Missione post-COVID 19, quali scenari?
Tra i simboli dell’editoria evangelica contemporanea, Operation World (OW) è uno dei libri più influenti e conosciuti in ambito missionario. Da quasi 40 anni e con numerose riedizioni, OW fornisce dettagliate schede informative su centinaia di paesi per incoraggiare l’intercessione per il mondo. Questa iniziativa missionaria ed editoriale della missione WEC fu stabilita da Patrick Johnstone ed è oggi guidata da Jason Mandryk.
Nelle ultime settimane, proprio allo scopo di poter pregare in maniera informata anche durante e dopo la crisi del Covid-19, lo staff di OW ha raccolto tramite la sua capillare rete di contatti in tutto il mondo una miniera di informazioni, di analisi e di spunti di riflessione sugli scenari per la missione dopo la pandemia. Questo materiale è stato organizzato in un e-book scaricabile gratuitamente: Global Transmission, Global Mission. Il volume analizza “l’impatto e le implicazioni della pandemia da Covid-19” soprattutto da un punto di vista della missione globale.
Il libro mette a fuoco molti aspetti che sono al centro della trasformazione in atto: l’incertezza legata al non sapere cosa ci aspetti, la perdita della sensazione di controllo delle nostre società, l’improbabile ritorno a una “normalità” pre-crisi e un colpo forse fatale ai pilastri della globalizzazione, ma anche l’impatto socio-culturale ed economico sulla testimonianza evangelica. È uno strumento importante per stimolare un discernimento necessario per non essere trascinati dalla massa e dagli eventi, ma essere invece radicati sempre in una visione biblica di ciò che accade intorno a noi.
Per questo è giusto farsi domande sulle nuove forme di nazionalismo, di xenofobia e di razzismo che già abbiamo visto serpeggiare in questa prima fase della crisi. Occorre tenere gli occhi aperti, soprattutto in quei paesi più a rischio (anche per la chiesa perseguitata) dove, con il pretesto della sicurezza sanitaria, assistiamo ad un accentramento di poteri, all’aumento di controlli e ad ulteriori limitazioni delle libertà fondamentali. Altro aspetto fondamentale sarà quello economico, con l’ulteriore aumento della disparità sociale: poveri sempre più poveri e opportunità solo per gli strati più ricchi della società.
In tutto questo, come risponderanno i cristiani? “Il mondo ci guarda”, commenta Mandryk sfidando i cristiani a essere una sana testimonianza che possa cogliere questa occasione senza abbandonarsi alla polarizzazione politica; non rilanciando fake-news e teorie complottiste; marginalizzando le eresie legate al vangelo della prosperità (ancora più vergognoso in un contesto di crisi mondiale) e soprattutto facendo della generosità cristiana un potente strumento di testimonianza.
Molto interessante il paragrafo dedicato alla vita di chiesa durante la pandemia, con un possibile colpo di grazia al modello delle “mega-church”, il meno adattabile a situazioni difficili; la necessità di vigilare sui confini tra chiesa e governi per trovare l’equilibrio tra il diritto alla libertà di culto e la responsabilità sociale; le opportunità di una chiesa attiva digitalmente ma con il rischio di cadere nel mero marketing.
Il paragrafo dedicato alla missione ci ricorda delle sfide economiche che le organizzazioni missionarie, principalmente sostenute da donazioni, si troveranno ad affrontare con la diminuzione delle risorse disponibili. Sottolinea anche le conseguenze dell’impossibilità di viaggiare verso i paesi più bisognosi e l’opportunità di dare maggiore attenzione e responsabilità alle chiese locali, con un ulteriore colpo al “mito” della superiorità occidentale, comunque di fatto già sfatato nei decenni scorsi, con sempre più missionari provenienti dal “sud del mondo”. I modelli di missione “tradizionali” andranno rivisti e contestualizzati in maniera diversa.
In conclusione Mandryk nota come la preghiera sia stata riscoperta come un tema fondamentale per la vita dei cristiani occidentali (nel “sud del mondo” non ha mai cessato di essere vissuta come tale). L’improvviso inceppamento dei nostri sistemi di sicurezza e il senso di confusione ci hanno spinto verso l’intercessione, che da sempre è la miglior strategia per i cristiani in ogni situazione. Mandryk conclude ricordando come i cristiani siano un “popolo della speranza” citando 1 Pietro 3,15, “Siate sempre pronti a render conto della speranza che è in voi a tutti quelli che vi chiedono spiegazioni”, ricordandoci che “la Bibbia non ci offre una spiegazione a tenuta stagna per tutta la sofferenza, ma ci offre significato e speranza nel bel mezzo della sofferenza”.