Metaverso. Il nuovo normale?

 
 

L'idea di parlare con qualcuno dall'altra parte del mondo digitando sul proprio computer in tempo reale era considerata l'apice della realizzazione tecnologica nel 1989 con la creazione del World Wide Web. Andando avanti di circa 30 anni, abbiamo privati cittadini che volano nello spazio in razzi finanziati e costruiti dalle loro stesse aziende, qualcosa che prima richiedeva l’intervento dei governi. Lasciarsi questo mondo alle spalle e cercare qualcosa di lontano e distante non è solo riservato ai super ricchi, ora sta diventando più facilmente disponibile per tutti con la creazione di "Metaverso" da parte di Mark Zuckerberg, uno dei noti fondatori di “Facebook”. Le domande che rimangono per molti evangelici sono.... che cos'è e come devo cercare di interagire con esso?

Metaverso, parlando semplicisticamente, "è un universo dentro nell'universo", o in termini più comprensibili è una nuova forma di realtà virtuale, una realtà virtuale che si posiziona per essere più coinvolgente di qualsiasi altra precedente. L'idea di realtà virtuale e di comunità virtual non è nuova: ci sono state diverse altre piattaforme che hanno precedentemente creato mondi all'interno dei quali siamo in grado di avere comunità ed esplorare da soli o con "amici" che conosciamo fisicamente o virtualmente. Molti di questi mondi immersivi sono già noti, soprattutto se avete bambini. Ci sono videogiochi come "Minecraft" e "Roblox" che sono stati avviati più di un decennio fa e non possiamo nemmeno dimenticare il mondo del gioco online grazie alle reti "Xbox Live" e "Playstation". 

Il Metaverso, invece, non è semplicemente un gioco, ma "è un universo nell'universo", un mondo dove si può essere quello che si vuole essere e andare dove si vuole andare. Se vuoi, puoi avere un avatar (una rappresentazione grafica dell'utente) che assomiglia a una scimmia, o a un alieno, a un bambino, o a un cubo: puoi essere quello che vuoi. Metaverso è progettato per essere un mondo in cui ci si incontra con gli amici e si vive la propria vita attraverso la loro piattaforma. Per esempio, se vuoi guardare un film o giocare a burraco con i tuoi amici, puoi invitarli a casa tua nel Metaverso e tutti possono incontrarsi lì virtualmente pur essendo fisicamente nelle loro case. 

Sarebbe troppo semplicistico dire che il Metaverso è solo un altro "passa tempo": vuole essere il mondo in cui desideri essere, la persona che desideri essere, un mondo in cui puoi avere i tuoi veri desideri virtualmente soddisfatti. Il Metaverso diventerà la nuova realtà per molte persone; un modo per discernere questa verità è semplicemente guardare dove vanno i soldi. Ci sono state proprietà virtuali già vendute per mezzo milione di dollari, e un'altra proprietà per oltre 2 milioni di dollari. Nike, Adidas, Gucci, Louis Vuitton, e molti altri sono già entrati in questo mondo per iniziare a produrre moda digitale da acquistare per il vostro "avatar". 

Noi come evangelici dobbiamo impegnarci nella cultura in cui viviamo, comprendendola meglio, per viverla e trasformarla secondo il vangelo di Gesù Cristo. L’apostolo Paolo in 1 Corinzi 9 ha spiegato che "mi sono fatto ogni cosa a tutti, per salvarne ad ogni modo alcuni". Questo non vuol dire che Paolo è diventato un ubriacone per salvare gli ubriaconi, ma non ha permesso che le cose che non gli erano familiari o la sua cultura diventassero un ostacolo alla condivisione del vangelo. 

Non possiamo negare il fatto che ci saranno centinaia di migliaia, se non milioni di persone in futuro che si collegheranno al Metaverso. Queste sono persone che cercheranno comunità, appartenenza e una fuga dalla vita che non hanno fisicamente verso una casa e un mondo a cui non appartengono fisicamente. La Chiesa di Gesù Cristo deve essere preparata a non ripararsi dal Metaverso e da coloro che stanno cercando il loro senso di appartenenza; ma come l'apostolo Paolo dobbiamo avvicinarci a loro e condividere che anche noi viviamo in una città (Ebrei 13,14) e in una casa che non è la nostra. La nostra speranza non è in una realtà virtuale temporale creata dall'immaginazione limitata di un miliardario, ma nella straripante inimmaginabile bontà di un Dio creatore onnipotente ed eterno che vuole avere comunione con la sua creazione per l'eternità.