Crescere come leader evangelici. Impressioni dallo European Leadership Forum
“Unire, equipaggiare e fornire risorse ai leader evangelici per rinnovare la chiesa ed evangelizzare l’Europa”. Con questo motto, dal 25 al 29 maggio si è tenuta la 22ma edizione dello European Leadership Forum a Wisla (Polonia) con circa 800 partecipanti da tutta Europa, soprattutto dai Paesi centro-orientali. Le predicazioni mattutine sono state tenute da René Breuel (Hopera, Roma) sull’Apocalisse. I partecipanti potevano scegliere tra 25 gruppi di lavoro tematici (networks) in cui svolgere un lavoro intensivo. Seminari pomeridiani e la sessione plenaria serale hanno completato il programma intenso, corredato anche da una fornita libreria con libri a prezzi scontatissimi. A tutti i partecipanti è stata donata una copia del nuovo libro di Leonardo De Chirico, Engaging with Thomas Aquinas. An Evangelical Approach (Apollos, 2024). Altri italiani coinvolti nel programma hanno visto Andy Hamilton (Ibei) condurre un gruppo di lavoro per predicatori.
Lo ELF è la conferenza evangelica europea più solida e stimolante del continente. Il robusto radicamento evangelico è stato associato allo spirito collaborativo intra-evangelico e alla valorizzazione delle esperienze sul campo. Lo ELF è un contesto in cui sviluppare capacità di rapportarsi al mondo evangelico internazionale e crescere nelle relazioni europee. Ecco alcune impressioni raccolte da partecipanti.
Linda
Io ho partecipato al gruppo di lavoro degli artisti. C’è stato un pensiero che mi ha accompagnata durante i giorni allo ELF: questa è la nostra casa temporanea, aspettiamo i nuovi cieli e nuova terra. Durante una sessione Andrew Fellows ha portato i partecipanti del network a riflettere sulla crisi esistenziale che l’Occidente vive oggi. L’uomo è alla ricerca di significato, sperimenta un vuoto esistenziale all’interno del quale è intrappolato.
In questa situazione, Fellows guarda all’artista cristiano come ad un giocatore importante che, attraverso il proprio lavoro e la propria sensibilità, può indirizzare l’uomo verso Colui che può riempire questo profondo vuoto. Anche Jeremy Root ha parlato del lavoro dell’artista come quell’esperienza che porta il fruitore in un altro mondo e del lavoro dell’artista cristiano come quell’esperienza che deve produrre un desiderio per, appunto, un altro posto, un posto che il Signore sta preparando per tutti coloro che ripongono la propria fede in Lui. Il lavoro dell’artista è considerato dunque come potenzialmente impattante nella cultura moderna per la sua capacità di suscitare un’emozione, un pensiero, un’esperienza, una visione. Ho ricevuto molti spunti di riflessione interessanti che certamente porterò con me e sui quali ho bisogno di meditare in modo più approfondito; tuttavia, è mancata una considerazione sull’arte come possibile idolo che prende il posto di Dio sul trono del nostro cuore.
Oltre alle cose ascoltate, ho molto beneficiato della comunione vissuta all’interno del mio gruppo di lavoro. In questi giorni il Signore ha alzato il mio sguardo ricordandomi di essere parte di un grande popolo, un popolo desideroso di servire e onorare Colui che ha dato valore alle nostre vite. Sono grata al Signore per aver vissuto questi giorni insieme ad un gruppo che mi ha accolta e invitata a proseguire il dialogo iniziato all’interno di questa conferenza nei mesi a seguire per ricevere incoraggiamento e sostegno reciproco per tutto ciò che il Signore ci darà di fare per la Sua gloria.
Clay
Io ho fatto parte del gruppo di lavoro sull'evangelizzazione. C’erano circa 25 partecipanti impegnati nel servizio pastorale, ministeri ai giovani e agli studenti universitari e altri ministeri para-ecclesiali (ad esempio GBU, Christianity Explored, Josiah Venture, per citarne alcuni). Le sessioni sono state condotte da esperti che sono coinvolti nelle opere evangelistiche e apologetiche. I temi comprendevano: Come i minori di 30 anni comprendono il mondo; Ognuno come testimone; Comprendere e rispondere alla decostruzione e agli eXvangelici; Gentili ma coraggiosi: come evangelizzare come Gesù; Come la testimonianza della chiesa primitiva ha trasformato il loro mondo; Come comunicare il Vangelo a una generazione postmoderna; Strumenti pratici per l'evangelizzazione; Le caratteristiche di un evangelista. Ciò che è risultato comune tra i partecipanti è la sfida di motivare la chiesa/credenti a superare la paura di evangelizzare e come. Le sessioni sono state utili e lo scambio di idee e strategie evangelistiche è stato di grande valore. Questo è particolarmente vero nel momento in cui le nostre chiese di Roma sono impegnate a progredire nello sviluppo di un'infrastruttura per l'evangelizzazione. È stato incoraggiante vedere che i vari elementi identificati per la nostra "infrastruttura" sono stati tutti toccati nelle sessioni. Questo significa che abbiamo fatto bene a considerare i vari punti di contatto. L'ELF ha fornito buone idee e opzioni su come andare avanti per concretizzare i nostri progetti. In più, le statistiche condivise dimostrano quanto sarà importante la nostra presenza online per la strategia complessiva, ma non altrettanto importante quanto la nostra obbedienza nel sostenere tutti i nostri sforzi evangelistici con la preghiera, confidando nello Spirito mentre coinvolgiamo la buona notizia della salvezza di Dio in Cristo a Roma.
Helena
Nell’ELF non solo si riceve del cibo per soddisfare abbondantemente la mente e l’anima, ma anche il cuore. Un’organizzazione meticolosa, con cura per ogni dettaglio nella programmazione delle sessioni, l’accoglienza dei partecipanti, la loro sistemazione e l’accompagnamento, così come nel loro congedo, lascia sicuramente a bocca aperta la prima volta. Eppure, alla razionalità si aggiunge la devozione di organizzatori, volontari e tanti speaker, quel sorriso caldo e generoso, che rimangono impressi nell’intimo. È un qualcosa che dall’ambiente accademico non ci si aspetta...
L’opportunità di crescita sono molto variegate e complete, andando ben oltre la mera serie di interessanti conferenze e workshop: preghiera, lode, mentoring e occasioni di scambio d’idee, e di approfondimento, vengono offerti insieme a borse di studio non soltanto per l’ELF, ma anche su base annua. Tale è la varietà e l’entusiasmo che si respira, che risulta davvero difficile sottrarsi…!
Tra i network più interessanti per coloro che partecipano per la prima volta è quello che si occupa delle basi della leadership (ovvero, il “Leader Foundations Network”). Speaker di ottima preparazione, e spesso anche riconosciuti in ambito internazionale, fanno riflettere e interagire i partecipanti su diversi aspetti della leadership da una prospettiva a 360 gradi. A un’introduzione sulla visione e la strategia del Forum, e del proprio network, seguono temi come l’insegnamento con una prospettiva biblica del mondo, la crescita nella maturità spirituale, i principi biblici della leadership, la comunicazione persuasiva dell’Evangelo, l’importanza della programmazione strategica e la necessità del coltivare con costanza la relazione personale con Dio.
L’unica pecca è forse la difficoltà di ridurre di più la barriera linguistica nelle interazioni dei partecipanti, nonché nelle esposizioni degli speaker, le quali si sviluppano quasi esclusivamente in inglese. Comunque sia, a giudicare dalla fedeltà di partecipazione, la voglia di ritornare è molto diffusa. Alla luce di tutto ciò, i motivi sono facilmente immaginabili…