Riformatori compiuti (II). Le accuse al riformatore religioso
Il riformatore biblico è chiamato ad essere un riformatore compiuto. Questa è la tesi del pastore americano John Quincy Adams (1825-1881) nel suo libro, Baptists, Thorough Reformers (1854). Nel primo articolo abbiamo discusso l’obbietivo del riformatore secondo Adams. Vale a dire, attaccare e abbattere i vecchi sistemi edificati sull’errore e ricostruirli sulla verità delle Scritture, tutta la verità delle Scritture e nient'altro che la verità delle Scritture. Quest’opera deve essere svolta indipendentemente da quanto popolari o sacri siano tali sistemi. Siccome non molte persone apprezzano gli attacchi alle loro tradizioni e alle pratiche che ritengono popolari e sacre, un riformatore compiuto deve essere pronto a ricevere delle accuse ingiustificate.
Adams nota che tutte le riforme producono agitazioni e conflitti; questo è particolarmente vero per le riforme religiose. Ciò che inizia come un piccolo attacco spesso raccoglie poca attenzione. Man mano che il riformatore continua con audacia e impegno, e man mano che sempre più persone si allineano pubblicamente alle istanze di riforma, i suoi avversari diventeranno sempre più irritati e preoccupati. Secondo Adams, il riformatore biblico è...
Come la tempesta feroce che trasforma in schiuma le acque del potente abisso; esse agitano la mente del popolo, fino a quando l'intera comunità si muove in ondate di rabbia, e ne conseguono persecuzione e violenza. Più audace è l'inizio, più forte è la spiegazione della verità, più numerosi sono gli aderenti alla riforma, più ferocemente i sostenitori dell'errore si opporranno allo sforzo e più disperatamente cercheranno di schiacciare con la forza o di aggirare con l'astuzia ciò che non possono dominare nell'argomentazione o sconfiggere con la logica.
Adams dice che il riformatore viene rimproverato di essere un innovatore. La gente chiede: cosa c'è di sbagliato nel vecchio modo di fare le cose? Perché calpesti i costumi, le tradizioni e la saggezza dei secoli con le tue nuove opinioni? Le risposte audaci del riformatore vengono poi accolte con accuse di bigottismo e mentalità ristretta o intolleranza. Lui o lei sono considerati poco caritatevoli nelle loro audaci proclamazioni e nell'opposizione alle norme sociali e religiose. Questo si può vedere in tutta la storia e si vede ancora oggi. Nella nostra cultura impastata di ideologie religiose e secolarizzate, la Parola di Dio sfida chiaramente sia le norme sociali che le tradizioni diffuse. I riformatori biblici sanno di dover affrontare questa sfida rispetto ai “totem” della cultura dominante.
Si consideri il moderno movimento ecumenico e il suo appello alla fraternità universale. Quanto suona poco caritatevole opporsi all'idea che siamo tutti figli e figlie di Dio! L'unità e la fratellanza universale sono popolari nella cultura religiosa di oggi, ma un riformatore biblico rifiuterà di sacrificare la verità sull'altare di ciò che è popolare. Per lui o lei, mentre siamo tutti creature di Dio, non tutti sono figli di Dio: sono figli e figlie di Dio solo coloro che credono in Gesù Cristo. Il non allinearsi alla “fratellanza universale” del movimento ecumenico gli verrà rimproverato come un inaccettabile bigottismo.
Un altro esempio è rivoluzione morale e sessuale di oggi. Quanto poco caritatevole e intollerante appare sfidare chi vive la propria sessualità senza impegni pattizi e senza le distinzioni creazionali. I riformatori biblici affrontano il rimprovero per il loro fermo impegno a sostenere un'etica sessuale biblica.
Adams scrive che il riformatore viene anche rimproverato come un disturbatore della pace, cioè uno che crea confusione e sconvolge le norme della società. Basta considerare la reputazione dei primi discepoli che avevano insegnato pacificamente nelle sinagoghe di Tessalonica: furono descritti come coloro che avevano "messo il mondo sottosopra" (Atti 17,6). Basta considerare il tumulto di Efeso quando l’evangelo impattò l’economia della città. Poi vivendo a Roma, è quasi impossibile non fare fronte allo stigma dei riformatori biblici. La Controriforma cattolica cercò di schiacciare un movimento che anelava a riscoprire l’evangelo perché disturbava la pace del sistema e la redditizia economia della “grazia” romana. I riformatori sono sempre stati accusati di sobillare la pace.
L'esempio ultimo è il Signore Gesù Cristo stesso. Considera le accuse che ha affrontato. Considera la reazione dei capi religiosi verso ciò che il Figlio dell'Uomo proclamava. Fu etichettato come innovatore, anche se le sue idee erano la verità eterna di Dio. Fu anche considerato un disturbatore della pace, una pace falsa. Gesù sfidava le norme del tempo e metteva il mondo sottosopra, anche se tale riforma era necessaria. Come scrive Adams:
Il mondo è errabondo, è moralmente errabondo; ha bisogno di essere rivoluzionato e solo il cristianesimo primitivo (il cristianesimo biblico) può farlo…
Gesù Cristo è stato il Grande Riformatore. Egli mirava ad abolire la vecchia dispensazione e a rendere nuove tutte le cose. Non ha avuto timore reverenziale rispetto all'antichità dello scriba, alla moralità del fariseo o alla santità del sacerdote. Ha conosciuto il rimprovero? Che la veste di porpora, lo scettro di canna, la corona spinosa, l'omaggio beffardo e la croce macchiata di sangue rispondano.
I riformatori dell’evangelo devono avere lo scorza dura e il cuore tenero. Devono essere pronti a sostenere l’accusa di essere sobillatori, disturbatori, portatori di confusione e di instabilità. Se lo fanno per ragioni carnali, sarà un’accusa fondata. Se lo fanno con autorità spirituale ed integrità morale, sarà parte della loro chiamata riceverla. In una nazione che ha sempre resistito alla Riforma evangelica, possa il Signore far sorgere dei riformatori compiuti con che siano scrupolosi e pronti ad affrontare le accuse che deriveranno affinché, tramite la potenza dello Spirito Santo, molti vengano a sperimentare la libertà in Cristo, e per la gloria di Dio soltanto.
Della stessa serie:
“Riformatori compiuti (I). L’obbiettivo del riformatore religioso” (16/3/2022)
(continua: “Riformatori compiuti (III). La vittoria dei riformatori religiosi”)