Voluta dal Padre, per l’opera di Cristo, sigillata dallo Spirito. Benvenuti nella chiesa
I vissuti della chiesa sono influenzati da categorie sociali (la comunità di appartenenza), sacramentali (la dispensatrice di grazia) o esperienziali (le memorie infantili di quando abbiamo partecipato ad attività ecclesiastiche). Quando si diventa credenti, entriamo nella chiesa con queste o altre pre-comprensioni che vengono dalla cultura di maggioranza, religiosa o laica che sia. Diamo per scontato che ogni credente sia capace di definire cos’è una chiesa e quali siano le sue sfide odierne. Non sempre le chiese evangeliche sono in grado di “riformare” biblicamente la visione dei credenti che continuano ad avere della chiesa un’idea distante da come la Scrittura la presenta.
Questo per dire che la conferenza “La chiesa”, tenuta a Roma dal 20 al 22 gennaio e organizzata dall’Accademia Teologica Italiana, è stata un’utile occasione per ascoltare ed apprezzare i contorni biblici della chiesa. La conferenza ha visto la partecipazione di credenti evangelici da diverse parti d’Italia.
Tre sono state le luci accese sulla chiesa. In primo luogo, la relazione della chiesa con le autorità civili secondo quanto Paolo scrive nella Lettera ai Romani, capitolo 13. Entrambe sotto l’autorità di Dio, la chiesa e l’autorità del magistrato (e per estensione quella dello stato) hanno vocazioni definite. Compito della prima è di rispettare la seconda nelle prerogative ad essa assegnate, a meno che lo stato richieda qualche cosa che non è sua pertinenza chiedere. La responsabilità cristiana è di pregare per le autorità e di testimoniare la verità dell’evangelo anche di fronte allo stato.
Il secondo giorno la riflessione si è focalizzata sull’importanza per la chiesa della comune adunanza: quanto questa sia vitale per la vita comune anche in tempi di pandemia come quello che stiamo vivendo. Giustamente è stata fatta una sottolineatura sulla natura della chiesa che, in Cristo, è una sola famiglia raccolta. Il presupposto di ciò è che la relazione personale tra i credenti nel contesto della chiesa sia un elemento imprescindibile. La chiesa esiste grazie al sangue di Cristo in un patto, sigillato dall’opera dello Spirito Santo. Questa sua natura non può essere modificata. Chiunque crede in Cristo è parte del popolo di Dio ed è inserito in una “famiglia” nuova. Ogni credente può ritenersi parte di un popolo più grande di quello della sua comunità carnale. Chi crede in Cristo è adottato nella famiglia di Dio, cioè la chiesa.
Nell’ultima giornata è stata sottolineata l’importanza dell’opera di Cristo e della fedeltà dei ministri chiamati a servirla. Essere nella fede va oltre le differenze etniche, sessuali, di età, di condizioni sociali! Il messaggio di salvezza è per i gentili e per i giudei. Tutti possono credere in Cristo che si è dato per i peccatori. La chiesa non si aggrega per motivi di affinità sociale, ma per attrazione a Cristo che ne è il centro.
Questa conferenza è stata significativa per l’Accademia Teologica Italiana in quanto segna un percorso nuovo dell’ATI a Roma, dopo anni di lavoro e ministero aventi come sede principale la Sicilia.
Roma è la sede di un’istituzione ecclesiastica che si chiama “chiesa” cattolica romana. La sua definizione di chiesa è tuttavia fuori dai parametri biblici e quindi deve essere decostruita biblicamente e ricostruita secondo l’evangelo di Gesù Cristo. A questo proposito, nel corso della prima serata, Leonardo De Chirico ha presentato il suo nuovo libro Stesse parole, mondi diversi. I cattolici e gli evangelici credono allo stesso Vangelo?, Caltanissetta, Alfa&Omega 2021, che mette in evidenza come dietro alla parola “chiesa” usata dal cattolicesimo romano ci sia un altro universo di significato rispetto a quanto la Bibbia dice a proposito della chiesa. Come evangelici, mentre impariamo a dare spessore alla comprensione biblica della chiesa, abbiamo la responsabilità di confrontarci criticamente con altre narrazioni di chiesa che sono devianti. Quale privilegio abbiamo di essere stati inseriti, per grazia di Dio, nella chiesa di Gesù Cristo e, per la potenza dello Spirito Santo, imparare a crescere in essa, anche grazie ad una conferenza come quella dell’ATI.