La chiamata pericolosa della consulenza biblica. Impressioni da un convegno a Ginevra

 
 

La consulenza biblica è una chiamata “pericolosa”. Chi si apre ad un ministero di accompagnamento spirituale corre numerosi rischi: sensi di colpa per non aver fatto abbastanza o non essere stati all’altezza, stanchezza e frustrazione, pericolo di esaurimento. Ci sono gioie e soddisfazioni, ovviamente, ma ci sono anche pericoli in cui non incappare e da cui non farsi sopraffare.

Su questi argomenti, l’11 e 12 maggio si è tenuto a Ginevra un convegno sulla consulenza biblica organizzato da Evangile21/The Gospel Coalition per un pubblico europeo di circa 200 persone, tra cui sei dall’Italia. Per il culto della domenica si sono aggiunte alcune centinaia di credenti evangelici di chiese locali. Precedentemente a questo convegno, nella stessa settimana, c’era stata una conferenza della TGC per pastori e responsabili di chiese francofone con circa 800 partecipanti. Tutto si è svolto nella bellissima proprietà dell’Institut Biblique de Genève, alle porte della città svizzera.

Il convegno ha avuto come tema “Due chiamate pericolose: il pastorato e la consulenza biblica”. Il riferimento alla “pericolosità” della chiamata è collegato al titolo del libro di Paul Tripp, Dangerous Calling (2012). Tripp è stato uno degli oratori, insieme a Alasdair Groves e Julie Law, insegnanti del CCEF (Christian Counseling and Educational Foundation), il principale sponsor del convegno. 

L’enfasi delle varie relazioni e dei seminari a scelta è stata messa su come preservare la longevità del ministero pastorale e di consulente biblico. In particolare, Tripp, commentando il testo di 1 Pietro 1,3 “La sua potenza divina ci ha donato tutto ciò che riguarda la vita e la pietà”, ha sottolineato come l’evangelo nella sua profondità ed ampiezza contenga le risorse necessarie e sufficienti per un ministero di lungo periodo. Se la nostra identità in Cristo è poco curata e alimentata, perdiamo risorse per la vita e quindi anche per il ministero. Il nostro essere “in Cristo” è la relazione in cui trovare il necessario per ogni passaggio della chiamata “pericolosa” al servizio di Dio e della sua chiesa.

Un altro tema che ha attraversato le relazioni è stato quello del trattamento dell’ansia. Sappiamo che Dio è in controllo di tutto e su tutto, ma sappiamo altresì che, dal nostro punto di osservazione, tutto non accade come “dovrebbe” o come “vorremmo”. Siccome non abbiamo il controllo delle cose, la scelta di “idoli” a cui affidarci per affrontare l’ansia è comunque sempre perdente. La consulenza biblica incoraggia ad ascoltare la promessa divina che Dio è in controllo di tutto e su tutto e ad affidarsi ad essa, nella pratica della preghiera e dell’ascolto della Parola e nella responsabilità dell’ubbidienza cristiana. 

Si è trattato della prima conferenza europea di consulenza biblica ed è stata bilingue (francese/inglese). E’ nata come propaggine dall’esperienza della Fondation du Counseling Biblique Quebec, che ha preparato alcuni studenti dell’Istituto Biblico di Ginevra, il quale ora può offrire sia un certificato che un diploma in consulenza biblica. Mentre il mondo britannico ha da diversi anni attivato l’agenzia Biblical Counseling UK che offre corsi e seminari ispirati alla scuola teologica e all’impostazione del CCEF, ora anche il mondo francofono europeo dispone di una iniziativa volta alla formazione di competenze nella consulenza biblica.

Ho registrato una diffusa domanda riguardante la consulenza biblica in diverse regioni europee e in diversi contesti ecclesiali. Molti dei partecipanti avevano già seguito corsi del CCEF online e si sono quindi ritrovati al convegno ginevrino. Chissà quali sviluppi potranno esserci anche in Italia nel campo della consulenza biblica. L’esperienza francofona di agganciare i corsi ad un’istituzione formativa evangelica già consolidata potrebbe rappresentare un modello in cui trovare ispirazione. In ogni caso, tutte le sessioni d’insegnamento saranno disponibili online per chiunque voglia usufruirne.