In che modo la chiesa riflette la gloria di Dio? Questo è stato l’oggetto di discussione e riflessione della conferenza che si è tenuta nella chiesa evangelica Breccia di Roma con il pastore Mark Dever della chiesa Capitol Hill Baptist Church di Washington D. C., USA. 

La conferenza organizzata da Coram Deo si è tenuta il 26 e il 27 ottobre 2022 e ha coinvolto circa 35 pastori e responsabili in rappresentanza di diverse chiese evangeliche in Italia. La conferenza è stata caratterizzata da 5 diverse sessioni sull’essere membri di chiesa, su come praticare la disciplina nella chiesa, su cosa significa discepolare, con tanti momenti di domande e risposte. E’ ovvio che tutti questi spunti ruotano intorno alla visione della chiesa che si ha. 

A questa conferenza è seguita una serata pubblica il 27 ottobre. Prendendo in considerazione la prima lettera ai Corinzi, Dever ha spiegato cosa significa essere una chiesa che riflette la gloria di Dio. La panoramica della prima lettera ai Corinzi ha aiutato a fissare i temi trattati nelle sessioni precedenti. Il punto fondamentale è che la chiesa deve mostrare quale Dio adora e per quale Dio vive.  

Una chiesa che riflette la gloria di Dio è una chiesa che mira a tre particolari aspetti: la santità, l’unità e l’amore.

• Una chiesa santa è una chiesa composta da persone che siano una concreta e vera speranza per un mondo migliore, una speranza che porti il nome di Dio nel mondo. Perciò è importante insegnare dalla parola di Dio, tramite la predicazione espositiva, insegnare chiaramente il Vangelo, crescere nella Verità che troviamo nella Scrittura e perfezionarci e santificarci per mezzo di essa. Sulla base di questa spinta alla santità, durante la conferenza si è parlato della disciplina all’interno della chiesa (1 Corinzi 5), sottolineando l’importanza di prendere sul serio il peccato e di quanto sia importante per la chiesa adempiere alla chiamata di essere il popolo santo, messo da parte per Dio. 

• Una chiesa unita è una chiesa che avrà sempre interesse per il Vangelo, senza sviarsi e dividersi per motivi futili; una chiesa non composta da tante unità separate, ma una chiesa che tenderà ad essere una cosa sola. Paolo conosceva bene questo insegnamento (1 Corinzi 1,13); egli aveva ricevuto questo insegnamento da Cristo alla sua conversione sulla via di Damasco (Atti 9:4). Il Signore aveva chiesto a Paolo perché lo stesse perseguitando; Paolo stava perseguitando la chiesa, che è il corpo di Cristo. Perciò Paolo insiste tanto sull’unità: perché la chiesa rappresenta il corpo di Cristo ed Egli non può essere diviso; perciò, basta con le divisioni, attiviamoci per l’unità nell’evangelo! 

• Una chiesa amorevole è una chiesa nella quale ogni cosa viene fatta con amore (1 Corinzi 16,14)! Questo punto è strettamente collegato a quello precedente; ciò che terrà unita la chiesa di Cristo sarà l’amore. Non è l’amore sentimentale che attira verso coloro che più ci aggradano; è quel tipo di amore che tiene unita una famiglia, che ama anche nella diversità, l’amore che si basa su quello che abbiamo ricevuto in Cristo Gesù, l’amore a cui dobbiamo tendere, quello che dobbiamo insegnare, l’unico che edificherà (1 Corinzi 8,1). 

Ma perché la chiesa deve essere santa, unita e amorevole? Perché Dio è così! Quello che, come chiesa, siamo chiamati a fare è riflettere Dio, il Suo carattere (1 Corinzi 6,19,20). La chiesa è chiamata ad essere santa perché Lui è Santo. La chiesa è chiamata ad essere unita perché Lui è unito: Padre, Figlio, Spirito Santo. La chiesa deve essere amorevole perché Lui è amorevole. La chiesa deve essere la dimostrazione dell’amore di Dio in questo mondo. 

In che modo la chiesa riflette la gloria di Dio? Manifestando i caratteri di Dio santo, uno e trino, misericordioso nel mondo, ovunque. Un mandato che coinvolge tutta la vita. Non a caso, Paolo scrive: “Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate qualche altra cosa, fate tutto alla gloria di Dio” (1 Corinzi 10,31).