Quando l’unione fa la forza. Alla scoperta della Synopsis di Leida (1624)
Nel 2023 abbiamo colto l’occasione per celebrare i 400 anni dalla nascita dell’italo-ginevrino Francesco Turrettini (1623-1687), ricordato per essere stato uno dei massimi teologi e pastori dell’Ortodossia riformata, autore dell’Istituzione della teologia persuasiva. In stretta connessione con Turrettini e il suo contesto, quest’anno vogliamo invece soffermarci sui 400 anni dalla pubblicazione della Synopsis Purioris Theologiae (La sinossi della teologia più pura, recentemente tradotta in inglese dal latino). Data alle stampe il 28 dicembre 1624 a Leida, nei Paesi Bassi, la Synopsis può essere considerata il “manifesto” teologico del Sinodo di Dordrecht, conclusosi cinque anni prima nel 1619.
L’opera è il risultato di un ciclo di 52 dispute teologiche condotte dal 1620 al 1624 presso l’Università di Leida da quattro eminenti teologi dell’Ortodossia riformata: Johannes Polyander, Antonius Walaeus, Antonius Thysius e Andreas Rivetus. A seconda della dottrina, uno dei suddetti professori presiedeva la disputa introducendo l’argomento ed elencando diverse tesi. Successivamente uno studente era selezionato per difendere le tesi del professore, tenendo conto anche di possibili obiezioni provenienti dall’uditorio. Infine, lo stesso professore traeva le fila del discorso e preparava la versione definitiva per la pubblicazione in forma cartacea. Nacque così la Synopsis, risultato di quattro menti aventi personalità e abilità diverse. Infatti, scrive così il figlio di Waleus:
Ognuno di loro, come tende ad essere, eccelleva sugli altri in alcune capacità intellettuali. Thysius era superiore per la sua memoria, Walaeus e Rivetus eccellevano per le loro capacità mentali e per il giudizio nel trarre conclusioni, ma Polyander per la sua abilità nello spiegare. Nell'esprimersi Tisius era fervente, Walaeus pieno di energia, Rivetus più gentile, ma Polyander era calmo. Polyander era bravo a esprimere i pensieri, mentre nella voce e nell'eloquenza Rivetus e Walaeus superavano gli altri. Walaeus era più preparato in filosofia, Thysius nelle lingue: soprattutto l'ebraico, perché Walaeus era più abile in greco. In teologia Thysius e Rivetus avevano una conoscenza più ampia, Walaeus e Polyander più solida. Thysius era più preparato nella storia della Chiesa, Rivetus nella lettura dei padri della chiesa e Walaeus nella teologia scolastica. Walaeus era tenuto occupato dai conflitti tra sociniani, anabattisti e dei rimostranti, mentre Rivetus da quelli dei cattolici romani. Thysius insegnava in modo dettagliato, Rivetus in modo completo, Walaeus in modo breve e conciso, e Polyander adattava i suoi insegnamenti alla pratica.
Quattro uomini, con personalità, abilità e metodi di insegnamento diversi, eppure “d’un sol cuore e di un’anima sola” (At 4,32), uniti dal desiderio di dare alle stampe un testo sì ricco di sfumature ma al contempo il più teologicamente omogeneo possibile. Erano evidentemente consapevoli di essere membra diverse appartenenti allo stesso corpo (1 Corinzi 12,12-27). Si resero quindi conto che unendo le forze e abilità date da Dio avrebbero potuto beneficiare reciprocamente l’uno dell’altro e compiere un lavoro migliore per l’avanzamento del regno di Cristo.
Nella cultura individualistica odierna, che rischia di affliggere anche i credenti, dove l’importante è primeggiare rispetto agli altri e farsi una nomea, questa importante collaborazione ci mostra la declinazione pratica di cosa voglia dire accettare ciò che si è per la grazia di Dio (1 Corinzi 15,10) e al contempo riconoscere di essere una parte di un insieme più grande, ricco di vocazioni, doni e talenti variegati.
Con in mente la sola gloria di Dio e la consapevolezza di essere una delle tante membra del corpo, a seconda dei contesti nei quali il Signore ci chiama, saremo in grado di aprirci all’altro e beneficiare delle molteplici capacità presenti nella chiesa. D’altronde, l’obiettivo e il desiderio della chiesa non è quello di elevare una persona a scapito delle altre, ma di collaborare affinché il solo nome di Cristo venga testimoniato, proclamato, esaltato e onorato fedelmente.