Indice di missionalità. Un rapporto dalla Spagna
Si può misurare la missionalità della chiesa? Sembra sempre di trovarsi su un terreno scivoloso quando si vuole analizzare in modo quantitativo aspetti che riguardano la fede. Spesso la fede e la spiritualità vengono relegati al solo campo del sentire individuale, al massimo comunitario, e per questo considerate sfuggenti ad ogni possibile indagine. In controtendenza rispetto a questa visione riduttiva, il Movimento di Losanna spagnolo ha promosso e pubblicato una ricerca sulla missionalità delle chiese evangeliche in Spagna, mostrando non solo la fattibilità di un tale approccio, ma anche la sua utilità per una valutazione dello stato di salute delle chiese evangeliche basata su qualche parametro di riferimento.
Il report La missionalità delle chiese evangeliche in Spagna è stato pubblicato a seguito di un lavoro di ricerca condotto da cinque membri del Movimento di Losanna spagnolo (Ron Anderson, Eliseo Casal, Jaume Llenas, Jim Memory e Francisco Mira), con l’intento di verificare se, specialmente dopo il terzo congresso sull’evangelizzazione mondiale tenuto dal Movimento di Losanna tenuto a Città del Capo nel 2010, le chiese evangeliche spagnole abbiano “recepito” l’Impegno di Città del Capo (il documento uscito dal congresso) con la sua chiamata all’impegno per la missione in tutti gli ambiti della vita.
Contenendola nel suo titolo, il rapporto suggerisce una definizione di missionalità. Secondo gli autori del rapporto, missionalità cerca di riassumere tutti gli atteggiamenti e le attività che evidenziano la centralità della missione di Dio nella vita del credente e della chiesa. Essendo quindi un campo ampio perché abbraccia potenzialmente tutta la vita della chiesa, è stato sviluppato un questionario in due parti che non solo raccogliesse dati quantitativi, adattando una batteria di 18 domande ispirate allo strumento ideato dal ricercatore cristiano Michael Frost, ma che contenesse anche una parte composta da quattro domante qualitative che invitavano il pastore/anziano/referente intervistato a dare risposte elaborate e libere.
Le prime domande quantitative sono state divise in tre sezioni intitolate: l'annuncio del Regno, la dimostrazione del Regno e l'incarnazione del Regno. Le domande aperte invece sono state: qual è lo scopo della chiesa? Qual è lo scopo del pastore della chiesa? Qual è la missione di Dio per voi? Che cosa significa essere missionario per voi?
Dall’analisi dei dati è emerso che le chiese evangeliche in Spagna continuano a dare grande importanza all'annuncio del Vangelo, ma che non vivono la missionalità come l’intento primario della chiesa. La maggioranza delle chiese sono più concentrate sulla propria tenuta (mantenimento, sopravvivenza) che sulla proclamazione del Regno, così come ritengono che il lavoro pastorale dovrebbe essere più focalizzato sullo sviluppo della chiesa locale che sulla missione in senso ampio. Secondo il rapporto, però, la parola missionale è già entrata nella coscienza di molti leader seppur non sempre con lo stesso significato e profondità. Questo indica una relativa ancorché limitata recezione dei contenuti e dello spirito dell’Impegno di Città nel Capo nei responsabili di chiesa e, a cascata, nella vita delle chiese.
Con questo report, la chiesa evangelica spagnola può prendere coscienza della propria situazione attuale e capire in che campo e con quali intenti muoversi nel prossimo futuro. Se la stessa ricerca fosse fatta in Italia, cosa troveremmo? La chiesa evangelica italiana sarebbe disposta a farsi aiutare da una ricerca per analizzare il proprio stato di salute avendo come parametro la missionalità? Più in generale, quanto è conosciuto l’Impegno di Città del Capo? Quanto circolano e sono consultati i volumi di Dichiarazioni evangeliche I e II che contengono i documenti di Losanna e altri? Quante sarebbero le chiese evangeliche italiane che vi hanno dedicato delle sessioni di approfondimento? Quanto i movimenti studenteschi hanno formato i loro quadri nel segno dello “spirito di Losanna”? Quanto le agenzie missionarie hanno plasmato la loro azione su di esso?
A distanza di quasi 60 anni, la chiesa cattolica romana ancora parla di “recezione” del Concilio Vaticano II (1962-1965) per descrivere il grado di assorbimento delle indicazioni del Concilio nella vita delle parrocchie e degli altri ambiti dell’istituzione cattolica. A distanza di quasi 50 anni dal Patto di Losanna (1974), quale sarebbe la “recezione” nel mondo evangelico italiano della chiamata a vivere tutto l’evangelo da parte di tutta la chiesa in tutto il mondo?