La fede evangelica è trinitaria o non è (II). Dieci tesine su Trinità e realtà

 
La fede evangelica è trinitaria o non è (II)
 

Il Dio rivelato dalla Bibbia è il Dio uno e trino. Questo è un fatto che ci precede e che plasma ogni aspetto della vita creata. Infatti, le “vestigia” della Trinità sono disseminate ovunque nel mondo creato. Ma c’è di più. Il fatto che Dio uno e trino sia Creatore, Provveditore e Salvatore del mondo costituisce un imprinting indelebile sulla struttura complessiva della vita. Il fatto che Dio sia uno e trino e le implicazioni per la realtà: l’ontologia, l’epistemologia, l’etica, ecc.

Nel suo De Trinitate I,3,5, a proposito della ricerca sulla Trinità, Agostino scrive che “non c’è altro argomento a proposito del quale l’errore sia più pericoloso, la ricerca più ardua, la scoperta più feconda”. Ciò significa che le visioni del mondo con che non hanno assimilato la Trinità di Dio saranno preda di disequilibri e scompensi con profondissime ripercussioni a vasto spettro. In positivo, occorre impratichirsi con le categorie trinitarie (unità/molteplicità; pericoresi, relazione, analogia, ecc.), imparare a pensare con una grammatica trinitaria e costruire la vita in modo conseguente. Se non si vive la realtà nell’ottica della Trinità, si sarà preda dell’idolo dell’uno e degli idoli dei molti. Per la teologia evangelica, è necessario sempre essere un cantiere aperto per la riforma trinitaria del pensiero e della vita.

Ecco dieci tesine su Trinità e realtà per iniziare a farsi provocare da un pensiero trinitario: 

I. La visione trinitaria è possibile grazie all’analogia della fede, rispettando la distinzione tra Creatore e creatura e nei limiti posti dalla Scrittura.

II. La visione trinitaria incoraggia a riconoscere le singole specificità, ad apprezzare le molteplici diversità, a stabilire le giuste relazioni.

III. La visione trinitaria presuppone la co-originarietà di unità e molteplicità.

IV. La visione trinitaria induce a conoscere la realtà in tutte le sue dimensioni, da tutte le prospettive, in un contesto di ricerca partecipata, al fine di giungere ad una conoscenza integrata.

V. La visione trinitaria discerne sia le simmetrie (co-appartenenze) della realtà sia le sue a-simmetrie (complementarietà).

VI. La visione trinitaria supera la comprensione delle identità in senso sostanzialista e auto-referenziale e la apre in senso relazionale ed inter-soggettivo.

VII. La visione trinitaria educa a pensare alla realtà in modo dinamico e progettuale.

VIII. La visione trinitaria aiuta a combattere gli idoli della cultura, cioè gli elementi della realtà creata elevati ad assoluto, siano essi tendenti alla reductio ad unum che alla reductio ad pluribus.

IX. La visione trinitaria è l’unica visione del mondo in grado di orientare nella complessità della realtà, osando pensare i pensieri di Dio dopo di Lui e mantenendo il senso della finitudine umana.

X. La visione trinitaria spinge a de-costruire radicalmente e a ri-educare conseguentemente la percezione, l’esperienza, il vissuto, le relazioni, … la vita.

(continua) 

(articoli precedenti : “Siamo veramente trinitari?”, 2 luglio 2021)