Gli angeli custodi? Idea romantica, ma pagana

 
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Che tutte le persone, individualmente, abbiano un “angelo custode” che li protegga è una credenza diffusa, romantica e rassicurante. Eppure è biblicamente sbagliata e quindi non va accarezzata né insegnata. Questo e altri argomenti sugli angeli sono affrontati con profondità biblica da Francesco Turrettini (1623-1687), il grande teologo lucchese-ginevrino del Seicento, nella sezione sugli angeli della sua principale opera teologica. E’ appena uscito, per i tipi di BE Edizioni di Firenze, il locus “Sugli angeli” della Istituzione della teologia persuasiva la cui edizione italiana il prof. Pietro Bolognesi sta meritoriamente curando e che ha già raggiunto ben nove fascicoli pubblicati. In quest’opera Turrettini espone la fede cristiana in venti “loci” (sezioni) in cui presenta gli argomenti biblici di ciascun capitolo confrontandoli con le interpretazioni di altre visioni (tra cui, quella cattolico-romana o “papista”).

Il tema degli angeli è affascinante e Turrettini è una guida affidabile nell’affrontarlo. Nel farlo dà prova di un grande rispetto per l’insegnamento della Scrittura. E’ alla Bibbia che occorre sottomettere la propria teologia degli angeli, mettendola al riparo da possibili speculazioni e contaminazioni provenienti da comprensioni del mondo angelico di altre tradizioni religiose e filosofiche. Ancorando la trattazione al testo biblico, Turrettini dà prova anche di partecipare al secolare interesse per gli angeli testimoniato nella tradizione cristiana precedente. In particolare, si confronta in modo critico con lo Pseudo-Dionigi l’Areopagita (V-VI secolo) la cui Gerarchia celeste ha avuto un ruolo centrale nello sviluppo del pensiero cristiano sull’argomento.

Che dire degli angeli custodi? Per Turrettini, la Scrittura certamente parla del ministero degli angeli a favore dei credenti (Ebrei 1,14), ma non li vincola a particolari individui come se fossero loro “custodi” personali e specifici. Se fosse così importante, la Parola di Dio lo rivelerebbe. Al contrario, quello che la Scrittura dice è che spesso un unico angelo è inviato a custodire molti credenti (Isaia 37,36; Salmo 34,7) e a volte molti angeli sono assegnati a uno solo (Salmo 91,11). Non vale il criterio una persona particolare=un angelo particolare. Il testo di Matteo 18,10 parla di angeli assegnati a bambini, “ma non si può dedurre da questo che un certo angelo particolare e peculiare è dato ai singoli bambini come custode perpetuo”.

Turrettini va oltre indicando l’origine pagana della credenza degli angeli custodi. Nell’antichità pre-cristiana è attestata l’assegnazione di ogni persona a un genio o demone, come suo protettore o tutore. Tale credenza, per quanto sedimentata nella memoria storica delle civiltà antiche, va posta al vaglio della Parola di Dio. Il fatto poi che la credenza degli angeli custodi sia stata associata al culto degli angeli mostra come la personalizzazione degli angeli e la loro assegnazione specifica a ciascun essere umano sono a rischio di diventare una pratica spuria, per non dire idolatrica. Essa intacca il carattere esclusivo della mediazione di Gesù Cristo per la nostra salvezza e la “gelosia” di Dio per quanto riguarda il culto.

Questo è solo un piccolissimo assaggio di quanto Turrettini scrive sugli angeli. Esso è preceduto da sezioni sulla natura spirituale ed incorporea degli angeli, sul modo e l’oggetto della conoscenza angelica, sulla volontà e sul libero arbitrio degli angeli, sul potere degli angeli, sulle apparizioni degli angeli, sugli ordini interni alle schiere angeliche e sul ministero degli angeli. Come si evince, quella di Turrettini è una trattazione dettagliata, argomentata e “polemica”, nel senso che insieme all’affermazione positiva della verità biblica, c’è anche il confronto critico con le devianze antiche e nuove.