Nino Ciniello
Nino Ciniello
Vive e lavora in provincia di Modena ed è membro della chiesa evangelica riformata battista di Formigine (Mo). Ha compiuto i suoi studi teologici a IBE (Roma), al London Theological Seminary e a Ifed (Padova). Presso l' Ifed è docente incaricato del corso di Studi paolini.
Da diversi anni, l'Associazione Evangelica Formiginese, in collaborazione con il CIEI, è impegnata a far conoscere nelle scuole di Modena la Riforma Protestante in Europa, in Italia e a Modena. Attraverso il MEMO (Multicentro Educativo Modena), diversi insegnanti di storia si sono avvalsi di questa possibilità
Storicamente e tragicamente, l’analfabetismo biblico in Italia è altissimo. Alla secolare ignoranza si è aggiunto lo scetticismo nei confronti della Scrittura.
Lo scopo primario della vita non è quello anagrafico ed edonistico, ma soprattutto biografico. In altre parole, in ogni stagione della vita il servizio per il Vangelo rimane praticabile e auspicabile (Salmo 71,18); la piena maturità umana e spirituale non è un traguardo già raggiunto; lo zelo e la passione per il Signore e per la vita, in forme e intensità diverse, sono conciliabili con l'età avanzata, non sono solo una prerogativa dei giovani.
Se in passato, per placare questa rabbia bastava ridistribuire più equamente i benefici materiali dell'economia globalizzata, oggi non è più così.
Siamo sicuri che il cambiamento culturale, soprattutto in Italia, non abbia bisogno di una riforma più profonda: una riforma spirituale che non è ancora avvenuta, una riforma del cuore secondo l’evangelo
Quando si avvicinano le elezioni sono in grosse difficoltà. Le dichiarazioni dei vari candidati mi sembrano tanti slogan che non aiutano ad avere un'idea chiara sui loro programmi.
Nessuno sviluppo tecnologico ha il potere di cambiare questa condizione umana, l'unica possibilità ci viene presentata nel Vangelo.
L'analisi sociologica di Marzano è molto utile e, sotto ceri aspetti, illuminante perché dà voce agli stessi protagonisti e vittime di questo sistema. Ma, ovviamente, non tocca la radice del problema, come nessuna semplice analisi metodologica può veramente farlo. La domanda da porsi è: qual è la comprensione che la chiesa di Roma ha di se stessa?