Loci Communes

View Original

Tertulliano, il padre della dottrina della Trinità

Tertulliano (155-230), “il vero padre della dottrina cristiana della Trinità” (Warfield), è stato il soggetto della terza tappa del modulo di teologia storica “Una così grande schiera di testimoni” intrapreso dalle chiese Breccia di Roma e Breccia di Roma S. Paolo per valorizzare l’eredità storica della fede evangelica.

Tra i Padri del II e III secolo,[1] Tertulliano ricopre certamente un ruolo di spicco anche per il suo contributo alla formazione di un vocabolario cristiano nel mondo latino. Essendo stato tra i primi Padri a parlare e scrivere in latino, Tertulliano ha plasmato la rotta della chiesa d’Occidente dotandola di parole che hanno aiutato, non ad aggiungere concetti nuovi, ma a rendere dicibili verità della rivelazione biblica che proprio in quei secoli stavano trovando la loro formulazione dottrinale stabilizzata.

Così, nella sua ampia produzione di scritti di cui possediamo 31 opere, in cui si è occupato di quasi tutti i temi legati alla vita della chiesa, ma più specificamente nel trattato Contro Prassea, il padre nord-africano ha sviluppato la teologia del Logos (propria di Giustino) arrivando a gettare le fondamenta della dottrina della Trinità che sarebbero poi state accolte e fatte proprie da tutta la teologia successiva.

La dottrina trinitaria di Tertulliano non deriva da speculazioni filosofiche, ma da un’attenta meditazione del testo biblico in cui la rivelazione di Dio come Uno e Trino si manifesta in modo progressivo dall’Antico al Nuovo Testamento. Tertulliano resiste sia alla tentazione di restare nella scia giudaica di un monoteismo aritmetico, sia al pericolo di scivolare nel politeismo pagano: le due principali alternative contro cui la teologia cristiana del tempo dovette misurarsi. Per fare ciò, introduce parole come persona, sostanza e Trinità per sviluppare una dottrina di Dio conforme a quanto da Lui stesso rivelato nel testo biblico.

Prassea, che non sappiamo se sia stato un personaggio storico o una finzione letteraria usata a scopo polemico, sosteneva una concezione “modalista” di Dio, secondo cui Dio è uno e si manifesta in tre modalità diverse: un unico Dio che, a seconda delle esigenze, si presenta in modo diverso come Padre, Figlio o Spirito. Tertulliano risponde che l’unità di Dio non è “semplice unità”, ma “tri-unità” di persone distinte.

Padre, Figlio e Spirito Santo sono Persone distinte che condividono però una sola “sostanza” divina. Nonostante la stessa natura divina condivisa, le tre Persone sono distinguibili e aventi ruoli e mansioni diverse. In caso diverso si sarebbe dovuto affermare che Dio Padre stesso si fosse incarnato e fosse stato crocifisso invece del Figlio. Nella visione trinitaria, tra il Padre manda il Figlio nella potenza dello Spirito Santo. Le tre Persone divine agiscono insieme e in modi diversi all’unico piano della salvezza.

Nonostante i toni accesi nelle controversie e la sua rigidità morale, Tertulliano è stata una personalità fondamentale della storia della chiesa per costruire la cornice trinitaria in cui inserire poi, con una giusta prospettiva, le altre dottrine bibliche.  

Tertulliano ci insegna oggi che la fede è dicibile e predicabile in ogni lingua e cultura: dall’ebraico al greco, al latino, .. ad ogni altra lingua. La rivelazione divina non si è legata ad una sola lingua, ma già nella ricchezza della sua formulazione (ebraico, aramaico, greco) ha solcato la strada per una sua più ampia condivisione. Così come Tertulliano non ha aggiunto o tolto dal testo biblico concetti e verità, ma ha trovato gli strumenti linguistici per predicarli in una nuova cultura e contesto, oggi possiamo continuare a difendere ed annunciare la verità della Bibbia in ogni cultura, lingua e contesto.

Inoltre, l’impegno teologico di Tertulliano sulla Trinità ci deve spingere a adorare il Dio Uno e Trino in modo adeguato, rispettando sia l’unità della sostanza divina, sia le distinzioni delle Persone divine. Molto spesso i nostri culti sono rivolti ad un generico “Signore” o “Dio” senza riflettere la ricchezza della Trinità di Dio. Infine, anche grazie al contributo di Tertulliano, il pensiero umano può essere declinato in modo da rispettare l’unità e la molteplicità della realtà.

Articoli precedenti:
“Per entrare nel mondo dei Padri bisogna avere un mazzo di chiavi” (20/1/2022)
“Difensivi e offensivi. L’apologetica dei Padri della chiesa” (23/2/2022)

[1] Si veda “Letture patristiche (II-III secolo)”, Studi di teologia N. 54 (2015)


See this gallery in the original post