Apologeti cattolici (I)? Una prima mappatura di un mondo in crescita
Siamo abituati a pensare all’apologetica come ad un’attività che gli evangelici svolgono verso il mondo esterno: verso il cattolicesimo, verso l’ateismo, verso l’agnosticismo, verso l’islam, ecc., in format diversi: libri, podcast, video.
L’apologetica offre prospettive critiche su religioni e visioni del mondo diverse e presenta l’evangelo come la notizia migliore perché vera, buona e bella.
Tuttavia, non sempre abbiamo contezza delle iniziative apologetiche che questi mondi (cattolici, islamici, atei) indirizzano agli evangelici per cercare di contrastare la diffusione della fede e di attrarre a sé persone in ricerca.
Ad esempio, c’è un grande fermento nell’apologetica islamica che discute in senso critico e intenzionalmente demolitivo di cristianesimo. Nomi come Shabir Ally (canadese), Zakir Naik (indiano) sono ben conosciuti negli accesi dibattiti religiosi comparativi sul web.
La rete ha amplificato di molto questo settore con migliaia di video dedicati a mettere a confronto in termini apologetici l’islam e il cristianesimo. Per parte evangelica, evangelisti come Jay Smith, Beth Peltola e Hatun Tash (solo per fare alcuni nomi) sono molto coinvolti nel dibattere con gli apologisti islamici e produrre video in risposta ad obiezioni ed argomenti provenienti dal mondo islamico.
L’ateismo militante ha cercato dagli anni Novanta in poi di darsi un profilo apologetico per contrastare la fede ed opporle una visione del mondo materialistica e scientista. Personalità come Richard Dawkins, Sam Harris, Christopher Hitchens, Daniel Dennett hanno occupato uno spazio mediatico rilevante, ora in declino.
All’apologetica ateista hanno cercato di farvi fronte personalità evangeliche come Alistair McGrath (più per via saggistica), John Lennox e William Craig, ingaggiando numerosi dibattiti tutti disponibili su Youtube.
Si può dire che Youtube è diventato l’enciclopedia dove trovare confronti e scontri apologetici di ogni tipo.Il campo che sta emergendo come una realtà in crescita è quello dell’apologetica cattolica specialmente indirizzata alla fede evangelica.
Sembra essere un fenomeno principalmente nordamericano dove il discorso religioso è da sempre caratterizzato da pluralismo religioso, forti passioni associate alla religione, cambi di appartenenza religiosa nella vita delle persone. Inoltre, la presenza cattolica americana è capillare e diffusa e vanta istituzioni culturali dinamiche e prestigiose.
Tradizionalmente, il cattolicesimo americano è stato oggetto di attenzione apologetica da parte evangelica: in altre parole, sono stati gli evangelici “nati di nuovo” che si sono impegnati ad evangelizzare i cattolici con un’intenzionalità specifica.
Il risultato è che tanti evangelici americani sono nati cattolici e sono diventati evangelici nel corso della loro vita, grazie alle campagne di Billy Graham e alle tante iniziative paraecclesiali dedicate all’evangelizzazione nelle università, ad esempio. Non è più così.
La chiamata alla “nuova evangelizzazione” di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI ha avuto come effetto di riposizionare la postura del cattolicesimo da ricettore dell’apologetica evangelica ad attore apologetico verso gli evangelici.
Oggi, non sono più solo gli evangelici che “evangelizzano” i cattolici, ma sono anche i cattolici che “evangelizzano” gli evangelici con iniziative mirate e pianificate. Gli sforzi apologetici sono oggi bi-direzionali.
Ecco allora che sono esplosi progetti come “Word on Fire” del vescovo Robert Barron con video, libri, corsi pensati per attrarre persone evangeliche deluse dalle idiosincrasie della famiglia evangelica verso il cattolicesimo.
Barron è un teologo cattolico di spessore che fa proprio il linguaggio esperienziale e personale tipico di una narrazione evangelica della fede e lo intreccia alla tradizione sapienziale e liturgica del cattolicesimo impregnato di tomismo aggiornato.
Ed è attraente. Si pensi anche all’attività del prete Mike Schmitz, telegenico come un attore di Hollywood, che usa anch’egli il linguaggio esperienziale della fede ancorandolo alle pratiche sacramentali cattoliche e invitando le persone a scoprire la pienezza cattolica all’interno della chiesa romana. Anche lui ha molto seguito.
Barron e Schmitz sono preti e applicano un tipo di apologetica indiretta. Parlano ad un pubblico evangelico per attirarlo al cattolicesimo, ma non dibattono con evangelici e, in genere, non si espongono a contraddittori.
C’è un altro settore dell’apologetica cattolica americana che coinvolge laici intellettuali che concepiscono la loro “missione” come quella di erodere la credibilità della fede evangelica e di magnificare la coerenza e la robustezza del cattolicesimo romano.
Quattro nomi possono essere fatti. Trent Horn, texano, è un brillante e fine apologeta molto presente su Youtube e punta di diamante di un’agenzia che si chiama “Catholic Answers”. Il suo canale è “The Counsel of Trent”: il gioco di parole è voluto e gustoso. E’ un cattolico “convertito” da un evangelicalismo incolore e portatore del pathos del neofita che ha scoperto il cattolicesimo.
Scott Hahn, ex-pastore presbiteriano, è un autore molto prolifico (alcuni suoi libri sono stati tradotti in italiano) che sta cercando di presentare il cattolicesimo come la fede biblica per eccellenza. La sua teologia biblica è sacramentale, mariana e papista, ma il suo linguaggio cattolico intreccia quello esperienziale tipico della narrazione evangelica.
Matt Fradd è un altro apologeta cattolico di successo. Il suo canale “Pints with Aquinas” è un sapiente contenitore di discorsi leggeri e d’intrattenimento intrecciati a riferimenti biblici, storici, dottrinali tutti finalizzati a presentare la superiorità e la solidità dell’impianto romano cattolico della fede e del pensiero.
Infine, Jimmy Akin, anche lui texano col cappello da cow-boy, anche lui voce di “Catholic Answers” ha un look lontano da quello del topo di biblioteca o da un frequentatore di sagrestie. Eppure, la sua mission è quella di screditare l’affidabilità della fede evangelica e di presentare, in alternativa, la profondità di quella cattolica.
Tutte queste voci appartengono al mondo cattolico tradizionale, molto legato alla visione di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, lontano da quella di Francesco (visto come fumo negli occhi).
Fenomeni simili a quelli dell’apologetica cattolica americana si registrano in Brasile e in Australia. Dove gli evangelici sono una presenza consistente, lì l’apologetica cattolica sta provando ad attirare persone di cultura evangelica in ricerca o deluse.
Con queste iniziative cattoliche, cercano di interagire su Youtube apologeti evangelici come Gavin Ortlund e James White (Alpha e Omega Ministries).
Sembra comunque che l’intenzionalità apologetica cattolica sia maggiore di quella evangelica e che il vigore intellettuale penda a favore degli apologeti cattolici. D’altra parte, l’evangelicalismo americano mostra profonde crepe, tra cui la superficialità nel comprendere il cattolicesimo come “sistema” i cui impegni di fondo non sono basati sulla fedeltà all’evangelo.
Come conseguenza, molti evangelici americani pensano che il cattolicesimo sia una forma un po’ “strana” di fede, ma comunque cristianamente valida e anzi intrigante. Questa comprensione superficiale del cattolicesimo riduce il mordente evangelistico e inibisce la forza apologetica della testimonianza evangelica.
E in Italia? Beh, qui la fede evangelica non è una realtà numericamente significativa e quindi il cattolicesimo non percepisce gli evangelici come una presenza da contrastare sul piano apologetico. La piazza di Youtube è frequentata, ad esempio, da sacerdoti giovani e giovanilisti come Alberto Ravagnati o Luigi Maria Episcopo.
Si capisce che il loro target non sono gli evangelici, ma gli italiani catto-secolarizzati. Ci sono poi esponenti del cattolicesimo tradizionalista come Giovanni Zenone (Fede & Cultura) che occasionalmente affrontano temi legati alle controversie dottrinali tra cattolici e protestanti, ma la discussione rimane ad un livello storico-dottrinale senza avere interlocutori specifici come target.
Per parte evangelica, è da segnalare il canale Youtube “Cattolico ma non romano” del pastore Matt Johnston che contiene ottimi video che affrontano temi sul crinale del confronto tra cattolici ed evangelici.
L’apologetica è un mondo in fermento nel mondo digitale. Mentre, almeno in Europa, si avverte tanta disaffezione per i temi dottrinali, c’è un segmento di popolazione interessato ad approfondirli e c’è una progettualità cattolica interessata ad attirare evangelici confusi e in uscita.
(continua)
Nel prossimo articolo condividerò alcune riflessioni nate da un confronto radiofonico con Trent Horn nella trasmissione “Unbelievable” di Premier Radio che sarà messa online a breve.