Unione con Cristo. Il nuovo fascicolo di Studi di teologia
È uscito il nuovo fascicolo di Studi di teologia N. 68 (2022/2) dedicato al tema “Unione con Cristo”. Riproduco qui l’introduzione:
Anche un novizio nella lettura della Bibbia rimane colpito dalla frequenza e dall’ampiezza dell’espressione paolina “in Cristo” che trova disseminata dappertutto nel Nuovo Testamento: in Paolo (Ef 1,3-14), Giovanni (Gv 14,12ss) e Pietro (1 Pt 1,1-4). Più approfondisce la questione, più scopre che essa racchiude una verità centrale per la comprensione cristiana della salvezza. L’identità del cristiano è definita dalla sua posizione “in” Cristo, unito a Lui. Tutto quello che si può dire e vivere della vita cristiana lo si può fare perché siamo in Cristo. Meglio ancora, “l’unione con Gesù è il fondamento di tutta la nostra esperienza e di tutte le benedizioni spirituali che ci vengono conferite ‘in Cristo’, e solo quanti sono in Lui possono sperimentarle”.[1]
Nelle parole del teologo evangelico scozzese John Murray (1898-1975), l’unione con Cristo “abbraccia l’intero corso della salvezza dalla sua origine nell’elezione eterna di Dio, fino alla consumazione nella glorificazione degli eletti. Quest’unione non è una semplice fase dell’applicazione ma è un’opera sulla quale si fonda ogni aspetto della redenzione sia nella sua ideazione che nella sua applicazione. L’unione con Cristo unisce ognuno di questi aspetti ed è la garanzia che la redenzione acquistata da Cristo possa poi essere comunicata e efficacemente applicata ai credenti”.[2]
Dunque, l’unione con Cristo ha una valenza nevralgica nell’ordo salutis (la concatenazione ordinata della salvezza): toccandola, si mette mano su tutto il ventaglio di doni che la salvezza apporta a chi crede. In Cristo siamo stati eletti. In Cristo siamo rigenerati. In Cristo siamo giustificati. In Cristo siamo adottati. In Cristo siamo santificati. In Cristo saremo glorificati. Tutto passa dall’unione con Cristo: l’adozione del Padre, l’espiazione del Figlio, la santificazione dello Spirito Santo. Nella Bibbia l’unione è espressa sia in termini “rappresentativi”, nell’espiazione e nella giustificazione, sia “trasformativi”, quando lo Spirito ci conforma viepiù a Cristo.[3] L’unione riguarda sia l’opera del Dio trino Dio in noi in modo definitivo, “una volta e per sempre”, sia quella progressiva, “sempre di più”.
Apprezzare l’unione con Cristo nei termini biblici è allora decisivo per la teologia cristiana. A patto che la si inquadri bene. Infatti, assoggettarla a chiavi di lettura osmotiche (quasi fosse una fusione) o simmetriche (quasi che potesse essere annullata da parte nostra) o continuazioniste (quasi che tramite essa l’incarnazione del Figlio si estendesse nella storia) significa intraprendere strade teologicamente pericolose. È il rischio che corrono la “teosi” orientale con la sua teologia della “divinizzazione”, o la soteriologia non pattizia per la quale si postula la possibilità di fuoriuscire dalla relazione “in Cristo” a discrezione del soggetto umano o, ancora, il cattolicesimo che pensa che in virtù dell’istituzione sacramentale romana si possa entrare e rimanere in essa.
Non è un caso, dunque, che fu la Riforma protestante (su tutti Calvino) a porvi attenzione e a tematizzarla con grande precisione. Ancora oggi, l’unione con Cristo è una delle categorie rappresentative della teologia riformata che merita di essere compresa, studiata e vissuta.
Sommario del fascicolo
Articoli
- Richard B. Gaffin Jr., “Unione con Cristo. Alcune riflessioni bibliche e teologiche”
- Mark A. Garcia, “Di stipiti e cardini: Calvino sull'unione con Cristo”
- Leonardo De Chirico, “Unione con Cristo e 'Cristo totale'. Un contributo all'ecclesiologia evangelica?”
Schede
- “Dieci tratti dell'unione con Cristo”
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[1] Così S.B. Ferguson, La vita cristiana (orig. 1981), Virgilio (MN), Passaggio 2001, p. 117. Tutta la sezione (pp. 116-117) è importante. Si veda anche E.F. Kevan, Salvezza (orig. 1963), Finale Ligure (SV), EP Edizioni 1979, pp. 51-52. Un ottimo studio è quello di R. Letham, Union with Christ: in Scripture, History and Theology, Phillipsburg, P&R 2011.
[2] J. Murray, La redenzione compiuta e applicata (orig. 1955), Caltanissetta, Alfa & Omega 2020, p. 185.
[3] R. Letham, Systematic Theology, Wheaton, Crossway 2019, p. 597; cfr. anche pp. 604-607.