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Karl Marx e Charles Spurgeon, la “battaglia epica per le anime” nella Londra dell’Ottocento

Cosa c’entra il comunista Marx con il predicatore Spurgeon? Uno ateo, l’altro credente. Uno contrario alla Parola di Dio, l’altro “principe dei predicatori”. Apparentemente non c’entrano niente, ma non è così. Secondo il giornalista  americano Larry Alex Taunton, già di CNN e Fox News, tra Marx e Spurgeon si svolse una “battaglia epica per le anime” nella Londra dell’Ottocento. Nell’articolo Taunton, che sta per pubblicare un libro sull’argomento, evidenzia che all’apice della loro carriera, sia Karl Marx (1818-1883), autore proprio a Londra de Il Capitale e, insieme a Friedrich Engels, del Manifesto del partito comunista, sia Charles H. Spurgeon (1834-1892), pastore della New Park Street Chapel e predicatore di fama mondiale, vissero nella Londra di metà Ottocento. Londra era considerata fino a quel momento centro del progresso mondiale e fucina culturale di primo piano. Marx e Spurgeon probabilmente non si sono mai incontrati, però Taunton li definisce come “evangelisti di due messaggi che non potevano essere più diversi”. In gioco c’erano “le anime” dei londinesi, ma non solo. 

I “messaggi” di Marx e Spurgeon sono opposti, ma entrambi hanno segnato la storia dell’Europa intera. Da una parte, Marx afferma la necessità dell’ideologia comunista per la liberazione dell’uomo, dall’altra Spurgeon predica la necessità dell’opera redentiva del Signore Gesù Cristo per uscire dalla schiavitù del peccato. Se il primo si è fatto assertore di una società libera tramite la rivoluzione politica ed economica, per il secondo il cambiamento della società passa attraverso un cuore rigenerato dalla grazia di Dio che cambia le persone e, con loro, la società. Se la battaglia di Marx si gioca tutto sulla “lotta di classe” tra proletari e padroni, Spurgeon con fermezza ricorda che il problema di ogni uomo è il peccato che necessita di rinnovamento spirituale operato dalla grazia di Dio. Per Marx l’unica via di uscita dalle grinfie del potere capitalistico che imperversa incontrastato dopo la rivoluzione industriale è attraverso una “sanguinosa rivoluzione” (per usare le parole di Taunton), per Spurgeon invece non c’è via di uscita se non attraverso “il sangue e la grazia di Gesù Cristo”. Per Marx, la speranza in un dio liberatore è l’oppio dei popoli, per Spurgeon non c’è altra speranza se non nel Dio uno e trino, Signore della storia.  

Nell’evidenziare il contrasto tra le visioni del mondo “predicate” nella Londra vittoriana dell’Ottocento, Taunton fa vedere le ricadute del comunismo di Marx e della teologia riformata di Spurgeon in campi quali la famiglia, l’educazione, la religione; per farla breve, in tutte le sfere dell’esistenza umana, come avrebbe detto ad Amsterdam qualche anno dopo il teologo calvinista Abraham Kuyper. Si tratta di due modi di pensare la vita perché basati su due comprensioni e vissuti di sovranità, basati rispettivamente sulla sovranità attribuita al materialismo e al razionalismo (Marx) e sulla sovranità di Dio su tutta la realtà (Spurgeon), in antitesi tra loro come avrebbe detto Kuyper.

Taunton insiste sulla totale incompatibilità tra Marx e Spurgeon e ha ragione. Sul piano ideologico non ci può essere conflitto più radicale. In un sermone su Isaia 66 predicato nell’aprile del 1899, Spurgeon disse riferendosi ai marxisti:

Per molti anni, grazie alle grandi e antiche verità dell’evangelo, i peccatori sono stati convertiti e i santi sono stati edificati e il mondo ha conosciuto che c’è un Dio in Israele. Eppure, queste verità sono considerate antiquate dalla razza di “esseri superiori” di oggi! Loro vogliono rigenerare il mondo con il Socialismo e vogliono stabilire un regno per Cristo senza la nuova nascita e il perdono dei peccati.

Spurgeon si rendeva conto che, ideologicamente parlando, si trattava di un “altro vangelo”. Per il grande predicatore inglese, il problema del marxismo era di voler stabilire un regno senza nuova nascita e senza perdono dei peccati; un regno senza Dio, senza rivelazione, senza croce, senza resurrezione, senza giudizio futuro.

Sia Marx che Spurgeon avevano a cuore la sorte del popolo, ma avevano risposte diverse su come portare speranza. Pur senza mai incontrarsi, Marx e Spurgeon si contesero le “anime” di Londra in un’epica battaglia. Nessuno dei due la vinse, perché quella battaglia è ancora in corso. Al di là del marxismo, la fede cristiana combatte con le armi spirituali della preghiera, dell’evangelizzazione, della catechesi, della formazione, del discepolato contro “tutto ciò che si eleva contro la conoscenza di Dio” (2 Corinzi 10,5).


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