Rimane da chiedersi se la griglia dei sette vizi capitali possa essere uno strumento adeguato per fare i conti non solo con le patologie dell’umanità non rigenerata, ma anche con le malattie della fede. Quanto la vita delle chiese evangeliche è caratterizzata dalla superbia dell’autosufficienza, dall’ira nella gestione delle relazioni, dall’invidia verso chi è più performante, dalla lussuria occultata ma praticata, dalla gola per i beni materiali, dall’indolenza nei confronti delle sfide a cambiare, dall’avarizia nell’investire nelle attività del Regno?
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