Ricapitolazione. In ascolto di Ireneo di Lione

 
 

Ricapitolazione è una parola chiave nella teologia di Ireneo di Lione (130 – 200 d.C.). Termine difficile. Che significa? Intanto, due parole sul Padre della chiesa. Ireneo fu un apologeta della fede cristiana che si oppose con rigore teologico alla dottrina gnostica. Con la sua opera più significativa, Adversus haereses (Contro le eresie), tenne testa ad un’eresia quale fu lo gnosticismo.

Per Ireneo il problema principale dello gnosticismo ha a che fare con la sua incapacità di concepire Dio come il Dio della creazione. Per lo gnosticismo Dio non ha niente a che fare con la creazione, perché quest’ultima è una conseguenza del peccato. Se la creazione è la punizione per il peccato, Dio non può diventare uomo. Infatti, per lo gnosticismo Gesù non si è veramente incarnato, non morì sulla croce, ma fu qualcun altro a farlo. L’essere umano, allora, non ha niente a che vedere con il mondo materiale: la cosa che conta è lo spirito che è sganciato dalla carne.

Questa prospettiva di Dio per Ireneo è falsa. Si tratta di una distorsione della verità che la Bibbia presenta. Ireneo ci ricorda che la creazione era “molto buona” come si legge nella Genesi, ma che fu soggetta ad uno stravolgimento. Con l’entrata del mondo del peccato anche la creazione di Dio ha avuto uno scossone. Adamo ed Eva peccarono, subendone le conseguenze. Il peccato non fu circoscritto a loro, ma fu impresso sulla loro progenie. 

Si rese necessario l’intervento di Dio per risolvere il problema del peccato. Così la venuta di Cristo ristabilì la creazione originaria. Adamo ascoltò il serpente; il Signore Gesù, vero Dio e vero uomo, è venuto a ridare speranza ad una umanità decaduta, inaugurando un regno nuovo, adempiendo al piano di salvezza di Dio Padre, soddisfacendo con la morte in croce la giustizia di Dio, vincendo la morte per tornare alla presenza del Padre. 

L’incarnazione e la nascita del Signore Gesù furono necessarie per riacquistare l’umanità, fatta a immagine e somiglianza di Dio, che il peccato aveva sfigurato. Qui siamo al cuore della “ricapitolazione”. Per Ireneo in Cristo c’è una ricapitolazione della storia dell’umanità: dal primo Adamo peccatore al nuovo Adamo, il Signore Gesù, portatore di una umanità rinnovata. L’incarnazione di Cristo, perciò, ha un carattere cosmico per la creazione a dimostrazione di un Dio cosmico che ha in mano anche la creazione. Ogni uomo, donna, giovane, anziano, in Cristo può avere una identità nuova, fare del suo corpo il tempio di Dio (1 Corinzi 3,16), per annunciare e proclamare la buona notizia, la verità di Dio, è cioè che al problema del peccato Dio ha risposto con il suo unico Figlio, che ha mandato sulla terra, che si è incarnato, che ha vinto la morte in croce e risorgendo. 

Ireneo echeggia le parole dell’apostolo Paolo riguardanti appunto la ricapitolazione in Cristo di tutte le cose (Efesini 1,9-10). Nell’espressione “tutte le cose” - afferma Ireneo - è compreso l’uomo, toccato dal mistero dell’Incarnazione, allorché il Figlio di Dio “da invisibile divenne visibile, da incomprensibile comprensibile, da impassibile passibile, da Verbo divenne uomo. Egli ha ricapitolato tutto in se stesso, affinché come il Verbo di Dio ha il primato sugli esseri sopracelesti, spirituali e invisibili, allo stesso modo egli l’abbia sugli esseri visibili e corporei. Assumendo in sé questo primato e donandosi come capo alla Chiesa, egli attira tutto in sé” (Adversus haereses III, 16,6). Contro ogni frammentazione della storia della salvezza, contro ogni separazione tra Antica e Nuova Alleanza, Ireneo esalta l’unico Signore, Gesù Cristo, che nell’incarnazione annoda in sé tutta la storia della salvezza, l’umanità e l’intera creazione: “Egli, da re eterno, tutto ricapitola in sé” (Adversus haereses III, 21,9). 

Ireneo e la sua opera di apologeta rimarrà sempre uno strumento per la chiesa che va ripreso, capito e usato affinchè anche noi oggi possiamo parlare della Buona notizia che non è un messaggio parziale e ridotto, ma l’evangelo per tutta la vita e per tutta la storia “ricapitolata” in Cristo.