Le sfide della teologia (IV). Bonhoeffer sull’identità del teologo

 
 

Dietrich Bonhoeffer (1906-1945) fu un pastore e teologo tedesco, condannato a morte dai nazisti poco prima della fine della II guerra mondiale. La sua eredità teologica è stato oggetto di intesi dibattiti perché tutti hanno cercato di appropriarsi delle sue idee: i liberali, i cattolici, gli evangelici, i laici, …. Nella sua formazione si discostò dalla tradizione liberale del XIX secolo, riconoscendo la necessità che la rivelazione orientasse il vissuto umano. Esponente della chiesa confessante e minoritaria in Germania, si oppose ai "cristiani tedeschi" che sostenevano la mitologia nazista e si schierò a sostegno della verità biblica in tutti i campi. Pur in presenza di spunti notevolissimi, non sempre il suo pensiero è stato coerente o compiuto; ciò spiega, almeno in parte, perché Bonhoeffer sia tirato per la giacchetta da tutti o quasi. Uno dei capitoli del volume curato da Cameron e Rosner, Le sfide della teologia, è dedicato a Bonhoeffer e all’importanza della teologia per non conformarsi alla cultura circostante. 

Bonhoeffer sostiene che lo studio della teologia è qualcosa di serio. Non deve essere motivato dalle prospettive di carriera o dall’ambizione personale, ma deve essere portato avanti da coloro che sono attratti da Dio, amanti della sua Parola e che cercano la sua volontà. Questo input è attivato da Dio stesso nell'atto di persuasione dell'opera dello Spirito Santo. In altri termini, l'impegno nella teologia nasce da una vocazione divina ed si svolge a corredo della vita cristiana fedele a Dio.  

Studiare teologia non significa disinteressarsi di altre materie (filosofia, scienza, etica, pedagogia, ecc.) quasi che la teologia escludesse altri saperi. Significa, al contrario, avere un centro (il centro!) per tutto il sapere. La vita intera non può trarre ispirazione “da nessun'altra fonte che non sia la passione di Gesù Cristo, il nostro Signore crocifisso" (p.81).  Il vero studio della teologia nasce dalla persuasione che ogni dubbio possa essere posto alla croce di Cristo e si alimenta quando deponiamo ogni incertezza ai piedi della croce. E’ la teologia della croce (di luterana memoria) che libera dall’autoreferenzialità dei saperi e delle persone.

Il lavoro teologico non è altro che ascolto e discepolato responsabile che trova la sua azione propulsiva in una rinnovata attenzione per la Parola di Dio. Per Bonhoeffer esso viene svolto comprendendo la storia della chiesa e confrontandosi con i migliori teologi che Dio ha suscitato. Lo studio della teologia è per la chiesa, è un servizio reso al popolo di Dio. Bonhoeffer direbbe certamente che essere teologi e conseguire una laurea in teologia per vanto è uno spettacolo vergognoso. 

La teologia è lo studio, la spiegazione, l'annuncio della verità di Dio e su Dio, attraverso cui conquistare altre persone a Cristo e per la chiesa, che alla stessa verità si sottomette e per la quale vive. Infatti, studiare teologia senza dare beneficio al corpo di Cristo è un fallimento. La formazione teologica se non impatta la vita della chiesa non ha raggiunto il suo scopo. La chiesa ha bisogno di persone incoraggiate a formarsi perché solo così può scansare i pericoli delle false dottrine e trovare coraggio nella sua missione. 

La biografia di Bonhoeffer ci ricorda che il teologo è anche una persona di azione. Nell’organizzare la chiesa confessante in tempi di dittatura e nel provare ad abbattere il regime nazista, la vita di Bonhoeffer è una testimonianza di come il teologo non sia una persona con la testa tra le nuvole o incapace di abitare la complessità della vita. Proprio perché è attratto da Dio e dedicato alla sua Parola e alla chiesa, il teologo, stando ai piedi della croce, rischia per Dio, pronto a morire per la causa dell’evangelo.

Altri articoli della serie:
“Le sfide della teologia (I). Agostino e la necessità della formazione” (24/3/2022)
“Le sfide della teologia (II). Lutero e le tentazioni che fanno il teologo” (28/3/2022)
“Le sfide della teologia (III). Spurgeon e le responsabilità del servizio cristiano” (12/4/2022)