Vocabolario di Losanna (IV). Mondo moderno
N.B. Oltre al 50° anniversario dell’Alleanza Evangelica Italiana, nel 2024 ricorre anche quello del Movimento di Losanna. Nel 1974, infatti, si tenne il Congresso mondiale per l’evangelizzazione del mondo da cui scaturì il Patto di Losanna, il più importante documento evangelico del XX secolo. Per celebrare questo evento e in vista del IV Congresso di Losanna che si terrà a Seul (Corea del Sud) dal 21 al 28 settembre 2024, questa serie vuole valorizzare alcune parole chiave, una sorta di vocabolario minimo per apprezzare l’eredità del Movimento di Losanna. Le parole sono: Amore, Collaborazione (partenariato), Cultura, Integrità, Missione, Mondo moderno, Pluralismo, Responsabilità sociale, Tutto/a (l’evangelo, il mondo, la chiesa), Unicità/Universalità (di Cristo), Verità.
Da sempre la missiologia è interessata ad interpretare il mondo a cui è rivolta la missione cristiana. Lo faceva Paolo visitando le città dell’Asia minore, ad esempio Atene. Lo facevano i padri apologisti, ad esempio Giustino, cercando di capire l’ellenismo; lo faceva Ireneo interfacciandosi criticamente con lo gnosticismo; lo faceva Agostino alle prese col mondo romano. Lo faceva Patrizio cercando di capire l’universo medievale. Lo faceva William Carey andando in India. Lo faceva Hudson Taylor nella missione in Cina. Se si vuole fare missione cristiana nel mondo, bisogna cercare di capire in quale mondo viviamo e quale mondo vogliamo raggiungere.
Non stupisce quindi di trovare una riflessione sul “mondo” nei documenti di Losanna. A quale mondo ci rivolgiamo quando parliamo di missione oggi? Non è tanto il Patto di Losanna (1974) quanto il Manifesto di Manila (1989) a contenere una sezione sul “mondo moderno” (n. 10). Siccome tutto l’evangelo deve essere portato a tutto il mondo da parte di tutta la chiesa, il mondo va tematizzato. A fine Anni Ottanta, il mondo moderno appariva caratterizzato dai fenomeni di industrializzazione, estensione della tecnologia ed urbanizzazione. Sul versante ideologico, Manila parla in termini preoccupati di “secolarizzazione” che devasta la fede rendendo insignificante ogni idea di Dio e di soprannaturale. Evidentemente, l’onda lunga dell’ateismo e dell’agnosticismo seminati nei decenni precedenti veniva percepita come una marea montante. Oltre alle sfide, il mondo moderno presenta dei “benefici”: con le sue comunicazioni facilitate, vi sono occasioni senza precedenti per l’evangelo. Manila invita gli evangelici ad abitare la complessità della modernità in modo cristiano, non usando le tecniche moderne e le possibilità offerte dalla modernità in modo acritico, assorbendone l’ideologia mondana.
A Manila l’analisi del mondo moderno è, per così dire, impressionistica. In ogni caso il tema è presente. La missione non avviene nel vuoto o in astratto, ma sempre dentro un contesto che oggi è segnato a vario titolo dalla modernità (comunque declinata: post-modernità, tardo-modernità, turbo-modernità, ecc.).
Com’è noto, al terzo congresso di Losanna a Città del Capo (2010), la missione è presentata all’interno della categoria dell’amore. Dunque, nell’Impegno di Città del Capo c’è il capitolo “Amiamo il mondo di Dio” (n. 7): la creazione, le nazioni e le culture, tutti i popoli, i poveri e i sofferenti, il nostro prossimo come noi stessi. Non c’è cenno diretto al mondo moderno, ma è ovvio che il mondo da amare è il nostro mondo che al n. 7 è presentato in termini biblici e fenomenologici.
Nella seconda parte dell’Impegno, il mondo viene declinato come “pluralistico e globalizzato” (2.A), includendo i temi dei media, delle tecnologie e della vita pubblica; come “diviso e frammentato” (2.B), includendo qui i temi dei conflitti etnici, dei poveri, ecc., mentre più avanti si parla delle città.
Il mondo moderno è visto attraverso le lenti del pluralismo e della globalizzazione, da un lato, e della divisione e della frammentazione, dall’altro. Sono le due facce contraddittorie del nostro mondo a cui la missione cristiana si rivolge. Come l’evangelo impatta l’una e l’altra è il compito che l’Impegno consegna alla chiesa evangelica.
La responsabilità di interpretare il mondo è un compito che Losanna riconosce come proprio alla missione. Mentre chiama alla fedeltà biblica e alla cooperazione evangelica, invita tutte/i a capire i segni dei tempi e a sviluppare una visione cristiana del mondo, fornendo anche qualche criterio per farlo. Il compito è in divenire ed incompiuto, ma almeno riconosciuto come importante.