano bene, possono continuare ad essere una risorsa per le proprie comunità familiari e sociali. I principali elementi dell’invecchiamento attivo sono la salute, la sicurezza e la partecipazione".  

C’è una visione evangelica dell'invecchiamento? Visto che sono un boomer, il tema mi interessa molto! Ogni tanto mi rivolgo a chi, con molta esperienza e lucidità cristiana, ha riflettuto e scritto su questo tema. Il teologo evangelico J.I. Packer (1926-2020) lo ha fatto con il suo Finishing Our Course with Joy: Guidance from God for Engaging with Our Aging (Crossway, 2014). All'inizio di questo libricino (90 pagine), Packer dichiara: “Queste pagine si rivolgono a coloro che, per grazia di Dio, hanno ancora le loro facoltà più o meno intatte; i quali riconoscono che l'invecchiamento non è per gli imbranati; e che vogliono imparare, in modo semplice, come possiamo continuare a vivere per la gloria di Dio mentre invecchiamo” (p.14).

Come dovremmo considerare l'inizio della vecchiaia? L'ipotesi comune è che si tratti principalmente di un processo di perdita, in cui non solo vengono meno le forze mentali e fisiche, ma anche la capacità di guardare e di andare avanti nei vari ambiti della vita. Servendosi di Ecclesiaste 12,1-5, dopo aver affrontato onestamente il nostro declino fisico, Packer esamina la maturità come immagine positiva della vecchiaia. Per la Bibbia, l'invecchiamento con Dio e la sua grazia portano saggezza, cioè una maggiore capacità di discernimento, scelta e incoraggiamento. In Proverbi 1–7 un padre evidentemente anziano insegna saggezza morale e spirituale realistica al figlio adulto ma immaturo. Nel Salmo 71 troviamo un predicatore anziano che ha dedicato i migliori anni della sua vita a insegnare la verità su Dio di fronte a molta opposizione.


La vecchiaia per Packer può rivelare anche due grossi pericoli dai quali guardarsi. Specie in Occidente, ai pensionati viene detto :"Rilassati. Rallenta. Prenditela comoda. Divertiti. Fai solo ciò che ti piace. Non sei più tenuto a gestire le cose, o a esercitare alcuna forma di creatività, o ad assumerti la responsabilità. Ora, finalmente, sei un uomo (o una donna) indipendente e puoi fare quello che vuoi. Hai la tua pensione; i servizi sanitari sono lì per prendersi cura del tuo corpo. Puoi viaggiare, uscire e andare dove vuoi, questo ti aiuterà a passare il tempo”.


L'altro pericolo che Packer esplora è quello della tentazione opposta. Riguarda pastori e anziani che per anni hanno guidato chiese e ministeri. Spesso si rifiutano di rinunciare alla loro posizione, o lo fanno con riluttanza creando grossi problemi nelle loro famiglie e nelle loro chiese. L'orgoglio e l'insicurezza impediscono loro di riconoscere quando l'età avanzata suggerisce che è tempo di passare il testimone a pastori più giovani e preparati. A questi Packer suggerisce di continuare a essere studenti seri e impegnati nello studio delle Scritture e discepoli disposti sempre a imparare. Lasciare il ruolo di leadership significa essere disposti a servire in ambiti diversi, mettere a disposizione la propria esperienza e maturità per i tanti e vari bisogni della chiesa.


In conclusione, per prepararsi bene per la vecchiaia, Packer raccomanda tre cose:


  1. Vivi per Dio un giorno alla volta. Qualunque siano i nostri piani a lungo termine, dobbiamo abituarci a pianificare in anticipo le attività di ogni giorno. Glorificare Dio dovrebbe essere il nostro obiettivo costante e, a tal fine, dobbiamo acquisire l'ulteriore abitudine di rivedere davanti a Dio, alla fine di ogni giorno, quanto abbiamo fatto...  Sicuramente è più importante che lo facciamo mentre ci avviciniamo alla fine della vita e alla prospettiva di rendere conto di noi stessi a Dio.

  2. Vivi il momento presente. Pratica la presenza di Dio secondo la sua promessa di essere sempre con noi (Matteo 28,20). Anche questa è una disciplina spirituale importante e, sospetto, ampiamente trascurata oggigiorno. La sua importanza cresce man mano che ci avviciniamo alla fine della vita. Sognare ad occhi aperti e abbandonarsi alla nostalgia sono abitudini infelici, che portano a irrealismo e malcontento.

  3. Vivi in modo da essere pronto per andare quando Cristo verrà a prenderti. L'esperienza della morte è diversa per ogni persona. Alcuni di noi saranno coscienti e relativamente vigili fino al momento della nostra partenza; altri sprofonderanno nell'incoscienza... E' saggio essere pronti per qualsiasi cosa accada, quando accadrà. Cosa comporta? Più che fare semplicemente testamento, dare indicazioni per il proprio funerale e organizzare la cessione dei propri beni. Innanzitutto, comporta un rapporto diretto e sobrio con il Signore Gesù Cristo stesso, che non è solo Colui che verrà come il nostro corriere per portarci da questo mondo all'altro, ma anche Colui che a un certo punto in quel mondo sarà il nostro Giudice (2 Corinzi 5,10). E' urgente, qui e ora, per fede, avere una relazione personale di discepolato con Cristo... questo bandirà tutte le paure sul nostro futuro.


Per l'OMS "i principali elementi dell’invecchiamento attivo sono la salute, la sicurezza e la partecipazione": aspetti molto importanti e auspicabili per ogni persona. La visione biblica va oltre. Lo scopo primario della vita non è quello anagrafico ed edonistico, ma soprattutto biografico. In altre parole, in ogni stagione della vita il servizio per il Vangelo rimane praticabile e auspicabile (Salmo 71,18); la piena maturità umana e spirituale non è un traguardo già raggiunto; lo zelo e la passione per il Signore e per la vita, in forme e intensità diverse, sono conciliabili con l'età avanzata, non sono solo una prerogativa dei giovani. Come afferma il Salmo 90,10-12, lo scopo non è dare anni alla vita, ma la vita agli anni. "Insegnaci dunque a contare bene i nostri giorni, per acquistare un cuore saggio".