La “omicron” più importante della storia (e non è la variante del virus)
La “omicron” fa paura. I contagi aumentano esponenzialmente in tutta Europa. Per questo motivo si è addensato un non so che di sinistro intorno a questa lettera dell’alfabeto greco che denota una variante molto aggressiva del coronavirus. Forse la “omicron” è stato l’argomento più diffuso nelle conversazioni natalizie di questi giorni.
È un peccato che, proprio intorno a Natale, la omicron del virus sia stata sulla bocca di tutti, mentre la omicron più importante della storia sia stata dimenticata, anche da chi professa la fede cristiana. Sto parlando della “omicron” di Atanasio (295-373), il padre alessandrino della chiesa famoso per la sua difesa della dottrina biblica di Gesù Cristo contro le tendenze dell’arianesimo.
In effetti, la sua opera in difesa della piena divinità del Figlio nella persona di Gesù Cristo ha avuto la funzione di stabilire e puntellare una pietra miliare nella costruzione complessiva del credo cristiano. Pur partecipando al Concilio di Nicea come diacono e giovane segretario di Alessandro, ne è diventato il principale e granitico difensore nel corso del IV secolo sino alla definitiva conferma della cristologia nicena avvenuta a Costantinopoli nel 381 d.C.
Cosa c’entra la “omicron” con la cristologia? Al tempo di Atanasio, un ostacolo culturale al pieno riconoscimento della divinità di Cristo era la dottrina di una divinità intermedia, una sorta di demiurgo, legato alla creazione del mondo materiale. Da Platone in poi, essa era diventata un dato comune a molti sistemi religiosi e filosofici dell’antichità. La tentazione di assimilare il Figlio a questa entità intermedia era rimasta strisciante nella speculazione cristiana di matrice alessandrina. Ario poteva arrivare a dire che Gesù fosse stato “simile” al Padre (homoiousion, senza la omicron in mezzo), ma non della stessa natura (homooúsios, con la omicron in mezzo). Atanasio, invece, sostenne che Gesù Cristo fosse il Figlio di Dio incarnato, homooúsios (con la omicron) rispetto al Padre.
Inserendo la “omicron” nella definizione dell’incarnazione del Figlio, Atanasio difese la consustanzialità divina del Figlio al Padre e aiutò la chiesa a riconoscere in Gesù Cristo “vero Dio da vero Dio”, insieme alla sua piena umanità. La definizione dell’homoousios rimosse il principale ostacolo dell’ellenismo al riconoscimento della piena divinità di Cristo e opera la trasformazione cristiana della metafisica greca in ottica trinitaria.
Con la “omicron”, una sola linea di demarcazione è tracciata sulla verticale dell’essere e questa linea non divide il Figlio dal Padre, ma il Padre e il Figlio, cioè Dio, dalle creature. Gesù Cristo è della stessa sostanza divina del Padre, non di una sostanza simile. In ogni epoca e cultura, Cristo deve essere proclamato “Dio”, non in una qualche accezione derivata o secondaria o semi-divina (come sostenuto dalla cristologia ariana), ma nell’accezione più forte che la parola “Dio” ha nell’insegnamento biblico: la stessa natura divina del Padre. Il Figlio è eterno ed increato come il Padre.
Essendo della stessa natura divina del Padre, Gesù Cristo non costituisce, nella storia e nell’universo, una seconda presenza additiva o ulteriore rispetto a quella di Dio; al contrario, Egli è la presenza e la rilevanza stessa del Padre che ha creato, governa e sostiene tutto l’universo. Egli è Dio “non per partecipazione né nel senso che queste qualità vengano a lui dal di fuori … Egli è la Sapienza-in-Sé, la Ragione-in-Sé, la Potenza-in-Sé propria del Padre. Per dirla in breve, è il frutto perfettissimo del Padre, il solo Figlio e l’immagine immutabile del Padre”.[1] Il Verbo è Figlio divino per essenza, non per partecipazione.
Il Figlio, tuttavia, non è la replica del Padre. Oltre alla sua figliolanza divina eterna ed increata, il Verbo si è rivelato in un corpo umano (la persona di Gesù) per restituire all’uomo caduto nel peccato e vagante verso il nulla la vera conoscenza di Dio. L’incarnazione è lo specifico della missione del Figlio nel mondo.
Mentre dobbiamo prestare molta attenzione affinché la “omicron” del virus non si diffonda, dobbiamo meditare, assimilare e credere alla “omicron” di Atanasio relativa al Figlio di Dio incarnato, il Signore Gesù. La brutta “omicron” del virus passerà, quella buona del Figlio di Dio no. Lui è l’Alfa e l’Omega.
[1] Trattato contro i Gentili, cap. 46.