“Giù le mani da Bonhoeffer”. L’eredità abusata del teologo protestante

 
 

Addirittura, sono scesi in campo i parenti e gli eredi per difenderne l’eredità teologico-spirituale. Con una lettera aperta del 18 ottobre, un’ottantina di discendenti di Dietrich Bonhoeffer (1906-1945) ha denunciato la “distorsione” e il “maltrattamento” del buon nome del loro avo da parte di “estremisti di destra, xenofobi e agitatori religiosi”. A cosa si riferiscono?


Fanno nome e cognome di chi li ha fatti inorridire: il giornalista americano Eric Metaxas, biografo di Bonhoeffer, accanito sostenitore del nazionalismo cristiano USA e sfegatato fan di Donald Trump, avrebbe usato il nome di Bonhoeffer in una battaglia politica alla vigilia delle elezioni americane. Metaxas ha comparato il nazismo all’establishment politico-culturale-mediatico americano e Biden a Hitler. Avrebbe anche fatto allusioni a seguire l’esempio di Bonhoeffer che cercò di mettere fine al nazismo con un attentato (fallito) a Hitler con una chiamata alla rivolta popolare qualora i risultati delle elezioni non fossero in favore di Trump in quanto squalificate da brogli.


“Fermo là”, dicono i parenti! “Non permetterti di usare il nome di Bonhoeffer per questa battaglia che è totalmente contraria alla lettera e allo spirito dell’eredità del teologo tedesco ucciso dai nazisti”. Per loro è un’orribile manipolazione e una bieca strumentalizzazione.


Che i parenti si siano coalizzati per denunciare le attività politico-culturali di un giornalista dà a pensare. Evidentemente, per loro un abuso inaccettabile è in corso che va denunciato pubblicamente. Che dire? Sono due le considerazioni che possono essere avanzate a distanza.


La prima è che la biografia di Metaxas, Bonhoeffer. La vita del teologo che sfidò Hitler, Roma, Fazi 2012, aveva in effetti corso il rischio di offrire del teologo tedesco un quadro troppo riduttivo per essere verosimile. Contro le interpretazioni di Bonhoeffer come teologo “secolare” che invita a prendere congedo dall’impianto ortodosso del cristianesimo per aprirsi al mondo moderno, Metaxas aveva fatto di Bonhoeffer un evangelicale ante litteram, sulla concezione della Scrittura, sulla comprensione “tradizionale” della dottrina protestante, sulla centralità del rapporto “personale” con Cristo e la risultante vita di sequela. 


Questa lettura appariva in effetti troppo unilaterale, schiacciata più su un wishful thinking dell’autore che sulla complessità della teologia di Bonhoeffer. Era come se Metaxas avesse tirato per la giacchetta Bonhoeffer tanto da farlo apparire come un evangelico conservatore (a somiglianza del biografo). Il libro ha venduto molto (un milione di copie complessive in 20 lingue), ma non è stato ben recepito negli studi bonhoefferiani perché considerato semplicistico e a tesi. Questo fa parte della fisiologica discussione su un teologo. L’eredità teologica di Bonhoeffer è complessa e invita ad avvicinarsi con cautela, provando a stare alla larga da letture faziose. Uno può discutere quella di Metaxas, senza per questo esprimere orrore per il suo tentativo.


Ciò che ha mosso la parentela di Bonhoeffer a prendere posizione pubblica è l’uso “politico” di Bonhoeffer per scopi del tutto strampalati, per non dire pericolosi. Incitare ad un atteggiamento sovversivo contro una parte politica fino a spingersi a incoraggiare l’emulazione del tentato omicidio del nemico è un uso aberrante di Bonhoeffer. Già l’analogia tra il nazismo e la situazione americana di oggi è strampalata. L’avvicinamento di Hitler a Biden lo è ancora di più. L’incitamento alla ribellione in caso di sconfitta di Trump era da respingere con forza. Metaxas può avere le sue idee, ma lasci stare in pace Bonhoeffer.  


Purtroppo, nella lettera infuocata dei parenti, Metaxas è associato agli “evangelici” che, a loro volta, sono associati ai nazionalisti di destra e sostenitori acritici di Trump. Anche questa è una lettura di parte, purtroppo molto popolare in Europa. La politicizzazione esasperata del dibattito religioso sta facendo danni all’immagine degli evangelici che non sono americani, non sono necessariamente repubblicani e hanno idee diverse da e su Trump. I parenti di Bonhoeffer avrebbero fatto meglio a scrivere una lettera aperta a Metaxas lasciando da parte i loro pretestuosi giudizi sugli “evangelici”. Grazie a Dio, la famiglia evangelica americana e globale non vede in Metaxas un loro campione, ma semmai una pericolosa scheggia impazzita.